Al momento stai visualizzando Cosa cercano le aziende nel 2013 (e cosa no)

Cosa cercano le aziende nel 2013 (e cosa no)

In un periodo incerto, instabile e “critico” come quello attuale, quello che spesso manca a chi vuole entrare o reinserirsi nel mercato del lavoro sono delle informazioni oggettive su cosa le aziende cercano: quali professioni sono più richieste, quali competenze sono maggiormente ricercate, quali i titoli di studio più ambiti.

Come prima del lancio di un prodotto, si fa un’accurata analisi di mercato per scoprire quali siano le esigenze dei clienti e quali i bisogni non ancora soddisfatti dalle aziende concorrenti, così, prima di “lanciarsi” nel mondo del lavoro è fondamentale conoscere il mercato a cui ci si rivolge.

Dove reperire queste informazioni?

Le fonti dirette sono molteplici: gli annunci di lavoro pubblicati sui giornali, sulla riviste specializzati, i portali di recruiting e sui siti aziendali, le discussioni sui business social networks come Linkedin ed anche i “rumors” da parte di chi già lavora nella aziende e da chi con le aziende ha quotidianamente a che fare come i selezionatori e i consulenti.

Ad esempio, secondo i dati del sito miojob di Repubblica, le aziende a febbraio 2013 stanno cercando “figure professionali con elevata specializzazione e profili capaci di portare sul mercato i prodotti e i servizi”.

Le aree funzionali per cui ci sono si scopre che più richiesti dalle aziende sono quelli che interessano l’area della produzione (circa 2700 annunci pubblicati) e quella dell’amministrazione, finanza e controllo (circa 1800 annunci). Seguono quindi le ricerche di figure professionali nell’area ricerca e sviluppo e nell’area tecnica (circa 1800 annunci) e, ad una certa distanza, quelle nel settore del turismo e esercizi pubblici (circa 900 annunci) e nell’erogazione dei servizi (circa 600 annunci).

Queste fonti ci possono dare il polso della situazione attuale, ma possono non essere sufficienti per darci un quadro completo della situazione lavorativa in Italia.

Pertanto è utile consultare le fonti ufficiali (ISTAT, ISFOL, Unioncamere) che forniscono informazioni sull’andamento dell’occupazione, sulla propensione ad assumere da parte delle aziende, sulle figure più richieste e su quelle “introvabili”. Nonostante i limiti ben noti di qualunque statistica o sondaggio, questi dati meritano di essere studiati con attenzione per individuare il trend in cui si sta muovendo il mercato del lavoro.

[NB: E’ consigliabile andare sempre a reperire i dati statistici alle fonti, piuttosto che limitarsi ad assumere per veri quelli riportati dalla TV o dai quotidiani, che rischiano di essere parziali ed incompleti!]

 

I dati di Unioncamere

Il Sistema informativo Excelsior fornisce anno per anno i dati  sull’andamento del mercato del lavoro e sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese, oltre che sulle assunzioni programmate dalle imprese per ciascun trimestre. I dati sono raccolti dalle dichiarazioni di oltre 250mila imprese private (esclusa quindi la Pubblica Amministrazione) con più di un dipendente, in tutta Italia.

Per il primo trimestre 2013 si prevedono in totale 225mila nuove assunzioni, di cui 77mila nell’industria e 148mila nei servizi. Per quanto riguarda il settore secondario, c’è da segnalare che mentre nelle industrie produttive il saldo entrate/uscite è in positivo, nel settore delle costruzioni le uscite sono superiori alle entrate di circa 8mila unità. Per quanto riguarda il terziario invece, risultano in forte calo il settore del commercio e del turismo.

Dal punto di vista geografico, il Nord Ovest è in crescita (+5mila entrate rispetto alle uscite), mentre invece il resto d’Italia subisce fortemente la crisi, in particolare il Sud (10 mila posti di lavoro non “rimpiazzati”).

Soffrono della riduzione del personale soprattutto le PMI con meno di 50 dipendenti, mentre invece le aziende medio-grandi tengono e crescono per quanto riguarda le assunzioni.

