Durante le vacanze, brevi o lunghe che siano state, abbiamo avuto la possibilità di sospendere il nostro “tran tran” quotidiano, di cambiare i nostri ritmi di vita, di visitare posti nuovi e di incontrare persone diverse….insomma di distaccarci dalle nostre abitudini e di vivere in modo diverso…
Probabilmente abbiamo anche avuto più tempo e più spazio per stare con noi stessi, immersi nella natura…e nel flusso dei nostri pensieri…..
Poi siamo rientrati a casa, al lavoro (o davanti al pc alla ricerca di un lavoro!) e tutto è ricominciato come se nulla fosse successo, ci siamo lasciati riassorbire dalle attività quotidiane, abbiamo continuato a fare più o meno ciò che avevamo sempre fatto, a fare ragionamenti simili a quelli che facevamo prima di partire…
Il panorama marino…o alpino che contemplavamo dalla nostra finestra in vacanza, viene sostituito da quello cittadino, l’aria fresca e profumata da quella stantia ed inquinata, i suoni della natura, dai rumori del traffico…….ed anche i nostri pensieri e le nostre emozioni si tramutano di conseguenza, divenendo più cupi e pesanti…
Ri-accendiamo la TV, che avevamo tenuto più spenta durante le vacanze, e veniamo sommersi da notizie sconfortanti, da statistiche economiche in picchiata e da parole senza speranza…. Ri-vediamo i nostri vecchi amici, e riprendiamo discorsi interrotti su problemi familiari, economici, sul lavoro che non si trova…..
Ed ecco che la nostra vita riprende a scorrere, come un fiume grigio verso una foce paludosa…….
Siamo come dei liquidi che si adattano al contenitore in cui sono versati, assumendone la forma e le caratteristiche, senza che questo sia frutto di una scelta da parte nostra, o meglio, di una scelta consapevole!
Da cosa siamo influenzati?
Da moltissimi fattori, sia esterni che interni!
Il più ampio e pervasivo fattore è sicuramente quello culturale: il modo di percepire, sentire e interpretare la realtà che ci circonda è strettamente collegato alla società in cui viviamo, ai valori, alle convinzioni, così come al linguaggio che utilizziamo per descrivere ciò che accade.
E poi c’è il fattore sociale, che è composto dalle nostre relazioni con i familiari, gli amici, i gruppi e le associazioni che frequentiamo: ciascuno ci rimanda la propria visione della vita nonché l’immagino di quello che siamo! Chiaramente siamo stati noi, nel tempo a portare agli altri le tessere che compongono questa immagine, che per sua natura è statica, e abbiamo finito poi per esserne a nostra volta influenzati!
E infine di sono i fattori interiori: nella nostra mente abbiamo costruito, in base alle nostre esperienze e a quello che ci viene comunicato dagli altri e dalla nostra cultura, degli schemi su noi stessi, su come siamo fatti, su quello che possiamo o non possiamo fare, ed in generale, su come funziona il mondo….
Tutte queste voci dentro e fuori di noi ci sommergono tanto da impedirci di ascoltare la nostra voce interiore più profonda, oppure soffocano sul nascere ogni sua velleità di cambiamento con un coro di “Non è possibile, non lo puoi fare, questa è la realtà, non la puoi cambiare!”….
Oppure semplicemente siamo inebetiti dal ronzio piatto della quotidianità, o ancora, distratti da sirene che reclamano la nostra attenzione!
Tutto questo accade senza nemmeno che ne rendiamo conto, ma se restiamo vigili e consapevoli di noi stessi, possiamo “stoppare” voci, ronzii e rumori di sottofondo, e sintonizzarci invece su altri canali, scegliamo la musica che più ci risuona dentro e ci dona energia!
Ri-prendiamoci ogni giorno un momento di “vacanza da noi stessi” (o meglio da ciò che siamo soliti dire, fare e pensare), torniamo ad ascoltarci in silenzio…..e dalla nostra fonte interiore sgorgherà un rivolo di acqua fresca che piano piano, giorno dopo giorno, diventerà un torrente, di cui saremo noi stessi a tracciare il percorso!
Prendiamo consapevolezza di tutto ciò che sta condizionando la nostra vita in questo momento, quei pensieri e quelle convinzioni che la stanno limitando e non lasciamo che siano queste a decidere il nostro destino!
Se iniziamo a pensare e sentire in modo diverso da quello abituale, se siamo più consapevoli, positivi e costruttivi, anche le nostre azioni procederanno di conseguenza….e le azioni daranno dei frutti che cambieranno noi stessi e la nostra vita!
Sta a noi la scelta se vivere la nostra vita, o quella di altri, se vivere una vita piena ancichè mediocre!
