Nell’era dei Social Network, serve ancora il CV tradizionale?

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Sempre più spesso si sente parlare di formati alternativi al curriculum: dal VideoCV pubblicato su Youtube alla pagina curriculum su facebook, dal CV in formato Infografica al CV-Brochure, dal profilo su Linkedin al nuovissimo Twesume, il resumè di soli 140 caratteri su Twitter.

Si tratta solo di una moda, o veramente questi nuovi modelli di CV possono rappresentare una soluzione intelligente per farsi notare dai selezionatori?

Sono andata su internet alla ricerca di esempi di CV innovativi ed ho trovato delle creazioni davvero ingegnose!

 

 

CV Creativi

C’è chi per candidarsi alla PIXAR ha creato un piccola valigetta colorata con dentro la “pizza” (ovvero il contenitore della pellicola) di un film, all’interno de quale era contenuto un taccuino scritto a mano con le proprie esperienze e competenze.

Un altro creativo ha ideato un CV in formato “scatola di cereali“, disegnando sul fronte le sue competenze trasversali e indicando sul retro, al posto degli ingredienti, le sue conoscenze e competenze tecniche.

Altri esempi decisamente curiosi sono quelli di una grafica che ha stampato il suo Curriculum su tessuto e di un ragazzo che ha creato un CV “informatico” apribile tramite QR code. Potete vedere questi e altri esempi su questa pagina.

Nell’era della comunicazione visiva si stanno diffondendo anche i CV “visual”, costituiti da poco testo e soprattutto da disegni e grafici organizzati in un’unica immagine chiamata “Infografica“. Molto spesso viene utilizzata una time line (linea del tempo) per rappresentare  la durata delle varie esperienze svolte e dei grafici a barre o a torta per indicare il livello delle competenze possedute.

Le infografiche create (ne potete vedere alcuni esempi davvero belli su questo sito e su quest’altro) possono poi essere stampate, inviate via mail o pubblicate su siti e social network.

Recentemente inoltre sono in fase di sperimentazione dei siti (come cvgram.me e visualize.me) che consentono di trasformare il proprio profilo su Linkedin in un’infografica, personalizzando le varie sezioni.

 

A cosa e a chi servono (soprattutto) i CV creativi?

Un Cv creato in un formato originale ha lo scopo di emergere dalla massa di curricula standardizzati e di catturare in questo modo l’attenzione del selezionatore o del potenziale datore di lavoro.

Non solo, il CV di per sè diventa una prova tangibile delle capacità tecniche e creative di chi lo ha ideato. E’ quindi funzionale soprattutto per quelle figure professionali che hanno come caratteristiche distintive la creatività, le conoscenze di Marketing e l’abilità di utilizzare programmi di grafica o altri software specialistici.

Infatti gli autori dei Cv innovativi e delle infografiche di cui abbiamo parlato sono soprattutto dei grafici, designer, creativi pubblicitari, webdesigner o webmarketer.

CV sui Social Network

In parallelo con l’esplosione direi virale dei social network, anche la ricerca di nuove opportunità lavorative viaggia sulla rete. Il business social network per eccellenza è senz’altro Linkedin, che tra l’altro ha iniziato il lancio della nuova versione, ancora più interattiva (ma di questo parleremo in un prossimo articolo!). Su Linkedin è possibile non solo inserire i propri titoli di studio e le esperienze professionali, ma anche una lista delle proprie skills, i progetti realizzati, le attività di volontariato svolte e soprattutto ricevere segnalazioni (recommendation) da parte di capi, colleghi e business partner.

Anche facebook è stato utilizzato come vetrina per mettere in mostra le proprie competenze. Ha fatto si può dire il giro del mondo la storia di Claudio Nader, un ragazzo bolognese di 28 anni, aspirante “media planner” che ha creato un profilo originale con il famoso social network e lo ha poi fatto conoscere a diversi siti e blog. Il suo profilo è stato quindi inserito al top dei 12 profili Facebook più belli del mondo ed è stato citato come esempio per trovare lavoro da diverse riviste online e offline in tutto il mondo! In breve tempo Claudio è stato contattato e poi assunto da un’azienda di pubblicità italiana.

Il caso di Claudio, sebbene raro, non è isolato: su Youtube si trovano diversi video di autopromozione, sia sotto forma di VideoCV (presentazione di sè stessi in pochi minuti) sia di presentazione di propri progetti, idee da sviluppare o di performance che mostrano direttamente le proprie abilità.

Ultimi, ma non per importanza, sono i blog tematici in cui si può evidenziare la propria padronanza di un dato argomento.