Come sostiene presidente di Unioncamere, “Il perdurare della recessione e il timore che essa si prolunghi nei prossimi mesi sta portando le imprese ad assumere un atteggiamento sempre più cauto sul fronte occupazionale. Ciò non vale, tuttavia, per l’intero sistema imprenditoriale. Vediamo infatti che la propensione ad assumere è doppia nelle imprese esportatrici e in quelle che investono puntando sulla qualità dei prodotti e facendo innovazione”.

 

Le professioni più richieste

Secondo i dati Unioncamere, tra le professioni operative-manuali più ricercate figurano: termoidraulici, tornitori, installatori, meccanici, operai specializzati, camerieri, cuochi, panettieri, estetisti e parrucchieri.

Per quanto riguarda poi le professioni intellettuali, scientifiche e tecniche di elevata specializzazione, sono molto richiesti ingegneri energetico-meccanici e industriali-gestionali, progettisti IT, progettisti meccanici, ed anche venditori, tecnici della distribuzione, specialisti  in finanza e contabilità, infermieri ed altre professionisti della sanità.

E a fronte della necessità delle imprese di rafforzare la propria presenza nei mercati, è forte anche la richiesta di specialisti nei rapporti con il mercato, tecnici del marketing e specialisti in scienze economiche.

Inoltre, secondo i dati della Fondazione Italia Orienta, è elevata la richiesta di chimici (80% dei laureati risultano occupati) così come quella degli specializzati in scienze motorie (istruttori, tecnici della riabilitazione, fisioterapisti). Spostandoci nel settore agroalimentare, sono in aumento le aziende agricole gestite da under30 e al contempo appaiono sempre più richieste di food blogger, appassionati di cucina e gastronomia che sanno raccontare in maniera nuova il mondo del gusto. Viene infine confermato il trend positivo nel campo della green economy dove, entro il 2016 saranno richiesti 100mila nuovi posti di lavoro per Energy manager, Ingegneri ambientali, Progettisti di energia rinnovabile, certificatori energetici ed anche agronomi e botanici.

 

Le professioni introvabili e quelle sature

Guardando i dati del 2012, secondo Unioncamere, il 16% delle assunzioni totali (pari a circa 65mila unità) sono state segnalate come difficilmente reperibili.

Se è vero che i profili “introvabili” denunciati dalle aziende sono diminuiti, complice il difficile momento economico (nel 2011 erano infatti 117mila, pari a circa il 20% delle assunzioni previste entro l’anno), è altrettanto vero che sono ancora decine di migliaia a non rispondere all’appello nel 2012.

Tra i laureati mancano soprattutto quelli del comparto IT: progettisti di sistemi informatici (85% del totale), consulenti di software, analisti programmatori, e programmatori informatici, seguiti dai progettisti meccanici e di impianti industriali (preferiti gli ingegneri meccanici e navali) e progettisti operanti nel settore dei servizi (meglio se con laurea in economia bancaria, finanziaria e assicurativa), e i revisori contabili.

Per quanto riguarda i diplomati, risulta molto complicato per le aziende trovarne che abbiano scelto l’indirizzo legno, mobile e arredamento (in un caso su due) così come nel settore telecomunicazioni, termoidraulico, tessile, abbigliamento e moda, elettrotecnico e turistico-alberghiero. Nell’ambito dell’artigianato risultano esserci 170 mila posti di lavoro non coperti.

Invece, sempre secondo i dati di Italia Orienta, il mercato è saturo di architetti, medici veterinari, odontotecnici. Quindi, per chi volesse comunque seguire queste strade, bisogna puntare su nicchie specifiche, come ad esempio quello della bioedilizia per l’architettura.

 

Un’iniziativa da segnalare: Educational Tour di Italia Orienta

La Fondazione Italia Orienta, che abbiamo citato per alcuni dati sulle previsioni occupazionali, è una realtà composta da docenti, educatori, imprenditori e giornalisti che dedicano la loro vita allo studio e alla ricerca sulle tematiche della filiera educativa.

