Lo stage è a tuttoggi una tappa pressochè obbligata nel passaggio dall’università al mondo del lavoro.
Ogni anno nel nostro Paese vengono attivati 300mila stage, ma solo una percentuale relativamente bassa di questi si trasforma in una reale opportunità di lavoro.
Foto Ghibellina – Fonte: http://ghibellina.wordpress.com
La gavetta c’è sempre stata: dai tempi degli artigiani medioevali i giovani andavano a scuola dai maestri per imparare un mestiere. In cambio della loro fatica, del loro impegno, del loro lavoro gratuito, ricevevano in dote conoscenze, competenze, e una professione per il futuro.
Farsi le ossa, mettere in pratica ciò che si è studiato, conoscere la realtà del mondo lavorativo così lontano da quello dei libri di studio: tutto questo è necessario ed indispensabile!
Il problema attuale è non solo la mancanza di garanzie di sbocchi lavorativi, ma anche di spendibilità dell’esperienza fatta.
Altra questione calda è quella della durata: l’esito primario di un tirocinio deve essere un’occupazione, non un altro stage!La situazione attuale è quella di giovani laureati di belle speranze che passano da uno stage all’altro, senza effettivi progressi!
Cosa fare dunque davanti alla prospettiva di uno stage?
Ecco i 4 punti chiave:
1) Tutti i lavori iniziano dalla gavetta! Bisogna essere disposti a farsi le ossa, a fare attività lavorative anche poco stimolanti!
Questo vuol dire accettare di farsi sfruttare?
Affatto! Significa avere ben chiaro in mente il proprio obiettivo, essere consapevoli di stare percorrendo solo una delle prime tappe, guardare sempre avanti!
E’ fondamentale inserire ogni esperienza fatta, ogni contesto osservato, ogni collega con cui si ha collaborato, nel proprio bagaglio personale e professionale!
2) Bisogna scegliere il proprio stage in linea con il proprio obiettivo professionale chiedendosi: “Questa esperienza arricchisce il mio curriculum e mi avvicina alla meta (al lavoro e all’azienda che mi interessano) oppure no?”
3) Bisogna sempre essere attivi e cercare nuove opportunità di lavoro!
4) E infine… bisogna stabilire una scadenza…una durata massima del periodo di stages! Non rimanere bloccato nel tunnel: a volte questo significherà anche rifiutare un altro stage se non implica una crescita!
Insomma, crea il tuo progetto e credici fino in fondo: solo tu potrai realizzarlo!
La Gavetta (a parer mio) è una cavolata che hanno inventato per “sfruttarti”.
Io lavorando in Svizzera come dipendente e vivendo a Como, prendo 6357fr (6000€) al mese e giro tranquillamente in Bmw x5, villa ecc.. senza aver aspettato anni prima di arrivare a guadagnare ;).
Non ho una laurea, certo sicuramente la laurea fornisce una cultura, ma non necessariamente è sinonimo di “far soldi”.
Non è che uno deve guadagnare quando diventa (mi perdonerai la parola) un VECCHIO DI MERDA DI 40 ANNI. O che devo perder tempo ad aspettare ANNI prima di vedere (se mai accadrà) un briciolo di notorietà.
Ti ricordo che IL PRODOTTO finale NON è poi cosi importante.
Anche perché se fosse vero, McDonald sarebbe già fallita. Conta chi sa fare marketing. Stop. Tutto il resto son cavolate per illudere i gonzi.
Ripeto sempre secondo il mio parere. Anche perche se fosse vero sarebbero tutti milionari quelli che l’hanno fatta.
Purtroppo alle persone (non per colpa tua ci mancherebbe), gli viene fatto un lavaggio del cervello assurdo da:
-> Scuola
-> Amici
-> Parenti
-> Società
Insomma da gente che nella vita non conta un cazzo. Attenzione! Non che non conta un cazzo dal punto di vista umano. Nel senso magari sono persone per bene, che hanno una famiglia, sono dei buoni amici, sono molto buoni dal punto di vista umano ecc..
Ma per il mercato NON CONTANO un cazzo (brutto da dire ma è così).
