“Cambiamo tutto” all’insegna dell’innovazione, tra maker, startupper e wwworkers

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Cambiamo-tuttoCos’è successo ad Ottobre 2013 in Italia? Se lo chiediamo in giro probabilmente sentiremo citare le principali notizie di cui si è parlato e si continua tuttoggi a dibattere sui giornali ed i media. Ma sappiamo bene che solo una minima parte degli eventi che accadono ogni giorno nel nostro paese balza agli onori della cronaca, e di solito si tratta di conflitti politici o di drammatici fatti di cronaca…

E quindi, che cosa è accaduto di così eclatante questo mese? Forse nulla di clamoroso, nessun evento di massa, ma tante iniziative piccole e grandi, in varie parti d’Italia, tutte incentrate su un solo cardine: l’innovazione.

 

Gli EVENTI

3-6 Ottobre, Roma – MAKER FAIRE, la fiera dei creativi e degli artisti digitali del terzo millennio, che ha portato nella capitale oltre 200 espositori da tutta Europa con i loro progetti che vanno dalla robotica, alle stampanti 3d, all’elettronica. Hanno visitato la fiera e partecipato ai workshop ed alle performance in programma circa 30mila persone, non solo giovani “nerd” ma famiglie intere con i bambini. (Per approfondire, leggi l’articolo su Huffington Post e su Repubblica.it).

4 Ottobre, Napoli – INNOVATION DAY, un convegno (a cui ho partecipato) che ha riunito rappresentanti delle Università , delle associazioni che promuovono il digitale e le professioni del web, imprenditori che hanno fondato le proprie aziende su piattaforme web come Maria Grazia Andali di Formabilio e Roberto Esposito di DeRev, e studenti aspiranti imprenditori con le loro idee di start up.

12 Ottobre, Mestre – NEXT, rassegna all’interno del festival “La repubblica delle idee” a Mestre, in cui sono stati presentati venti protagonisti dell’innovazione, venti “portatori di futuro” che operano nel Nordest: innovatori, scienziati, startupper, nuovi artigiani, hacker al servizio del pubblico, artisti in rampa di lancio.

12-13 Ottobre, Milano – HANDMADE, un vero festival della creatività e delle idee, che intende gettare un ponte tra la tradizione artigianale tipica del Made in Italy (per esempio uncinetto, falegnameria, tipografia) e le innovazioni dettate dalle nuove tecnologie (stampa 3d, taglio laser, hardware opensource come Arduino), organizzato da Etsy, piattaforma di commercio online.

11-13 Ottobre a Torino e 18-20 Ottobre a Roma STARTUP WEEKEND, laboratorio per poter realizzare il prototipo di un’idea di business, con il supporto di mentor e il feedback di una giuria di esperti. Gli Startup Weekend sono progettati specificatamente per gli imprenditori che desiderano avere un feedback sulla propria idea, trovare un co-fondatore o acquisire nuove competenze.

…E questi sono solo alcuni degli eventi svolti che ho intercettato nella rete!

Insomma, mentre nei palazzi si discute e si litiga e nelle case private si guarda preoccupati ad un avvenire ancora incerto, c’è chi si muove per costruire nuove possibilità, per sé e per la collettività!

 

Cosa significa INNOVARE?

Innovare significa smettere di rivolgere attenzione al passato, a ciò che era e che ora non è più, per dedicare invece energia all’esplorazione del presente ed alla costruzione del futuro.

Innovare significare fare (oltre che pensare) qualcosa di nuovo, introducendo il cambiamento in qualcosa che già esiste.

Innovare non significa solo inventare nuove tecnologie ma soprattutto aprire la mente per guardare la realtà con occhi nuovi alla ricerca delle opportunità oltre le crisi, delle soluzioni oltre i problemi.