L’obiettivo principale è quello di diffondere la cultura dell’orientamento, aiutando in particolare i giovani a prendere scelte consapevoli per il loro futuro, contrastando i fenomeni della dispersione scolastica, dell’inattività e della disoccupazione, in accordo con la strategia Europa 2020.

Da marzo 2013 fino alla fine dell’anno, Italia Orienta svolgerà l’Educational Tour, un viaggio itinerante in camper per 40 città italiane in cui saranno incontrati gli studenti, i docenti, le figure della scuola; saranno organizzati workshop, saranno messi a disposizione dei luoghi di discussione, formazione e dibattito in base alle attitudini e alle aree professionali scelte dai ragazzi, il tutto per confluire in un vero e proprio grande congresso che si terrà alla fine dell’anno.

Questo articolo ha 18 commenti

  1. Sonia

    Salve,
    ogni volta che leggo queste notizie sui lavori che nessuno vuole oppure i “profili introvabili”, mi chiedo ma a chi bisogna rivolgersi per essere effettivamente assunti in uno di questi lavori?
    Diciamo che la mia professione attuale non va bene e che il mio piano B è quello di farmi assumere in una tavola calda o come apprendista cuoca o panettiere, dove devo cercare? Se veramente mancano questi profili perché non hanno interesse allo stesso tempo a formarli? Tutti gli annunci che ho trovato io richiedono già esperienza e allora una persona come me, che ha un altro curriculum, ma capacità manuali e di apprendimento e vuole cambiare professione, per aspirazioni o necessità, cosa dovrebbe fare?
    Grazie

  2. Coach Lavoro

    Ciao Sonia,
    hai fatto un’ottima domanda, che in realtà ne presuppone due:
    1) come formarsi e ottenere eventuali certificazioni
    2) a chi proporsi

    Risponderò ad entrambe:
    1) Chiaramente qualunque datore di lavoro preferirà una persona già pronta e preparata, che già sa fare ad una da formare: se tu dovessi assumere qualcuno utilizzeresti la stessa logica!
    Per formarti puoi cercare dei corsi sia organizzati da enti pubblici (esistono corsi di formazione professionale finanziati da Comune/Provincia/Regione) che da privati. INternet è una fonte preziosa di informazioni: chi cerca trova.
    Oltre ai corsi, per fare pratica puoi proporti direttamente presso tavole calde e panetterie per lavorare gratis per un periodo definito, in modo tale da fare esperienza!

    2) Come ho appena scritto, ti suggerisco di proporti direttamente presso gli esericizi commerciali, magari portando direttamente della tue creazioni (da quello che ho capito ti diletti già a casa!) da far assaggiare! E’ vero che qualcuno potrebbe anche non guardarti neppure in faccia…..ma se saprai proporti con educazione, con energia ed un bel sorriso, sono certa che troverai più di una porta aperta!

    In bocca al lupo!

  3. Rossana

    Ciao,
    io avrei un quesito: sono disoccupata da circa 6 mesi prima ho lavorato con sales and marketing conroller per sette anni. Qualche settimana fa ho risposto ad un annuncio per la mia figura e mi sono sentita rispondere che non mi avrebbero chiamata al colloquio perchè sono donna. A questo punto cosa si deve fare per trovare lavoro, visto che il mio sembra anche gettonato, se poi la professionalità non conta ma guardano in primis il sesso? Il fatto è che sento tramite amici che sempre più aziende dicono di non voler più assumere donne!
    Un consiglio?
    grazie,
    Rossana

  4. Coach Lavoro

    Ciao Rossana,
    ogni genere di discriminazione per sesso, età, etnia è legalmente proibita in Italia…ma purtroppo la realtà è ben diversa.
    Questa sarebbe una situazione da denunciare….ma al di là di questo, il fatto che un’azienda si sia comportata così e che amici ti dicano che loro amici dicono che….significa forse che tutte le aziende si comportano così?!
    Attenzione a non generalizzare!
    Quindi il mio consiglio è: continua a cercare, punta ad aziende solide non solo economicamente ma anche eticamente e valorizza al massimo la tua professionalità nel CV e nella Lettera di Presentazione.
    In bocca al lupo!