Queste piattaforme digitali possono rappresentare quindi una cassa di risonanza per diffondere la propria immagine online e dimostrare direttamente le proprie conoscenze e capacità specifiche.

Si tratta quindi di una strategia finalizzata a farsi trovare da potenziali datori di lavoro che navigano sul web e sui social network, piuttosto che a cercarli direttamente.

Come afferma Ivana Pais nel suo ultimo libro “La rete che lavora“, l’importanza del social recruiting è destinata ad ampliarsi, ma ci troviamo ancora in una fase di passaggio in cui le dinamiche di domanda e ricerca del lavoro non si sono del tutto evolute, restando ancorate per lo più a modalità e strumenti “tradizionali”.

Quindi il CV tradizionale serve ancora?

La risposta è affermativa! Questo sia perchè il mercato del lavoro, soprattutto in Italia, non si può ancora definire “social”, sia perchè, come ci insegna la storia dei media di comunicazione (pensiamo ad esempio al rapporto tra Radio e TV), nessun medium ha mai cancellato il precedente, quanto piuttosto lo ha affiancato, ricoprendo una funzione differente, soddisfacendo bisogni diversi ed utilizzando un linguaggio specifico.

Pertanto, al Curriculum tradizionale, preparato in maniera chiara, sintetica ma esaustiva, è possibile affiancare anche modalità di comunicazione più creative e innovative, da scegliere in base al proprio profilo e al target a cui ci si rivolge. Come abbiamo detto più volte, non esiste un CV valido per tutte le stagioni, ma sicuramente esistono dei punti fermi che bisogna tenere in considerazione sia se vogliamo ideare un CV dal design innovativo, sia se  intendiamo utilizzare un formato classico.

Linee guida valide per ogni tipo di CV

1) Obiettivo professionale chiaro: il CV va disegnato su misura del tipo di lavoro per cui ci  proponiamo e del tipo di azienda a cui ci presentiamo

2) Consapevolezza delle proprie conoscenze, capacità e qualità personali (in una parola: competenze) che rappresentano il valore aggiunto che possiamo offrire a chi ci assume

3) Originalità e personalità: dobbiamo evitare di presentare il nostro profilo in modo scialbo e piatto, valorizzando invece le nostre esperienze, i risultati raggiunti e le caratteristiche che ci contraddistinguono.

4) Chiarezza e sintesi: il CV deve essere quanto più possibile lineare e coerente (in base al punto 1) e scritto in forma breve e schematica, evitando sia di comporre un’anomina lista della spesa (v. punto 3) sia da adottare una forma troppo lunga, discorsiva e quindi poco leggibile.

5) Dare prova delle nostre competenze: attraverso la descrizione delle esperienze svolte, dei progetti seguiti, dei risultati raggiunti e, dove possibile, fornendo un esempio di ciò che sappiamo fare (ad esempio un articolo per un aspirante giornalista, un logo per un grafico, e così via).

Per avere consigli specifici, esempi e modelli da seguire per elaborare e ottimizzare il tuo CV, puoi leggere il nostro articolo sulla redazione di un CV efficace e utile ad attirare l’attenzione dei selezionatori.

 

Credits: le immagini sono tratte dai siti ninjamarketing.it e infografiche.com

Questo articolo ha 4 commenti

  1. Pasquale Gangemi

    Davvero un articolo molto completo ed utile! Grazie mille per la citazione, condivido su tutti i miei canali social 🙂

  2. Coach Lavoro

    Grazie a te Pasquale! Il tuo sito è molto interessante e completo: complimenti!
    Come si dice, SHARING is CARING 😉
    Grazie!

  3. Stefano

    Se non servisse, perché le aziende lo richiederebbero? Elementare, Watson.

  4. Mariangela

    Riprendo qui uno stimolante spunto dal blog di Anna Martini che mi sembra essere assolutamente coerente con il nostro discorso:

    Lavorando da ormai 11 anni nelle HR ho scritto, corretto, scelto, scartato, cambiato, cestinato millemila CV e nonostante tutto continuo a leggere pessimi CV1.0 che non evidenziano nulla di chi ci sta dietro, offuscano le competenze, celano le esperienze, falsano le aspirazioni.
    Pre compilati tutti uguali (non parliamo dei modelli europei) con le solite parole ripetute …
    Vogliamo darci un taglio? Personalizzare? Lasciare dire a quel documento qualcosa in più su di noi? Forza!
    (http://annamartini.com/2012/09/11/cv2-0-3-spunti-valgono-3-like/)

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