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Guardare la realtà con occhi nuovi

“Non ho un lavoro..non sono soddisfatta del lavoro che sto facendo……non ho possibilità di cambiare……è inutile cercare, tanto non si trova nulla……il lavoro non c’è….non ci sono soldi…..non ho nessuno che mi aiuta….”

Quante volte ti sono passati questi pensieri nella testa? Probabilmente molto spesso, considerando il momento attuale, i discorsi degli amici o in televisione, le nostre stesse difficoltà e frustrazioni su cui tendiamo a rimuginare

Ebbene, questi pensieri sono più forti di quanto noi stessi ci rendiamo conto, perché sono “contagiosi”, ossia attraggono pensieri simili e tendono a confermarsi (mai sentito parlare della profezia che si autoavvera?): quindi alla fine i pensieri, soprattutto se ripetuti con una certa intensità emotiva, diventano la realtà!

Questo fenomeno è stato scoperto e studiato da vari approcci più o meno scientifici: dalla legge dell’attrazione alla psicologia costruttivista fino alla fisica quantistica!

Quello che pensiamo e sentiamo influenza il modo in cui percepiamo la realtà: la nostra attenzione seleziona, tra gli infiniti stimoli che riceviamo, proprio quelli più in sintonia con i nostri pensieri ed emozioni. Sulla base di questi stimoli noi agiamo in un certo modo, ricevendo come effetto una conferma delle nostre aspettative (spesso inconsce), creando quindi un circolo che si autoalimenta!

Cosa significa questo? Che la realtà (personale, affettiva, economica, lavorativa) che stiamo vivendo dipende da quello che abbiamo pensato, sentito e agito nel passato e da quello che stiamo pensando, sentendo e facendo in questo momento presente!

Attenzione, questo non significa, almeno secondo il mio punto di vista, non essere toccati dai fattori esterni a noi (la famiglia, gli amici, la classe sociale di appartenenza, la cultura dominante, la politica, l’economia…), che abbiamo approfondito anche in questo articolo, ma che siamo noi a decidere (nella maggior parte dei casi, inconsciamente) se lasciarci condizionare o meno da essi.

Di fatto questo approccio ribalta la concezione “materialista” dominante, secondo cui invece la vita del singolo individuo e della società è determinata proprio da fattori esterni (ecc…) su cui di fatto non abbiamo possibilità di intervento! Se infatti la “causa” di ciò che ci accade è esterna a noi, questo non solo riduce o addirittura annulla la nostra responsabilità individuale, ma al contempo impedisce anche qualunque possibilità di intervento, bloccando sul nascere ogni tentativo di azione!

Guarda questo video (forse ti sarà già capitato di vederlo su internet):

Racconta una giornata qualunque di un uomo qualunque, tra “incidenti” e “contrattempi” che causano nervosismi, arrabbiature e in generale malessere, finchè non inizia a guardare gli altri in modo diverso, a comprendere ed accogliere la loro diversità, uscendo da una visione egocentrica e mettendosi nei loro panni…

Se ci pensi questa stesso approccio può essere applicato ad ogni aspetto della tua vita: questo significa che è possibile percepire quello che ti accade in modo diverso!

Con quali occhiali stai guardando il mondo? Che lenti hanno? Che filtri hanno?

E se provassi ad indossare un nuovo modello? Magari prendendolo in prestito da libri che ti ispirano o, ancora meglio, da quelle persone che riescono a vivere la vita con serenità e fiducia, che si danno da fare e ottengono dei risultati?

Tornando nel campo del lavoro, potresti ad esempio confrontarti con chi sta facendo un lavoro che lo soddisfa e lo realizza, oppure con chi si sta muovendo nel mercato del lavoro con un approccio differente dal tuo, con risultati interessanti,  oppure ancora con chi magari sta costruendo un suo progetto professionale, un’attività imprenditoriale, ecc…

Com’è la realtà vista con i loro occhiali? Quali orizzonti si aprono? Quali nuove sfumature appaiono?