  5. NELLO

    Sono un 54enne Diplomato ISEF (110 e lode/110),Personal Trainer Certificato,Ex Gestore Palestra, studio Analisi BIA101 Akern ed ho preparato Atleti di Powerlifting,Body-building e Fitness ma nella mia zona(nel Napoletano) non riesco a trovare niente.Secondo Voi cosa fare?

  6. Coach Lavoro

    Ciao Nello,
    chiaramente ogni storia è a sè e andrebbe analizzata nello specifico!
    premesso questo, bisogna capire se il problema sta nel target (a chi ti proponi), nella zona geografica (dove ti proponi) o nel tuo self marketing (come ti proponi).
    Nel tuo caso, vista anche la tua esperienza di preparatore atletico, valuterei anche di proporti solo come personal trainer tramite il web!

  7. Francesca

    Ciao,
    sono Francesca a generalizzare penso che siano proprio questi articoli,
    Io,una designer con laurea + master con anni di esperienza, …disoccupata da 3 anni!!! Ricordando che oggi giorno oltre la chiusura delle aziende abbiamo un fenomeno che chiedono la cassa integrazione pur avendo bisogno e in questo caso non assumono, oppure si ci saranno pure aziende che assumono,… peccato che però poi non pachino, perchè grazie alla legge Berlusconi chiudono e riaprono come niente e non hanno lavoro.Oppure non versano contributi o sottopagata o in nero…ce ne sono quante ne volete!!! Non fermatevi all’assunzione ma se cio’ viene mantenuto!!!

  8. Coach Lavoro

    Ciao Francesca,
    comprendo bene il tuo sfogo e la tua frustrazione.
    Sicuramente di aziende in crisi, ma anche disoneste ce ne sono quante ne vogliamo…..
    ma anche di aziende serie.
    L’obiettivo di questi articoli non è dare soluzioni magiche nè tantomeno specifiche caso per caso,
    ma dare quanti più possibili strumenti per una persona seria e competente di trovare un’azienda seria che abbia bisogno della tua competenza!
    Quello che spesso manca, infatti, come confermano i dati statistici, è proprio la possibilità di incontro tra domanda e offerta!

  9. Filomena

    Ciao io mi identifico più o meno nella mail di Sonia e mi spiego anche io un po per le mie attitudini e anche con qualche esperienza nella gastronomia ho tempo fa percorso la strada dei corsi che non sempre sono gratuiti come si vuol far credere e quindi chi vuole raggiungere una professionalità spendibile sul mercato del lavoro di denaro ne deve spendere altrochè. Inoltre in vari modi ed occasioni anche con il porta a porta con le pasticcerie o nella ristorazione mi son proposta anche a titolo gratuito e mi hanno rispondevano di tutto tondo “ma come si fa a tenere in una cucina o in un laboratorio una persona che non risulta essere nè assunta, nè tantomeno assicurata? Con tutti i controlli che ci sono nelle aziende i titolari non rischiano, dicono chè è molto pericoloso!! Allora prima di creare inutile illusioni cerchiamo di essere realisti. Non ci sono leggi specifiche in questo schifo di paese che consentano di conciliare sia l’offerta formativa, sia la capacità di far incontrare le aziende con chi il lavoro avendolo perso (forse anche in un’età matura) inizia a voler crearsi un altro tipo di occupazione iniziando sempre dalle proprie attitudini e predilezione.
    Grazie
    Filomena

  10. Coach Lavoro

    Ciao Filomena,
    se già sai fare, puoi proporti direttamente per collaborare! E’ chiaro che il modo in cui ti presenti fa la differenza!
    Se non sai fare, puoi prima di tutto iniziare ad imparare da autodidatta, nella tua cucina, o collaborando alla preparazione di cene/buffet per associazioni benefiche.
    Inoltre, mi sono informata, è possibile effettuare un tirocinio (gratuito o, meglio, con un rimborso spese) a qualunque età, stipulando una convenzione con il più vicino centro per l’impiego. La quota (minima) che serve per l’assicurazione (INAIL) la può pagare il titolare o al limite (ma proprio al limite…) anche tu.
    Se è vero che il sistema legislativo e burocratico italiano mette più ostacoli che non opportunità, è anche vero che chiedendosi e informandosi (presso associazioni di categoria, legali, centri per l’impiego) ecc, si possono trovare tutte le informazioni che servono per partire.
    L’iniziativa e la determinazione riescono a superare qualunque muro (a meno che non continuiamo a ripetere a noi stessi il contrario…).