Come disse Papa Wojtyla in una delle sue espressioni più note che vale sempre la pena citare:
Prendete in mano la vostra vita, e fatene un capolavoro!
La penso esattamente come te! ho avuto un momento di smarrimento alla fine delle vacanze..faccio parte del gruppo “mi sono messa davanti al pc a cercare lavoro”.
Ho avuto un crollo, ma poi mi sono rimboccata le maniche, non serve piangersi addosso, non serve ascoltare proprio tutto quello che dicono gli altri..serve ascoltare se stessi e agire, agire secondo le proprie idee e sensazioni, male che vada si può scegliere una nuova strada e continuare ad agire!
grazie per i tuoi spunti sempre molto stimolanti
Sara
Grazie Mariangela per le tue parole che scuotono dal sonno, mi hanno trasmesse una certa carica!
Io posso testimoniare un personale disagio nell’affrontare i problemi della ricerca del lavoro e della sfera affettiva, in passato come ancora tutt’oggi.
Le cause di queste mie difficoltà sono sicuramente di carattere familiare in quanto sia nella sfera sentimentale che quella lavorativa io vivo ancora con i miei genitori all’età di 38 anni e loro esercitano costantemente una certa pressione su di me (capisco che lo fanno a fin di bene ma a volte mi soffocano con le loro aspettative!)
Eppure credimi io sono una persona estremamente sensibile e raramente sono andato incontro ad azioni folli. Quindi ho quasi sempre avuto una condotta di vita responsabile, anche impegnata nel sociale. Invece dalla cronaca si sentono tante storie di giovani che sprecano la loro vita lasciandosi trascinare da loro coetanei più grandi in condotte pericolose!
Tornando alle cause delle mie difficoltà, voglio aggiungere che io non sono contento di vivere ancora in casa con i miei senza avere una mia autonomia. E non sono una persona che non si da da fare!
Ma voglio concludere dicendo che un’altra causa delle mie difficoltà odierne è data dalle esperienze passate negative, sentimentali e lavorative; in fondo il presente è condizionato dal passato! Non so se tu e i lettori sono d’accordo con me.
Ad ogni modo, io ritengo che stare a piangrsi addosso non porta a nulla. Piuttosto bisogna trovare la forza di rialzarsi ad ogni caduta, ed è proprio ciò che io ho sempre fatto e tutt’oggi sto facendo!
Un affettuoso saluto a te e ai lettori.
Appena tornata dalle vacanze e già dispensi carica vitale ed ottimismo non allontanandoti, giustamente, dalla realtà quotidiana
un enorme grazie per tutti i pensieri che esterni, che condivido e che sicuramente forniscono a tutti, te compresa, un incoraggiamento fattivo per porsi verso il quotidiano nel migliore dei modi
ancora grazie
un caro saluto a tutti
Andrea
Ciao gente , letto e riletto ogni virgola e punto di vista. Un problema serissimo e anche quando uno si trova senza un cent….per potersi pagare un corso, una trasferta per una possibilita” lavorativa…insomma qui si sa ” e tutto un grande casotto, ma” serio. Le vie d”uscite apparentemente sembrano tente,ma” il problema dell”eta” e aanche come fare una lotteria, non e facile trovarsi un Angelo che” ti dia almeno una possibbilita” definitiva. Ancor peggio e come se” il Mondo ti avrebbe gia” mandato in pensione, senza volerlo e anche senza soldi, ne” una buonuscita, o un mensile…..insommma isolato da” tutti e da” tutti.Sentirsi un parassita” della societa” e di se” stessi non e bello, e facile sentirsi dire tante cose che” virtualmente posson tirarti su”, ma” nella pratica tra” il dire e il fare, c”e” sempre una muraglia…Anche se” non propriamente Cinese…!!!! grazie per l”inutile sfogo!!!!!
Sara e Gianluca: storie diverse ma alla fine entrambi arrivano alla conclusione che è inutile piangersi addosso. E’ necessario rialzarsi e andare per la propria strada. A patto che ci sia una strada da percorrere con una meta e che si abbia la forza di incamminarsi dopo aver preso parecchie legnate (lavorative, affettive, personali).Perchè con i “si deve” non si va da nessuna parte. E’ come quando in tv i politici dicono: “deve ripartire la ripresa”.
Certo, siamo tutti d’accordo che “necesse est” ma nessuno indica come nel concreto fare per rialzare la testa.Passare dalla teoria alla pratica senza restare nelle dichiarazioni programmatiche che spesso sfociano nei buoni propositi di inizio anno o della ripresa di settembre è la cosa più difficile. Ci ostacolano i fattori che Mariangela ben descrive e anche la realtà con cui volenti o nolenti dobbiamo fare i conti. Qualcuno obietterà che questa dipende dalla nostra percezione e interpretazione, da come ci poniamo, se reagiamo in maniera funzionale o disfunzionale. Ma allora il dibattito andrebbe avanti a oltranza e non so dove ci porterebbe.