E sostanzialmente il 90% degli italiani sono cosi. Tu nella vita devi seguire (per quanto riguarda il lavoro/business) SOLO CHI OTTIENE RISULTATI MILIONARI. Tutto il resto sono chiacchiere.
Perchè è vero che ho il bmw x5, ma è in Leasing (la Svizzera permette di scaricare i costi a differenza dell’italia) , e vivo in una villa (ma in affitto).
E tu potresti pensare:
“ahahahah che sfigato che vive in Affitto, cosi la casa non sarà mai sua, se avesse fatto un mutuo si”
Anche se ti fai il mutuo la casa NON è comunque tua, MA DELLA BANCA che ti presta i soldi. Quindi ti sei comprata una DEBITO per tutta la vita. E gli italiani questa cosa non l’hanno capita, perchè nella loro ideologia IDIOTA e comunista:
“Ehhh ma a casa, è l’investimend sul mattone”.
Si comprano un’immobile che da 100000€, lo pagano 160000€ (interessi alle banche). Quindi nel lungo periodo ci hai smenato 60000€. Bell’affarista! Gli italiani sono PESSIMI nel fare affari!
Poi fanno le “rate” per comprare il “macchinone”, o l’iPhone. Quindi cosa succede?
“Limitano la possibilità di accedere al credito bancario”.
I soldi della banca servono SOLAMENTE come leva per generare altri soldi (E non per indebitarsi togliendosi gli sfizi). Perchè gli sfizi NON ti portano soldi, la CASA (se fai il mutuo) NON ti porta soldi.
Quello che devi fare è:
“Vivi in affitto, ma utilizzi i soldi della banca come leva per comprare case prima dell’asta e rivenderle sotto il prezzo di mercato”. POOOOI quando ho del denaro da parte, posso dire:
“cià mi compro casa, come se dovessi comprarmi una caramella”.
Chi fa le rate di QUALSIASI cosa, vuol dire che non se lo può permettere. Le persone che HANNO DENARO, non possiedono “nulla”.
Lo so che tu li vedi con macchinoni e ville ecc.. Ma sono tutti in Affitto/Noleggio ecc.. Perchè lo scopo è avere MOLTE entrate rispetto alle uscite.
Questo è il segreto per vivere ;).
La storia della gavetta come dicevo io, è una troiata di dimensioni al cubo.
Non è che devo guadagnare quando divento un vecchio di merda di 40/50 anni quando ormai la vita è finita, perchè non me ne fregherebbe nulla.
Tu hai mai visto George Soros farsi la gavetta? Mark Zuckemberg farsi la gavetta? Bill Gates farsi la gavetta? Justin Bieber farsi la gavetta? Balotelli far gavetta?
NO!
Se tu ti vai a vedere l’intervista che hanno fatto ad Alec Ross alla RAI, che è un imprenditore statunitense di 45/47 anni dice:
“Che quando lui va alle commissioni/riunione politiche americane , lui li è uno dei più vecchi, in Italia è uno dei più giovani”
Quindi capisci a me c’è qualcosa che non quadra?.
La laurea (cosa tanto.decantata in Italia) NON è più una skills necessaria per fare soldi.
Un tempo aveva un senso, ma parlo dell’era di fantozzi. Quando c’èra:
“Quell’ingegnere”
“Quell’avvocato”
“Quel dentista”
Ma sai perchè? Perchè c’erano SOLO loro, Ormai sono troppi. Sono diventate delle commodities (ossia dei beni indifferenziati). Ce ne sono TROPPI a fronte di una domanda.
Quindi cosa succede? Diminuisce di VALORE.
Tu prendi ad esempio il DIAMANTE. Come mai secondo te, chi lo trova e lo vende, viene strapagato?
Perchè è DIFFICILISSIMO da trovare. Ma se ce ne fossero tanti, (secondo te avrebbero lo stesso valore)? NO!
Stessa cosa con queste “professioni”. Cioè (solo in Lombardia) ci sono più avvocati li che in tutta la Francia, anche qui c’è qualcosa che non quadra.