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Talento, Tenacia, Testa: ecco i consigli di Severgnini per gli Italiani (di oggi e) di domani

L’Italia non è un paese facile, lo sappiamo bene, nè per il lavoro nè per il business.  E noi italiani tendiamo spesso ad incolpare la società, la cultura, il sistema politico ed economico in cui viviamo come la causa di tutti i nostri mali….

E’ per questo che ritengo significative quelle voci fuori dal coro che, noncuranti di chi potrebbe accusarli di essere troppo ottimisti o troppo faciloni o troppo idealisti, cercano di mandare un messaggio diverso, di aprire nuove prospettive, di appellarsi alla responsabilità di ciascuno di noi, di stimolare all’azione.

Mi sembra andare proprio in questa direzione il nuovo libro di Beppe Severgnini, di cui finora ho letto l’introduzione pubblicata sul Corriere.

Sono otto secondo lui le chiavi di accesso ad un futuro “nuovo”, non solo per i giovani, ma per tutti coloro che hanno voglia di crederci e di costruirlo.

1) La prima chiave è quella da lui definita Talento, che di fatto racchiude in sè il concetto a me caro di competenza. Scrive Severgnini: ” Scoprire ciò che siamo portati a fare – qual è la nostra attitudine o predisposizione – richiede tempo; e non risolve i nostri problemi di lavoro, realizzazione personale o inserimento sociale. Però aiuta.”

Dobbiamo essere chiari ed onesti con noi stessi su ciò che sappiamo, che sappiamo fare e che sappiamo essere, per capire su cosa puntare, dove poterci impiegare al meglio.

Concordo con  il fatto che la passione, o meglio, non tutte le nostre passioni possano coincidere con un vero e proprio talento, ma credo che dove c’è talento, lì c’è anche la passione: ciò che ci viene particolarmente bene, in modo “spontaneo” ci procura piacere e soddisfazione, che a loro volta alimentano, in un circolo positivo di rafforzamento, il nostro interesse ed entusiasmo verso tale cosa.

2) La seconda chiave è quella della Tenacia, della pazienza, della perseveranza, che porta ad “identificare un obiettivo e inseguirlo“, che aiuta a “tener duro” ed a sopportare la “fatica” della semina con la speranza del raccolto. Come afferma giustamente il giornalista: “Solo la costanza dei comportamenti produce risultati“. In questo senso, il talento non è sufficiente: quante persone di talento “cadono” perchè si arrendono, perchè mollano la presa alle prime difficoltà…o alle seconde, o anche semplicemente perchè non sono disciplinate nel coltivare e far crescere le proprie competenze?

[Questi primi due punti racchiudono perfettamente quelle che abbiamo chiamato “competenze personali“, composte dalla consapevolezza di sè, dall’orientamento all’obiettivo e dalla gestione delle proprie emozioni.]

3) La terza chiave è quella del Tempismo, del “carpe diem” inteso nel senso di saper cogliere le occasioni (più o meno) nascoste in ogni momento, in ogni situazione.  Significa comprendere quello che gli economisti chiamano i “trend” del mercato, ossia verso dove tendono le esigenze delle aziende (potenziali datori di lavoro) e dei consumatori (potenziali clienti). Bisogna credere (alle opportunità) per veder (le) e bisogna essere pronti per poterle cogliere. Come scrisse, in tempi non sospetti, Seneca “La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione”.

4) La quarta chiave è quella della Tolleranza, intesa come la capacità di essere flessibili, aperti a prospettive diverse dalla nostra, a nuove strade che prima non avremmo mai considerato. Significa saper accettare il cambiamento, il fallimento, l’imperfezione.

5) Se si può, anzi si deve essere tolleranti verso la realtà che molto spesso non è quella che ci si aspetta, è necessario al contempo essere fermi su ciò in cui si crede, sui propri valori, che Severgnini chiama Totem. Essere leali, onesti ed etici si può e si deve, soprattutto in questo momento storico. Sono le scelte individuali che determinano poi l’andamento di quelle collettive.

6) La sesta chiave è quella della Tenerezza, intesa come morbidezza, che significa saper apprezzare la qualità, oltre che la quantità, il benessere oltre che la ricchezza, e tutte le fortune “storiche, geografiche, climatiche, artistiche, alimentari e caratteriali” di cui noi italiani abbondiamo ma godiamo poco.

7) La settima chiave è quella della Terra, intesa come legame con le proprie origini, con la propria storia: significa essere “radicati” senza per questo essere chiusi nel proprio mondo. Anzi, proprio le radici danno quella stabilità che consente poi all’albero di aprire la sua chioma all’esterno, agli incontri, al confronto, allo scambio di vedute.