Chiudo questo mio intervento facendo i miei migliori auguri a Sara e Gianluca che spero di rileggere presto portatori di belle novità.
Ciao Mariangela,
complimenti per il tuo articolo,leggerlo mi ha appassionato molto e lo trovo anche molto utile.
Ragazzi mi trovo daccordissimo con voi e credo siamo quasi tutti sulla stessa barca,cioè l’incertezza del proprio lavoro da svolgere o che si stà svolgendo e la ricerca di un nuovo lavoro.
La risposta è una sola:FORZA E CORAGGIO.
Un saluto a tutti.
E’ da qualche anno che conosco questo sito, ma non avevo mai partecipato attivamente. Sono contenta di averlo fatto, avevo proprio bisogno di comunicare con qualcuno che stesse vivendo esperienze simili alla mia. Gianluca non disperare! E’ vero ciascuno di noi si porta dietro le proprie esperienze negative come “bagagli” pesantissimi che ci limitano in ogni nostra azione. Ma non dovremmo forse imparare da questi “fallimenti”? Quanto è difficile però! Fabio chiedeva come passare alla pratica, secondo me si può un passo alla volta, dovremmo concentrarci meno sulle cose che non vanno e pensare a quello che vogliamo veramente..e anche in questo caso non è affatto facile! A questo punto non ci resta che rimboccarci le maniche!
Vi ringrazio per lo scambio di idee e vi auguro buona fortuna!
Grazie, è stato un piacere leggere sia l’articolo e i commenti…ciò che mi sento di aggiungere è qualche suggerimento -sulla base della mia esperienza. Mettere in pratica è più facile di quel che si pensi: alzarsi presto la mattina, prendersi cura di sè stessi (insomma, il fatto di esser disoccupati o un pò giù non deve esser la scusa per lasciarsi andare!), far colazione e poi, davanti allo specchio fare delle “dichiarazioni” di impegni personali. A sè stessi. “Oggi mi impegno a non lamentarmi, a sorridere e pensare positivo”, “oggi mi impegno a migliorare l’aspetto del CV”, “oggi mi impegno a cercare gli indirizzi di tutte le aziende di un certo settore e consegnare il CV”. L’atteggiamento mentale fa la differenza! Io ora ho un lavoro part-time di pulizie, ma continuo a credere nelle mie capacità e so che presto migliorerò la mia situazione…anch’io come Gianluca vivo ancora con i miei e sono purtroppo ancora single alla benemerita di 44 anni, ma ogni giorno miglioro il mio atteggiamento mentale e sto molto meglio! Non molliamo, mai! In bocca al lupo a tutti
SARA, GIANLUCA, ANDREA, FABIO, FULVIO, ANNAMARIA, SARA, GIULY, vi ringrazio tantissimo per le vostre parole, che sono il più caloroso “bentornata” che mi sarei mai potuta immaginare!
Riporto qui alcune delle vostre parole che mi sono risuonate particolarmente…e che non sono affatto vuote, anzi…sono verbi che esprimono azioni concrete e costruttive, nonostante le indubbie difficoltà:
“ascoltare se stessi e agire…
agire secondo le proprie idee e sensazioni….
scegliere una nuova strada e continuare ad agire…
stare a piangrsi addosso non porta a nulla…trovare la forza di rialzarsi ad ogni caduta…rialzarsi e andare per la propria strada.
porsi verso il quotidiano nel migliore dei modi…
concentrarci meno sulle cose che non vanno e pensare a quello che vogliamo veramente..
Mettere in pratica: alzarsi presto la mattina, prendersi cura di sè stessi…fare delle “dichiarazioni” di impegni personali. A sè stessi. “Oggi mi impegno a…
Lette così di seguito sembrano scritte da una sola persona…e invece immagino che in ciascuno di voi ci sia una strada, una storia, un’aspettativa diversa..eppure tutti di fatto convergiamo verso un’unica direzione….quella della VITA da vivere pienamente!!!
Sono sempre la stessa Sara in tutti i commenti! 🙂
Trovo questo blog ancora più costruttivo di quanto potessi immaginare, grazie ancora, e grazie per la sintesi suona davvero meglio e hai ragione sembra che siamo la stessa persona perchè purtroppo queste esperienze ci accomunano.
Ho letto con piacere il commento di Giuly. Giuly sono pienamente d’accordo con te..il rischio peggiore in questi casi è lasciarsi andare e ci sono passata pochi gg fa! Quindi si, continuiamo a coccolarci..le coccole ce le meriteremo sempre!
Saluti a tutti!
