Sono diverse le persone che mi contattano, per un primo incontro di coaching gratuito, dicendomi “Non so che lavoro fare” oppure “Non ho le idee chiare su cosa fare”. Queste persone sono accomunate da un senso di confusione e smarrimento che, come una nebbia, non consente loro di vedere quale possa essere il lavoro realmente adatto a loro.
La mancanza di idee chiare, così come, all’opposto, un eccesso di alternative e di opzioni che si sovrappongono le une alle altre, spesso ci portano a girare intorno ai nostri pensieri, senza riuscire a concentrarci su nessuno di questi, rendendoci di fatto ancora più confusi e paralizzati nell’azione.
Per sbloccarsi, alcuni cercano di raccogliere quante più informazioni possibili sugli argomenti di loro interesse, spendendo gran parte del loro tempo a cercare su Google e visitare innumerevoli siti web; altri, invece, si recano in libreria a consultare libri motivazionali o frequentano i corsi di formazione più disparati; altri ancora non fanno altro che chiedere pareri e consigli a chiunque…
Non sapere che lavoro fare: il rischio di perdersi
Tutte queste soluzioni si rivelano efficaci per aiutarci a trovare le risposte solo se abbiamo chiaro ciò che stiamo cercando. Infatti, quando sappiamo quello che vogliamo e di cui abbiamo bisogno: saremo mirati e produttivi nella nostra ricerca.
Al contrario, quando viviamo un periodo di confusione, tendiamo ad accumulare informazioni, senza arrivare a nessuna decisione concreta. Di fatto, il rischio è quello di perderci e ritrovarci ancora più confusi di prima!
Insomma, la ricerca di nuove informazioni derivante dal non sapere che lavoro fare – così come il susseguirsi di pensieri, domande e dubbi nella nostra mente – rischiano di essere soluzioni non funzionali perché rappresentano un antidoto all’ansia e alle paure che portano con sé i cambiamenti di vita e lavoro, senza però agire sulla causa del problema.
Come sbloccarti dalla confusione per individuare il lavoro adatto a te
Quando una persona mi dice: “Non so che lavoro fare!”, “Non ho le idee chiare su quale sia la professione adatta a me!”, “Mi sento confuso!” nel corso della sessione di coaching andiamo a esplorare la sua confusione e generalmente, con poche ma mirate domande, riusciamo insieme a scoprire che in realtà un’idea in mente ce l’ha già!
O magari si tratta di più possibili alternative, sulle quali la persona non sa decidersi. Di fatto, il più delle volte la causa del nostro blocco è la paura: paura di fallire, di sbagliare, di non farcela, paura che la nostra idea non sia realizzabile.
Per ricordarci che la paura ha la funzione positiva di proteggerci da un pericolo, dobbiamo sempre chiederci se e quanto quello che vogliamo fare sia “pericoloso”.
Infatti, la mente umana tende a ingigantire i rischi percepiti e le perdite, sottostimando le possibilità di riuscita e i guadagni possibili.
Quale sarebbe la cosa peggiore che potrebbe capitarci? Non riuscirci? Avere un insuccesso?
Ma cosa c’è di peggio del non provarci affatto? Del dichiararci sconfitti prima ancora di iniziare?
Quando la paura di perdere è più forte del desiderio e della speranza di vincere, di avere successo, la nostra impresa è bloccata in partenza. Solo se agiamo, solo se proviamo e perseveriamo nel tempo in ciò che vogliamo fare o creare, potremo sapere se quello che abbiamo in mente funzionerà.
Vinci la tua paura con la scrittura
La scrittura è un potente mezzo: ha la duplice funzione di fermare il turbinio di pensieri e di renderli più chiari e strutturati. Mettendo i nostri pensieri nero su bianco le nostre idee, abbiamo la possibilità di registrarli, di osservarli con maggiore lucidità ed anche di riprenderli in qualunque momento.
Ora, prenditi un momento per riflettere con tranquillità e per scrivere quello che desideri fare, quello che ti piace veramente.
Scrivi anche perché vuoi una determinata cosa, qual è il motivo che ti spinge davvero a farlo e cosa invece ti sta bloccando: cosa è più importante per te in questo momento?