8) L’ultima chiave è quella Testa, ovvero dell’Ottimismo, inteso non come cieca credulità, bensì come atteggiamento che evita le recriminazioni, le lamentele, le delusioni, non tanto perchè ingiuste o ingiustificate quanto piuttosto perchè inutili e dannose, per noi e per gli altri. Essere ottimisti significa guardare al futuro, e non al passato, a quello che sarà e non a quello che è già stato.

Concludo con le parole di Severgnini stesso, che non hanno bisogno di ulteriori commenti: “Portate talento, tenacia, tempismo e tolleranza in ciò che fate. Difendete i vostri ideali, guardate la vita con ironia, non dimenticate chi siete e da dove venite….Ripeto: voi non potete sognare, voi dovete farlo. Questo è l’unico ordine. Gli altri erano solo consigli.

Fonte: Corriere.it

 

Questo articolo ha 9 commenti

  1. Dona

    Ciao! volevo ringraziarti per questo bel dono che ci hai fatto.
    Non posso che condividere il tuo pensiero, è tutto così semplice da farsi che basta solo iniziare. Posso dire che secondo la mia esperienza personale di donna “adulta” si può iniziare da qualsiasi degli 8 punti, poi gli altri si…agganciano magicamente si allineano. A volte si perde la strada ma seguendo questi consigli si ritrova. Cara Coach Lavoro! grazie di esserci! Aggiungerei un altro ordine da darci: RIDERE!(tanto lamentarci non serve a niente)
    Dona

  2. Mariangela

    Scrive Monica:
    “Ho letto ciò che ha detto Beppe Severgnini, sono d’accordo con i suoi consigli, ritengo fondamentali anche il “tempismo” e la “tolleranza”, visto che il primo….è davvero fondamentale saperlo cogliere, e la seconda dipende dai “caratteri”, ma ciò che si riscontra oggi è la pochissima tolleranza….in tutti gli ambienti…e, sovente, anche nei nostri stessi confronti…. siamo diventati molto duri con noi stessi, subito abbiamo una scarsa considerazione di noi stessi, convincendoci di “non poter riuscire in niente”. Ci sarebbe da chiedersi: <> ritieni sia un dato di fatto o una “scusa” per non fare quel “salto nel buio”? A mio sommesso avviso, talvolta è un dato di fatto, imprescindibile su qualunque volontà di cambiamento…. Ma il coach sei tu, quindi sono lieta di leggere una tua risposta.

    Risponde CoachLavoro
    sono d’accordo con te: in un mondo che si fa semper più “flessibile”, noi diventiamo sempre più rigidi, verso gli altri così come verso noi stessi.
    Crediamo che la realtà (interna ed esterna) sia fissa ed immutabile……
    mentre invece adesso discipline differenti concordano nel sostenere che la realtà sia assolutamente soggettiva, costruita dal soggetto (v. anche https://www.coachlavoro.com/2012/09/guardare-la-realta-con-occhi-nuovi/).
    Mancanza di tempo e di soldi sono le motivazioni più comuni che vengono addotte come causa del mancato perseguimento dei nostri sogni/obiettivi.
    Chi invece riesce a raggiungere ciò che ha sognato o si è prefissato afferma che tempo e soldi sono variabili soggettive, che dipendono da come noi le valutiamo, il peso che diamo loro e la convinzione che abbiamo sulla loro immutabilità.
    Se andiamo alla ricerca di tutto ciò che possibilmente può ostacolarci nel raggiungimento degli obiettivi…puoi stare sicura che ne troveremo in quantità industriali…..
    e se invece andassimo alla ricerca di risorse e strumenti per abbattere o comunque aggirare questi ostacoli? se andassimo alla ricerca delle soluzioni anzichè dei problemi?
    Se invece di chiederci cosa ci impedisce di raggiungere i nostri obiettivi ci chiedessimo: come posso fare a…? come posso riuscire? cosa mi può aiutare? come e dove posso trovare una strada?

    Un detto che apprezzo molto per la sua chiarezza ed incisività recita così:
    UN VINCENTE TROVA UNA STRADA, UN PERDENTE TROVA UNA SCUSA.

  3. Mariangela

    Un altro lettore ci scrive:
    “talento/competenze” – per me sono solo buoni amici ma non mi pare che possano sposarsi e diventare una cosa sola.”