E’ proprio vero che, come scrisse Proust in uno degli aforismi che preferisco: “L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi”!

Questo articolo ha 17 commenti

  1. Gianluca da Napoli

    A mio parere bisogna principalemente farci un’autocritica seria e serena e mettere in pratica una strategia di comportamento diversa da quella solita per ottenere risultati migliori e maggiori, ad es. nel modo come ci proponiamo ad un’azienda, ma se c’è del marcio nel mondo, nella società è sbagliato negare la realtà delle cose, l’evidenza di certe realtà. Quindi il rischio è quello di indossare una maschera nella vita quotidiana fingendo di essere forti abbastanza o indifferenti rispetto alle cose negative che notiamo e che ci fanno stare male! Una certa convinzione in noi stessi potrà consentirci di agire in modo più efficace trasmettendo emozioni positive ma ripeto secondo me non può cancellare ciò che di negativo c’è nella società.

  2. Sara D.

    Bello questo articolo! hai sintetizzato in modo efficace concetti che ho letto in molti libri e articoli. Conoscevo già la legge dell’attrazione e credo che sia vero che in qualche modo non trascendentale ma puramente pragmatico poniamo le basi di quello che ci accadrà in futuro, con le nostre scelte, con il nostro modo di approcciarci alla vita e alle esperienze che ci capitano.
    Il video è molto bello..commuovente!
    Hai mai letto qualcosa sul PNL? io sto leggendo un libro di Anthony Robbins.. parla molto di comunicazione, lettura della realtà e imitazione di modelli per avere “successo” nella vita..
    Cari saluti
    Sara

  3. Sara D.

    Ovvio che ci sia del negativo nella società, ma spesso quando non si è di buon umore, come me/noi (immagino) di questi tempi.. si è portati a vedere il male dappertutto! e questo non ti fa stare peggio? a me si! 🙁
    Mettersi nei panni degli altri può servire a distinguere chi è davvero spietato e marcio da chi invece cerca solo di fare il suo lavoro al meglio..

  4. Francesca

    Tutto questo mi fa pensare ad una frase che mi rincorre spesso in questo periodo:
    “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.”
    (Albert Einstein 1930)
    …banale, ma vero!

  5. fabio

    Consiglio a tutti di vedersi o rivedersi “Essi vivono” di J. Carpenter. Un film del 1988 che sa di b movie di fantascienza anni’50. Ed in cui certo occhiali da sole giocano un ruolo fondamentale: servono a vedere la realtà come effettivamente è.
    Trovate il video pure su youtube.

  6. fabio

    Nel video il protagonista con occhiali magici viene a conoscenza dei problemi di chi lo circonda.E alla fine si fa francescano e si mette a parlare con il bambino con lo skate che un’ora rima avrebbe messo sotto. Che problema hai boy, parliamone.
    Nella realtà forse dovremmo fare così? Dovremmo chiederci se l’ennesimo cv che abbiamo inviato non è stato preso in considerazione perchè il selezionatore aveva litigato con la moglie o la sua squadra ha perso il derby e magari dal colloquio è uscito fuori che tifavamo per l’avversario?
    Cher facciamo? Ci mettiamo nei suoi panni, lo comprendiamo?
    Ma mica faccio il terapeuta: ero lì per propormi, per un lavoro.
    Volenti o nolenti non possiamo scrollarci di dosso il nostro passato, le nostre esperienze perchè ci influenzano. E se la cosa è inconscia a livello razionale possiamo fare ben poco.
    Al temine del video il nabber ingannati.it mi ha incuriosito ma dopo una veloce visita sono fuggito. L’autore mi sembra un simil Grillo, uno che vede complotti ovunque, animato da una fede religiosa che a mio giudizio è un tantino esagerata /si legga la prefazione del suo libro). OK. è tutto un inganno ma allora come facciamo a interpretare la realtà? Con quali occhiali la vediamo? Col buon senso? Si ma su cosa lo fondiamo. Su quello che sappiamo e allora torna in campo l’esperienza che abbiamo voluto bypassare.
    Basterebbe dire che ognuno di noi ha i suoi problemi e che dobbiamo guardare al futuro con fiducia. Tutto giusto ma le batoste fanno male e la sfiducia, specialmente se hai passato i 40, pardon, i 50 viene meno.Le persone che riescono a vivere la vita con fiducia e serenità sono probabilmente diverse da me. Questione di software o di storia. Di esperienze di vita, appunto

