WWWORKERS ovvero: come inventarsi un lavoro online

CB043199Smettere di lavorare e mettersi in proprio, magari usando le potenzialità del web, è una scelta che necessita di una dose di coraggio, spirito d’iniziativa e creatività.

Complice anche la crisi, in Italia questa decisione sta trovando sempre più seguaci: società di catering, organizzazione di eventi, vendita di prodotti biologici, attività di cucito/riparazioni e lavori redazionali sono soltanto alcune declinazioni delle nuove professioni della Rete.

Probabilmente non è un caso se “inventarsi un lavoro” è una delle parole chiavi più ricercate su Google per arrivare sul nostro sito!

Giampaolo Colletti nel 2010 conia il termine wwworkers per definire i nuovi lavoratori del web. Sul suo sito ha raccolto le testimonianze (condividendo in primis la sua esperienza personale di ex dipendente) di coloro che hanno intrapreso un’attività imprenditoriale, ribaltando lo stereotipo del posto fisso e sfruttando le potenzialità della rete. (altro…)

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Trasformare la passione in lavoro: una storia vera

passioneLuca è un ragazzo italiano, uno dei tanti «buskers» che ogni giorno cantano nelle strade o nella metropolitana della città, ma la sua storia merita di essere raccontata per un incontro casuale che ha cambiato la sua vita.

Durante la sua carriera universitaria vince una borsa di studio e si trasferisce a Londra per alcuni mesi, ma la sua passione rimane la musica e decide di coltivarla iniziando a suonare per strada.

«Stavo suonando in una piazza – racconta – quando è passato Eddie Jordan, l’ex proprietario della scuderia di Formula 1. Eddie suona la batteria ed è rimasto colpito ascoltandomi. Si presentò e mi chiese se ero interessato a suonare ad alcune feste ed eventi da lui organizzati, mi ha invitato a Silverstone e mi ha fatto conoscere molte persone».

Da quella sera, Luca ha avuto l’opportunità di girare il mondo suonando con la band di E. Jordan durante i GP della Formula 1, ha suonato con artisti del calibro di Michael Rutherford dei Genesis e, nonostante tutto, continua ad esibirsi nel suo angolo al Covent Garden, per non perdere l’emozione di riuscire a far fermare i passanti per regalare loro un momento di magia.

Una storia a tratti surreale, ma significativa in quanto rappresenta l’emblema di come sia possibile trasformare la propria passione in lavoro. E la passione non è qualcosa di temporaneo, un semplice hobby, ma è qualcosa che ci rende vivi.

La storia di Luca è stata sicuramente arrisa dalla fortuna…ma siamo sicuri che si tratti solo di questo? (altro…)

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Trovare lavoro dopo i 40 anni

over 40Il tema del lavoro “over 40” è di grande rilevanza e nonostante la presenza di tutele normative, necessita di maggiore sensibilizzazione e soprattutto di un nuovo approccio culturale che valorizzi l’individuo come risorsa.

La crisi del mercato del lavoro è un fenomeno trasversale che non riguarda più soltanto operai e impiegati generici, ma anche quadri e dirigenti e a farne le spese non sono solo i giovani che hanno difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, ma anche i lavoratori con età compresa tra i 40 e i 50 anni che, improvvisamente, vengono licenziati con ovvie difficoltà per un reinserimento lavorativo.

Si assiste ad un proliferare di stereotipi negativi, che tendono a dequalificare coloro che hanno superato la soglia degli “anta”, tale da far porre in primo piano una data di nascita a discapito di esperienza e professionalità della persona.

Se è vero che molto si potrebbe fare a livello culturale e a livello politico, come può il lavoratore over 40 affrontare in maniera efficace la sua situazione?

Tom Rath autore del libro “Strengths Finder 2.0” ci fornisce una riflessione molto utile: “se non è possibile essere tutto ciò che vogliamo essere, di sicuro possiamo essere molto più di ciò che già siamo”.

La maggior parte delle persone è destinata a cambiare molti incarichi e diverse carriere nell’arco del proprio percorso professionale. Per mantenere una vita equilibrata e soddisfacente, ogni qualvolta siamo di fronte ad una scelta o ad un cambiamento, diventa importante focalizzare l’atten­zione sulle nostre risorse, le nostre passioni, i nostri valori e i nostri obiettivi (più o meno chiari e stabili), che ci contraddistinguo­no e a cui dovremmo mantenerci connessi. (altro…)

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Aumentare la propria libertà finanziaria per poter cambiare vita

denaroNel precedente articolo abbiamo parlato dell’importanza di smuovere le nostre convinzioni limitanti, ossia quelle che limitano le nostre possibilità di azione, e di cambiare atteggiamento prima di poter cambiare lavoro o crearne uno!

Infatto se siamo convinti che qualcosa sia impossibile per tutti..o per questa società…o per noi soli, non ci attiveremo per trovare le risorse che ci servono per farlo, non noteremo le opportunità che ci sono più o meno vicine a noi, non cercheremo informazioni su internet, sui libri o sui corsi, non ci faremo aiutare da qualcuno (sia esso un amico, un coach, o un esperto della materia!)…e quindi quale sarà il risultato più probabile? che effettivamente non realizzeremo ciò che avevamo pensato e saremo ancora più convinti che questa cosa sia impossibile! Si tratta della nota “strategia che si auto avvera“.

Ad esempio siamo convinti che avendo pochi soldi da parte e un mutuo da pagare, sia impossibile per noi cambiare lavoro e che dobbiamo adattarci a ciò che abbiamo e a ciò che troviamo pur di guadagnare e di sopravvivere!

Fermiamoci un attimo e guardiamoci intorno: quali altri modi (legali ed etici!) esistono per guadagnare, oltre al lavoro dipendente?

In che modo possiamo garantirci almeno un guadagno extra che possa aumentare la nostra libertà finanziaria?

Provo a scriverne alcuni, solo per fare degli esempi, sicuramente la lista può essere arricchita!

  1. Fare una seconda attività nel tempo libero: può essere un lavoretto come la baby sitter nelle ore serali, un’attività manuale o artistica…oppure un’attività online…ecc.
  2. Fare compra-vendita di oggetti (ad es. tramite e-bay)
  3. Crearsi una rendita attraverso un investimento immobiliare
  4. Investire in borsa

Quest 2 ultime strategie che ho indicato sono comunemente percepite come rischiose (perchè c’è rischio di perdere ingenti capitali) e “irraggiungibili” perchè necessitano di un elevato capitale di partenza e di elevate competenze tecniche.

Forse queste convinzioni non sono tutte così fondate…forse esistono dei modi più accessibili che insegnino anche come gestire il rischio!

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