    CoachLavoro risponde:
    Tecnicamente non coincidono,ma sono uno parte dell’altro.
    Il talento a mio avviso è una forma “speciale” di competenza, o meglio un mix particolare di competenze che conduce a risultati straordinari.
    Il talento può essere considerata una “competenza naturale” (che sembra quasi “nascere” insieme alla persona e che per svilupparsi (passare dalla potenza all’atto) ha bisogno comunque sempre di opportunità e di studio.

  4. camilla

    Devo dire che senza saperlo ho messo in pratica i consigli di Severgnini!! Da poco ho trovato un nuovo lavoro dopo 11 mesi da disoccupata a seguito di licenziamento avenuto a dicembre 2011.Non ho mai mollato e ho sempre creduto che nonostante questa crisi avrei trovato lavoro; ma sopratutto ho creduto in me e nelle mie capacità e competenze. Aggiungo anche che grazie anche ai consigli trovati sul vostro sito ho migliorato e affinato il mio cv e quando l’ho presentato notavo subito la differenza. Insomma faceva colpo!Grazie per i consigli che mettete a diposizione e per questo bell’ articolo pubblicato che aiuta a dare una carica in più a chi è in cerca di lavoro. Vi assicuro che un incoraggiamento ci vuole perchè i momenti di sconforto ci sono ma mai e poi mai mollare.

  5. Coach Lavoro

    Ciao Camilla, sono davvero felice per te!!! COMPLIMENTI!!!!!
    La tua storia ci testimonia che la convinzione in sè stessi e nelle proprie possibilità, unite a strategie di ricerca e strumenti di presentazione efficaci fanno davvero la differenza: nessuno può promettere miracoli immediati, ma risultati nel medio-lungo termine sì!!!
    E come dici tu non bisogna mai mollare, anche se la tentazione a volte è forte!
    Grazie ancora per il tuo apprezzamento…e continua a seguirci ;)))

  6. NEVE

    SALVE, i miei complimenti l’articolo è azzeccatissimo per il periodo che stiamo attraversando,descrive con un linguaggio molto chiaro e un analisi precisa…veramente fatto molto bene!
    porto la mia testimonianza in merito,
    1)Talento, ho scoperto la mia attituzione/passione più grande da 3 anni e credetemi mi ci è voluto del tempo per capire cosa realmente volevo.
    2)Tenaccia, Nel mio caso direi che è stata la prima, il fatto di non arrendersi mai a ciò che mi dicevano gli altri, persistere in quello che era ed è il mio obbiettivo realizzare me stessa…
    3)Tempismo, spesso mi sono trovata ad analizzare che cosa il mercato voleva , qual’era la figura più richiesta, che cosa avevo in comune, e che cosa mi mancava, cercando ogni volta di colmare i vuoti in un mercato molto esigente. ma proprio per questo molto affascinante.
    Non è forse vero che la fortuna aiuta gli audaci???
    4)Tolleranza, non non ci fosse stata non mi sarei mai alzata alle tante cadute che la vita mi ha sottoposto
    5) Totem, anhe se qulcuno mi potrebbe giudicare presuntuosa, è in assoluto il punto che rappresentà assolutamente il mio carattere, ed è per questo che il cammino si presenta spesso molto lento e pieno di difficoltà, chi apprezza oggi la lealtà, l’onestà, l’etica…anzi caso mai sono punti sui quali i furbetti si aggrappano per sfruttare, ma io continuo e perseverò anche perchè per molti versi è un modo di essere…
    6)gli ultimi punti Tenerezza, Terra e Testa ci sto ancora lavorando, sulla terra soprattutto in quanto per quanto personalmente sono cosciente che la diversità è un punto di ricchezza, la società e l’ambiente in cui vivo non me lo fanno accettare…
    ma alla fine pensate che noia se avessi sciolto tutti i nodi:-)?! Comunque mai arrenderci, cadere fa parte della vita ma a rialzzarci è la vita stessa!!!
    Buon proseguimento a tutti!!!

  7. Fabio

    Contento per te Camilla. Se puoi dirci di più, scendere nel dettaglio, ad es: di cosa ti occupavi a dicembre 2011, cosa hai trovato adesso e come hai messo a frutto le tue competenze.Insomma quali delle 8 T citate da Severgnini che a prima vista potrebbero sambrare generiche sei riuscita a mettere in pratica con esiti soddisfacenti? Naturalmente ogni percorso è personale ma conoscer le strategie messe in pratica da chi ce l’ha fatta sarebbero oro per chi legge questo sito. Me per primo. Felicitazioni!

  8. Maria

    Complimenti! il vostro articolo è’ molto interessante, apprezzo il vostro consiglio’ Grazie mille!!!

  9. Coach Lavoro

    Grazie Maria!!!

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