Ciao Sara! grazie ancora!!! sai quello che credo è che non siano solo le esperienze ad accomunarvi…ma anche il modo di affrontarle…di reagire in modo costruttivo…che è probabilmente anche quello che vi ha portato su questo blog! Sono contenta anche che questo sia diventato anche uno spazio dove scambiarsi pensieri ed emozioni…e coccole!
Riporto un bellissimo messaggio che mi è arrivato ieri via mail da una lettrice:
“Grazie per le bellissime parole, lo so, non sono solo per me, comunque sia hanno avuto un effetto molto positivo ed è per questo che ti dico grazie di esistere. Una parola può cambiare tutto e tu sai come e quando usarla. Di nuovo grazie, grazie mille con affetto”
grazie per essere sempre presente in tutti i momenti della nostra vita e di darci sempre consigli appropriati.
Si veramente belle parole …. dico sul serio !!
E sicuramente ascoltarle fa bene e rinfranca, ma è un effetto che dura poco, poi ricompare la squallida e noiosa realtà ….
… lavorare (che ti piaccia o no) per mantenere la famiglia, per pagare le tasse, per pagare il mutuo, … imbattersi nel traffico cittadino, vivere in un grigio appartamentino (anzi già sono fortunato ad averlo !) nel caos del centro, …. avere a che fare coi capi e i colleghi che ti smontano, … pochissimo tempo libero per dedicare a se stessi … e non continuo la lunga lista di cosa che si “devono” fare ma che non sono per nulla piacevoli !!
Situazione questa comune a molti di noi, per parlare poi di quei poveretti che sono anche senza lavoro e senza casa !!
Ciò nonostante, come dite voi, voglio credere che solo cambiando il poprio atteggiamento tutto questo può cambiare e finalmente la nostra vita può prendere una piega migliore (… quella che sogniamo).
Ma vi prego … mi fate degli esempi pratici di come questo può succedere ? Oppure si tratta solo di auto-ipnosi e uno, pur vivendo in una situazione squallida, si autoillude che tutto sia bello e fantastico ?
Oppure uno, fregandosene della famiglia e di tutti gli altri impegni presi, prende una decisione folle ma coraggiosa e scappa via a vivere in una isoletta incantata del pacifico ??
Ah … per inciso, io vacanze al mare o in montagna non me le sono potuto permettere e sono rimasto in città (ma non mi voglio lamentare!).
Allora (per concludere) mi fate degli esempi pratici, di azioni, di scelte, per poter cambiare questo stato di cose ??
Comunque , un caro saluto a tutti !
Massimo
…non vado quasi mai su questo sito anche ma dovrei farlo più spesso. Grazie!
Arrivo in ritardo ma non so più dove sbattere la testa e cerco un consiglio da chi mi può almeno capire.
Ho 26 anni, abito in Lombardia, dopo le scuole ho fatto sempre lavoretti in nero o con contrattini assurdi e paga da sfruttamento finché non ho trovato qualcuno che mi facesse un contratto da apprendistato di 3 anni.
Ho sempre odiato questo lavoro, al punto da piangere tutte le sere quando stacco alle 20.30.
Da quando lavoro qui mi sento inutile, demotivata, non ho la possibilità nemmeno di fare un aperitivo con le amiche perché 6 giorni su 7 ho orari illegali e mi sento tanto confusa. .. però mi posso pagare gli studi.
Il punto è che non riesco a studiare in questa situazione e sono molto arretrata con gli esami. Faccio un lavoro che odio per pagarmi gli studi e per una scuola che non sfrutto.
Sono l’unica dipendente e se sto a casa un giorno in malattia sono pure st*****. E devo pagare al mio ritorno.
Tutto questo sfogo per chiedere. .. se lo mollo? Vorrei farmi un viaggio, aiutare il mio compagno con la sua attività, studiare e poi decidere cosa fare.
Un altro lavoro da sfruttamento lo posso sempre trovare se dovessero andare male i miei piani no?
Rischio a 26 anni o resisto per… cosa?
Premetto che vivo con i miei e non ho spese se non quelle scolastiche e personali, sono riuscita a mettere via qualche spiccio.
Sono stanca di nervosismo/gastrite/insonnia…
Se siete arrivati qui starete pensando che ho già scelto ma ho tanta paura.
Cosa farò se non trovo lavoro ed esaurisco i risparmi? Non ho modo di cercare ora un lavoro finché sono qui.
Lascio un posto sicuro (lui mi terrebbe fissa) con la crisi che c’è?
Ho un blog ed un canale youtube (my Life in trek ) e ho anche pensato di dedicarmi a quello, ma realisticamente so che non paga facilmente la mia scuola questa prospettiva.
Ormai è un chiodo fisso, pungente, non riesco ad essere lucida.
Scusate lo sfogo