In un mercato sempre più intricato e competitivo, è oltremodo importante sapersi distinguere, farsi notare tra tutte le persone che cercano nuove opportunità di lavoro o di business.
Se questo principio è evidente per molti, non altrettanto chiaro come fare per emergere dalla massa di persone che si candidano ad uno stesso annuncio, pubblicano il proprio profilo sui social network, promuovono i propri prodotti/servizi sul web…
Di fronte a tutta questa concorrenza, molti rinunciano in partenza, restano nell’anonimato, ritenendo inutile darsi più di tanto da fare in un contesto di crisi come quello attuale. Altri invece, all’opposto, si dedicano ossessivamente alla ricerca, promuovendosi ovunque, comunque, con ogni mezzo, facendosi notare…fin troppo!
Per rispondere a tale esigenza, su internet si assiste ultimamente ad un fiorire di consigli su come farsi pubblicità offline e soprattutto online, discutendo se sia meglio avere un blog piuttosto che un profilo su Linkedin, inviare un videoCV piuttosto che creare un’infografica o altre forme di CV “alternativi”.
Il problema qui, come spesso accade, è quello di confondere il fine con i mezzi: ci si arrovella se sia meglio muoversi a piedi, in auto o in treno, senza avere prima deciso dove si vuole andare, senza aver analizzato le proprie preferenze di viaggio e senza averle confrontate con le caratteristiche dei mezzi di trasporto!
Prima di partire alla ricerca di un lavoro o di un’occasione imprenditoriale, dobbiamo fermarci, guardarci allo specchio, scrutare noi stessi, capire chi siamo, cosa ci caratterizza e differenzia, cosa vogliamo e possiamo offrire e a chi!
Nell’ (ormai lontano) 1997, Tom Peters, esperto di Marketing, scrisse un articolo intitolato “The Brand called You” in cui affermava che ciascuno di noi è una Marca (Brand) unica che può e deve distinguersi da tutte le altre e convincere il cliente/l’azienda ad acquistarlo/assumerlo.
Che cos’è il Brand Personale?
Il Brand per un’azienda rappresenta un mix di elementi (nome, logo, aspetti distintivi) che ne identificano l’identità, differenziandola dalla concorrenza, e che “contiene anche la storia dell’impresa, l’esperienza maturata dai consumatori verso il brand, il livello di notorietà, le aspettative dei potenziali acquirenti” (Fonte: Wikipedia)
Pensiamo ad esempio alla “Apple”: il suo nome è associato a elementi quali la tecnologia, l’innovazione, il prestigio, il design ecc, ben diversi da quelli di aziende dello stesso settore come IBM o NOKIA.
Il Brand personale è un concentrato delle nostre qualità, dei nostri valori, delle nostre competenze e del nostro stile personale, che sono a loro volta frutto della nostra storia, delle esperienze che abbiamo fatto, dell’ambiente in cui siamo cresciuti.
Come ha scritto il noto blogger e web strategist Robin Good: “Il personal branding è il processo con cui un individuo o un’azienda si caratterizzano in maniera unica e riconoscibile, creando un’immagine-marchio che riflette fortemente una missione, una condivisione di valore e un proprio stile di comunicazione. Il successo è determinato dal livello di coerenza che esiste fra i valori di caratterizzazione del profilo e quello realmente offerti e condivisi attraverso il proprio operato.”
Fare Personal Branding significa fondamentalmente avere consapevolezza di sé, del proprio valore, della propria unicità e comunicarlo all’esterno in modo sia spontaneo che formalizzato.
Quali sono i significati associati al nostro nome?
Come ci descriviamo e come ci definiamo?
Qual è la percezione che abbiamo di noi stessi?
E, ultimo ma non per importanza, qual è la percezione che hanno gli altri di noi?
Definire il nostro brand in modo tale che ci rispecchi e ci valorizzi pienamente ci fa sentire più “individuati”, unici, coerenti e quindi più sicuri di noi stessi. Definire il nostro brand serve a far stagliare la nostra figura rispetto allo sfondo e alle altre figure che ci circondano, a metterci in evidenza.
Il risultato di un Personal Branding efficace è una reputazione positiva tra i propri contatti diretti diretti e indiretti (colleghi, clienti, fornitori, persone del settore, ecc): si è riconosciuti e riconoscibili come persone esperte in un determinato ambito, con competenze distintive e caratteristiche significative.
Questo processo ci aiuta non tanto a “trovare lavoro” ma a farci trovare da esso!
Concetto interessante! Effettivamente se uno è come gli altri, per quale motivo dovrei essere scelto? E’ come giocare alla roulette…
Volevo farle una domanda: Quali sono i punti di vista da curare per creare un personal brand? Quali sono le domande a cui bisogna rispondere per “disegnare” il proprio personal brand?
Grazie 🙂