  7. Chiara

    Grazie per l’interessante, e soprattutto positivo, spunto che ci hai dato con questo post ma in particolare con il video che, personalmente, mi ha toccato molto. Io spesso mi dimentico di indossare quegli occhiali… Sicuramente in questo contesto non è facile, e anzi è difficile porsi in un’ottica positiva e propositiva ma bisogna farlo, con tutti i problemi e le fatiche che comporta, per non soccombere

  8. Annamaria

    Bisogna guardare sempre la realtà con occhi diversi,perchè è vero che ogni giorno siamo circondati da persone che soffrono e da situazioni tristi e,addirittura,tragiche ma è anche vero che ogni giorno accadono cose meravigliose e belle nel mondo e che esistono anche persone stupende al mondo,poichè esiste il bene e il male e noi dobbiamo affidarci e affidare tutto a Dio ogni giorno.
    Quindi,alla domanda:”Come guardare il mondo con occhi diversi ogni giorno?”io rispondo:”Attraverso la FEDE.Questa è l’unica via.”
    Auguro a tutti di trovare la serenità,l’amore e la gioia vera che viene da Cristo Gesù e di proseguire così il cammino terreno fino alla fine.
    Miei carissimi amici,ben vengano il lavoro,le ambizioni,il successo,ma non dimenticate che la nostra ambizione più grande deve essere sempre questa:CERCARE CRISTO GESù OGNI ATTIMO DELLA NOSTRA VITA.
    DIO VI BENEDICA TUTTI E VI DIA PACE,FEDE,GIOIA,LAVORO E OGNI COSA VOI DESIDERATE E DI CUI AVETE BISOGNO.

  9. fabio

    Non si offenda nessuno, specialmente Annamaria, ma per chi è ateo, agnostico o, comunque, non ha fede? Rispetto il suo punto di vista ma in uno spazio dove si parla di problemi di lavoro mi sembra una riflessione fuori contesto. Apprezzabile ma fuori contesto.

  10. Coach Lavoro

    Ho deciso di lasciare aperto lo spazio a tutti i commenti, purchè non offensivi.
    Quindi se Annamaria ha deciso di esprimere anche qui la sua fede, per quanto di certo non si parli di temi religiosi…
    se la fede riguarda le nostre convinzioni non solo sugli aspetti spirituali ma anche sul mondo, allora effettivamente anche questa c’entra perchè incide sul modo con cui interpretiamo la realtà e vi reagiamo.
    chi non ha fede semplicemente ignorerà il commento, rispettando chi invece crede e vuole esprimere ciò in cui crede.

  11. Valerio

    Questo articolo riflette in pieno la mia situazione lavorativa. Per essere preciso rifletteva. Si in quanto ho deciso di non portare più un peso di un lavoro non gratificante e di scegliere la mia strada. Strada che ancora vedo non tanto delineata ma che insieme alla mia famiglia sto cercando di disegnare. Vediamo con occhi nuovi e con angolature diverse le varie situazioni che viviamo con disagio e sarà più facile affrontarle. Un caloroso saluto a tutti.

  12. Coach Lavoro

    @Valerio, hai preso una decisione coraggiosa ma sono certa ponderata, anche grazie al contributo della tua famiglia! Più disegnerai nel dettaglio la tua strada e più velocemente la vedrai comparire davanti ai tuoi occhi! In bocca al lupo!