  11. Arli

    Caro Coach Lavoro, hai dimenticato di inserire tra le professioni sature gli avvocati!
    Ho da poco preso il titolo, con grandi sacrifici, e non sai che desolazione intorno a me.

    Inoltre la laurea in giurisprudenza non è richiesta dalle aziende, e io non so davvero a quale santo votarmi!

    Buona giornata.

  12. Coach Lavoro

    Ciao Arli,
    fosse stato per me, avrei aggiunto non solo la categoria degli avvocati, ma anche dei medici…e quella (mia) degli psicologi!
    Ma stranamente i dati che ho reperito non ne facevano cenno ed io, per correttezza di informazione, non ho aggiunto del mio…
    Per quanto riguarda la tua situazione, visto che vuoi rivolgerti alle aziende, partirei con il chiedermi che esigenze hanno attualmente le aziende in ambito legale.
    Ad esempio (ma si tratta di una opinione soggettiva da verificare) credo che in questo momento le aziende abbiano bisogno di qualcuno esperto nelle problematiche legali legate all’export piuttosto che alla tutela dei prodotti dalla contraffazione o ancora, dell’e-commerce.
    Specializzarti in una di queste nicchie potrebbe avere prospettive interessanti!

  13. Serena76

    Caro Coach,
    2 commenti:
    1- con la storia del “assumo solo chi ha già esperienza” si ammazzano le speranze di futuro di ogni giovane: io mi sono laureata con lode in biologia-laurea 5 anni,mi sono abilitata,ho corsi di formazione in managemente ambientale,ho lavorato gratis 6 mesi in laboratorio, eppure da 5 anni sono senza lavoro perchè ogni volta che mando un CV mi sento rispondere:vogliamo un biologo con almeno 2 anni di esperienza.E io ora ti chiedo:ma se nessuno mi fa fare la 1 esperienza, come la accumulo?Sai cosa succede così?che il tempo passa,io invecchio e rimango senza esperienza, e più invecchio più non mi vogliono perchè dalla mia età si aspettano una esperienza che nessuno mi ha mai dato la chance di accumulare.
    2- io sono un asso in cucina, e avevo pensato di colmare questi buchi di professioni facendo la cuoca,la pasticcera, e cercandomi i famigerati corsi: quelli “seri” e professionalizzanti sono a pagamento, e alla fine, se sei fortunato che fai uno stage gratuito, finito lo stage ti buttano fuori così hanno avuto un lavoratore gratis per un certo periodo, e di stagista in stagista non assumono -e non pagano- mai nessuno.Ci sono passata io.Inoltre anche volendo lavorare gratis x fare esperienza, nessuno ti prende a causa dei controlli. Rimane il lavoro in nero, che cmq ,sempre causa controlli,non si trova più.Domanda finale: io che ho studiato 30 anni di vita, non ho diritto a un futuro?

  14. Coach Lavoro

    Ciao Serena,

    premesso il fatto che ogni esperienza è a sè e quindi bisognerebbe valutare caso per caso,
    mentre invece per forza di cose la mia risposta sarà generale, la tua situazione mi fa venire diverse domande.

    Per quanto riguarda la famosa “prima esperienza” dopo la laurea che è così difficile da trovare, come sanno tutti coloro, me compresa, che ci sono passati, mi/ti faccio questa domanda, forse semplice, ma di buon senso: e tutti i tuoi colleghi che si sono laureati con te che adesso lavorano in laboratorio, come hanno fatto ad inserirsi? Tolti i “fortunati” ed i “raccomandati”, come hanno fatto a fare esperienza? Probabilmente avranno utilizzato una strategia diversa dalla tua.