Fai una lista delle tue risorse
Dopo aver esplorato desideri e paure, motivazioni e valori, focalizzati su quali sono le risorse che già possiedi per iniziare! Possono essere:
- risorse interne: la tua energia, la tua passione, le competenze che hai acquisito, quello che hai imparato dalla vita);
- risorse esterne: le persone che possono darti un supporto morale o anche concreto per il tuo progetto, come amici, colleghi e perché no? Un coach che ti segua e ti alleni passo dopo passo a costruire il tuo progetto.
Fatto questo lavoro, noterai come le idee finalmente iniziano a schiarirsi accende una scintilla di speranza e nella tua mente una frase inizia a ripetersi come un mantra: “Forse forse…ma sì, si può fare! Ce la posso fare!”
Per concludere, la tua coach ti ricorda che: “Un viaggio di mille miglia inizia sempre con il primo passo!”.
vorrei impiegare il mio tempo in modo costruttivo, applicando le esperienze fin quì acquisite e possibilmente imparandone di nuove.vorrei avere uno stipendio adeguato alle mie conoscenze.il lavoro non è tutto nella vita, ma è molto importante per me anche perchè in famiglia non ho grandi gioie. mi piacciono i vostri suggerimenti…..fino a quando ho avuto il mio lavoro ragionavo allo stesso modo….senza lavoro l’ottimisto cala….grazie comunque e buone vacanze
A me piace scrivere e mi sembra che sia l’unica cosa che so fare bene, ma ecco che mi assale la paura:non si guadagna scrivendo libri,l’editoria va avanti con le raccomandazioni, lo stesso vale per il giornalismo e i corsi di giornalismo costano molto e servono a poco e così non faccio altro che prendermela con la società, con mia madre che non mi comprende perché vorrebbe che facessi qualsiasi cosa, anche inutile, purché non resti a casa a “oziare” e a “sprecare il tempo della mia vita” e intanto…ho già venticinque anni e non so se sono in ritardo o ancora in tempo. A volte mi si riaccende la voglia di tornare all’università, ma poi ripenso che ci ho già provato e ho pagato due volte le tasse, senza dare alcun esame e così l’autostima e la fiducia in me stesso cala sempre di più.
Grazie.
Ciao Domenico, garzie per avermi scritto! mi contattano diverse persone con la passione per la scrittura e il giornalismo! come ogni passione credo fermamente che vada coltivata e vada studiato il modo per renderla produttiva! chiediti allora: “chi può aver bisogno di me, di questa mia capacità?che cosa posso avere di interessante da offrire e a chi?”. QUesto è una prima riflessione da fare che porta poi ad analizzare il mercato in cui ci muoviamo! nel caso della scrittura ad esempio va individuata una nicchia che susciti interesse e che magari sia coperta da pochi o da nessuno!
ampliamo anche gli orizzonti! non esitono solo i libri stampati ed i giornali…ormai l’informazione è passata sul web! è possibile guadagnare da un blog proprio o altrui, scrivendo ebook, ecc…
Se ti va di parlare di questo o altri progetti scrivimi a info@coachlavoro.com. Mariangela
Salve!! mio papà commercialista, io creativo, preciso, ordinato…..sono a metà strada….non mi sento ne totalmente contabile perchè non ho passione per numeri ne totalmente un creativo perchè alcune cose del campo economico/giuridico mi piacciono e non mi sento artista nel vero senso della parola!! non so….se non mi piace il lavoro perchè è di papà e quindi non la sento una mia scelta o perchè proprio non mi piace….anche se so che se mi ci metto di impegno sarei molto bravo anche in questo lavoro….forse vorrei solo fuggire….aiuto!!secondo lei qual è il destino di questo “povero” figlio d’arte??? aiuto….!!
Caro Giuseppe il fatto di essere preciso e ordinato come si richiede ad un contabile e nel contempo creativo può rappresentare per te un valore aggiunto rispetto alle altre persone perchè non sono caratteristiche comuni! La domanda è: vuoi prendere in mano la tua vita…o lasciarla in balia “del destino”?
Quali sono le tue caratteristiche, i tuoi punti di forza? come possono essere spesi concretamente in un lavoro?
Qualora avessi delle difficoltà a trovare le risposte da solo, posso fornirti un supporto con una consulenza! a presto!