  13. carolina

    Articolo molto interessante…mi fa riflettere sulla mia situazione lavorativa, vorrei proprio prendere un’altra strada, ma la certezza di un lavoro che mi consente di avere un buon stipendio mi blocca tantissimo, sono condizionata dal particolare momento di incertezza sul mercato del lavoro.

  14. Coach Lavoro

    E’ vero, come abbiamo scritto in questo articolo:
    https://www.coachlavoro.com/2012/06/quando-il-lavoro-e-una-gabbia-che-ci-limita/
    a volte la (vera?) sicurezza del lavoro presente ci impedisce di fare il salto verso (l’incerto?) cambiamento …complice anche la tendenza umana troppo umana da ingigantire la probabilità di perdita e a minimizzare quelle di guadagno!
    E’ chiaro che nessun salto possa e vada fatto nel buio, ma partendo da un’analisi delle proprie risorse…e della realtà che ci circonda…vista però come un bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto come siamo abituati a fare!
    Carolina, se posso aiutarti, puoi scrivermi in privato (info@coachlavoro.com)

  15. massimo

    Non mi ritengo un pessimista pauroso, ma sono estremamente realista.
    Cosa non darei per poter cambiare il mio attuale lavoro frustrante e deprimente (che però mi garantisce 2000 euro\mese)!!! … e fare finalmente qualcosa che mi piace e mi realizza.

    …. per inciso: “CHIEDO SCUSA AI DISOCCUPATI”

    Si, … forse senza famiglia a carico (monoredditto) e senza mutuo, rischiando in prima persona potrei provarci, ma altrimenti trovare un alternativa per guadagnare (sicuri) quei maledetti 2000 euro al mese, facendo qualcosa che mi piace, non la vedo proprio!

    Cambio occhiali (… rosa o celesti) cambio punto di vista, ma “realisticamente”, nelle mie condizioni, non riesco a vedere vere alternative concretamente percorribili in tempi ragionevoli.
    Pazienza … mi consolo sognando e guardando (con ammirazione !) quei pochi fortunati che ce la fanno (… magari qualcuno mi dice come ci è riuscito ?).

    Un salutone
    Massimo

  16. Coach Lavoro

    Caro Massimo,
    grazie per averci scritto, in modo così sincero e diretto!
    Sai, tutti i pessimisti di solito si definiscono realistici……e di fatto lo sono!
    Ma se vedi la realtà “solo” per quello che è in questo momento dal tuo punto di vista (per forza di cose limitato” allora come puoi pensare di cambiarla?! E’ qui che l’ottimista ha una possibilità in più, perchpè la crea, prima nel proprio pensiero e poi nella realtà!
    Non solo Massimo, ma da quello che mi scrivi immagino tu ti stia ponendo direttamente questa domanda: “come faccio a guadagnare in tempi ragionevoli 2mila euro al mese facendo un lavoro non frustrante nè deprimente come quello attuale?” Mi sono avvicinata?!?
    Ebbene, se parti da questa domanda, è molto probabile che la risposta non ti venga….perchè questa non solo è una domanda sul “COME” che va fatta dopo il “COSA” e dopo il “PERCHè”, ma è anche una domanda con talmente tanti vincoli al suo interno che la tua parte creativa si blocca, si inibisce!!
    E quindi caro Massimo, non è una questione di “fortuna” (o almeno, non soltanto!): chi ce la fa, si pone domande diverse e usa strategie di pensiero e di azione diverse da quelle che stai usando tu!
    Mi rendo conto che da soli non sia facile uscire dai propri pensieri abituali (anche se forse hai provato a cambiare il colore della lente…gli occhiali restano sempre i tuoi!), possiamo confrontarci se vuoi!
    Contattami ad info@coachlavoro.com

    A presto!

  17. Kaoutar

    Mi ha fatta piangere. Video bellissimo. E’ incredibile come basterebbe alzare lo sguardo per poter leggere il dolore che sentiamo dentro in chi ci circonda… all’ esterno..

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