    Per quanto riguarda la figura della cuoca, potrebbe valere una domanda simile: nessuno ti assume, nessuno ti prende, nessuno paga…quindi dovremmo essere pieni di cuochi a spasso anzichè in cucina?!
    [Su questa stessa professione ho risposto anche prima a Filomena (NDR)]

    Queste mie domande provocatorie nulla vogliono togliere all’impegno e alla determinazione che hai messo nel cercare di inserirti in queste due strade, ma evidentemente qualcosa non ha funzionato (le strategie, il modo di porti, le persone/aziende, forse poco serie, a cui ti sei rivolta??)!
    Il fatto è che finchè ci concentriamo (e lamentiamo) su quello che gli altri hanno fatto o meno, poco potremo fare noi per cambiare la situazione. Certo che hai diritto, ma non a ricevere qualcosa dall’esterno, quanto piuttosto a crearti e costruirti nuove prospettive!

  15. antonello

    Ciao mi chiamo ANTONELLO da MONTESILVANO la mia domanda e questa:
    sono un manutentore elettrico specializzato ho 25 anni di esperienza lavorative attualmente ho terminato un contratto a tempo di lavoro perché le aziende dicono che mancano tecnici se poi ho inviato curriculum vitae da nord a sud?
    mi sorge il dubbio che qualcosa oggi nelle ricerche non funzioni

  16. Coach Lavoro

    Ciao Antonello, la ricerca del lavoro non è semplice, neppure per le figure più ricercate!
    Bisogna muoversi nel modo giusto, attraverso i canali giusti, ed in modo strategico.
    Se non hai tutte le competenze richieste dalle aziende avrai sicuramente necessità di aggiornare le tue competenze. Se ti proponi alle aziende non basta mandare un CV qualsiasi, lo devi ben strutturare e accompagnare da una valida lettera. POi sarebbe opportuno anche contattare le aziende e presentarti.
    Candidarti ad aziende lontane dalla tua zona di residenza può essere poco proficuo perchè il rischio è che le aziende ti scartino a priori…quindi ti converrebbe indirizzarti a zone dove hai la possibilità di avere un domicilio e un appoggio (da segnalare nel CV).

  17. luigi laureato economia

    SALVE,
    SONO UN LAUREATO IN ECONOMIA AZIENDALE CON 109/110 ALCUNE ESPERIENZE NELLE VENDITE COME PROMOTER E CALL CENTER, UNA BREVE ESPERIENZA ALL’ESTERO IN INGHILTERRA A LONDRA PER UN MESE, UNO STAGE IN CONSULENZA FUNZIONALE ERO.HO CONSEGUITO LA LAUREA A MAGGIO DEL 2012
    E DA MARZO DEL 2013 NON HO PIU RICEVUTO INVITI A COLLOQUI DI LAVORO.
    VOLEVO SAPERE CONSIDERANDO IL MIO CV BREVEMENTE RIASSUNTO QUALI SONO I CRITERI PER ENTRARE NEL MONDO PERCHE INCOMINCIO A PENSARE CHE NON HO REQUISITI RICHIESTI DALLE AZIENDE SPECIE QUELLI DI GRANDI DIMENSIONE. GRAZIE

  18. Coach Lavoro

    Ciao Luigi, per valutare il tuo profilo dovrei visionare il tuo CV completo e capire insieme a te quali conoscenze e competenze hai sviluppato finora.
    Ad ogni modo, in base a quanto scritto posso dirti che i motivi per cui le aziende non ti chiamano possono essere molteplici, una di queste può essere il fatto che sono ormai passati 12 mesi dalla laurea e quindi siamo al termine del periodo in cui è ammesso lo stage.
    Dovresti puntare sulla valorizzazione delle esperienze fatte, in particolare nella consulenza e muoverti proponendoti ad altre aziende del settore simile tramite autocandidatura o Linkedin. Aspettare la chiamata funziona poco, bisogna essere assolutamente proattivi!

Lascia un commento