Tutte le iniziative sopra citate parlano chiaro: manifestano un movimento di menti e di idee che sta crescendo sempre di più, anche qui, in Italia, dove abbiamo indici di competitività, di crescita, di digitalizzazione ai minimi termini e dove sembra vigere sempre la burocrazia, il protezionismo e l’immobilismo.

L’editoriale di Galli della Loggia sul Corriere del 20 ottobre scorso è terribilmente realistico e impietoso su questo, quando parla del “potere vuoto” di un Paese che si sta disfacendo, nella politica, nelle istituzioni, nel tessuto industriale, nelle infrastrutture, nel patrimonio artistico e culturale. Scrive il giornalista: “Siamo ormai rassegnati all’idea che le cose non possano che andare così, visto che nessuno ormai più neppure ci prova a farle andare diversamente” e si chiede “Quale futuro può esserci per un Paese così? Popolato da moltissimi anziani e da pochi giovani incolti senza prospettive?”. Ebbene la chiave per aprire le porte del futuro è proprio quella dell’innovazione: “Mai come oggi, infatti, abbiamo bisogno di segni coraggiosi di discontinuità, di scommesse audaci sul cambiamento, di gesti di mutamento radicale”.

L’editorialista si rivolge alla classe dirigente, ma questo stesso appello può essere rivolto a tutti, nessuno escluso. Perché la paralisi decisionale, l’arroccamento al passato, la critica senza proposta e la lamentela senza azione non sono solo fuori, nel contesto in cui viviamo, ma anche (e oserei dire, in primis) dentro di noi!

 

Spunti d’INNOVAZIONE

Ecco allora che esporsi a stimoli diversi, informazioni diverse, persone diverse può fare davvero la differenza.

Oltre a leggere qua e là e incuriosirti sulle iniziative in corso e sulle nuove promettenti imprese che stanno partendo, ti invito anche a leggere un libro “cambiamo tutto!” di Riccardo Luna, ex direttore di Wired Italia, appassionato promotore dell’innovazione. Come Giampaolo Colletti in Wwworkers, Luna ha raccolto storie di chi ha provato, di chi ha rischiato, di chi ce l’ha fatta. Dietro alle storie c’erano delle persone che hanno creato un “movimento” che si incontra sul web oltre che nei meeting, nel laboratori, nelle fiere. Scrive Luna: “È in corso una rivoluzione che sta abbattendo antichi vizi nazionali, è la rivoluzione degli innovatori. (…) Non sono casi isolati. È un movimento. Ci sono migliaia di startupper che il lavoro non lo cercano perché provano a crearselo inseguendo un’idea innovativa. E artigiani digitali che hanno aperto una fabbrica di oggetti sul proprio computer. E innovatori sociali che stanno modificando le istituzioni. Sta cambiando tutto perché abbiamo a disposizione la prima arma di costruzione di massa: Internet. Che non è una rete di computer, ma una rete di persone che provano a migliorare le cose senza aspettare niente e nessuno. Per questo “Cambiamo tutto!” è un libro sull’ottimismo. Sul perché dobbiamo essere ottimisti oggi in Italia. Il mondo attorno a noi può cambiare in meglio grazie a tre parole d’ordine: trasparenza, partecipazione, collaborazione. E alla voglia di ciascuno di noi di provarci.

Ebbene, anche se non stai pensando di aprire una start up o di diventare imprenditore di te stesso,  queste storie di passione e di convinzione aprono il cuore e la mente, comunicano fiducia e speranza di cui in questo momento c’è quantomai bisogno.

Solo un avvertimento, che prendo dalla recensione di Sara Rocutto sul blog diunlibro.it: “Leggendo #cambiamotutto vi potrebbe capitare di scoprire che l’Italia, di cui tanti vanno ultimamente parlando male, è in realtà un Paese dove alcune cose sono possibili. Che, a volerle cambiare, ci sono cose che si possono cambiare e che ci sono persone che ci provano sul serio. Non vorrei che la notizia fosse per qualcuno troppo sconvolgente. Vi ho avvisati.”

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