Mariangela
Salve, io sono un’operaia nel settore tessile. Come tutti sappiamo è un settore in crisi, infatti sono a casa in cassa integrazione da più di un mese!! Ho una stupenda bambina di 2 anni e grazie a lei ho scoperto quanto amo i bambini e quanto mi piace stare con loro a giocare e vedere di giorno in giorno quante cose imparano. Quindi ho iniziato a pensare che mi piacerebbe lavorare in asili nidi o in strutture per l’infanzia tipo ludoteche o baby parking… però mi ritrovo con un attestato di operatrice turistica di cui non me ne faccio niente!!
Vorrei cercare un corso che mi permetta di lavorare in questo campo, però sono frenata dai costi, e dalla paura di non concludere niente per l’ennesima volta nella mia vita…..
Ho un mutuo e ho paura di buttarmi in nuove avventure lavorative perchè il posto di lavoro che ho è a tempo indeterminato e non c’è un’imminente licenziamento, però visto che c’è questa situazione mi piacerebbe cercare di fare qualcosa di utile e di gratificante (sopratutto!) nella mia vita.
Grazie ciao
Ciao! Io mi chiamo Ilaria ed ho una grande confusione in testa, dallo scorso settembre sono disoccupata. Ho ventisette anni e alle spalle una serie interminabile di attività intraprese nel corso degli anni. Dopo il diploma non ho avuto il coraggio di affrontare il percorso universitario, scelta questa di cui mi sono sempre pentita, ma come voi scrivete, la paura è sempre stata una cattiva consigliera. Il mio diploma è di “operatrice turistica” che non è una qualifica specifica nel settore. Ho cambiato diversi lavori da allora ma mai nessuno di questi mi ha soddisfatta pienamente. Da un paio di anni ho deciso tuttavia di tornare sui miei passi, tentando di nuovo di farmi strada nel settore turistico quindi lavorando in agenzie di viaggi e tour operator (lavori stagionali) e studiando anche per l’esame da “accompagnatrice turistica”. Sono così riuscita a prendere il famoso “patentino” ma anche qui haimé, nonostante la licenza ottenuta scopro che l’ambiente è durissimo, che molte persone lavorano anche senza la licenza perché magari conoscono più lingue di me che so solo l’inglese. Il lavoro è “a chiamata” ed io vengo chiamata dall’unica agenzia che finora mi sta facendo lavorare al massimo 2 volte al mese, cosa che non mi permette neppure di pagarmi la rata della macchina. Mi pento di non aver fatto il liceo e di non aver studiato lingue all’Università e di aver “perso tempo” in altri settori in lavori che non mi gratificavano solo perché più rassicuranti sotto il profilo economico, ma del resto quando si è più piccoli non è sempre facile maturare delle scelte. Il punto è che non riesco a darmi pace per le mie scelte passate. So che potrei ancora studiare e potenziare le mie capacità in questo campo ma ho quasi ventotto anni, tante esperienze diverse alle spalle e non una specifica sulla quale poter puntare. Mi rendo inoltre conto che dovrei spendere altri soldi per un lavoro (entusiasmante non c’è dubbio) ma comunque da libero professionista(spesso stagionale)che non mi da quindi quelle certezze che d’altra parte vorrei alla mia età come quelle di vivere finalmente in modo indipendente. Allora metto ancora in moto il cervello (non lo spengo mai) e penso anche ad altri miei interessi come quello di lavorare nel campo dell’infanzia (asili nido e ludoteche) ma mi ritrovo da capo a dodici perché chiaramente senza una qualifica non posso andare a bussare a nessuna porta. Mi informo anche qui su dei corsi ma anche questi costano molto e non conosco bene il mercato non so se valgano la pena il mio rimettere di nuovo tutto in discussione, specie se si sa che ci sono in giro tanti laureati disoccpuati con qualifiche che valgono magari il doppio di quella che può avere di un “tecnico di ludoteca”. Eppure chi mi conosce mi dice che questo tipo di impiego potrebbe essere la svolta decisiva per una ragazza dolce e paziente come me e che ama i bambini. Help me please if you can! Grazie. Ilaria.
Cara Ilaria!
ti ringrazio per avermi scritto! la tua storia è molto interessante e penso che la tua esperienza possa essere di aiuto per tante altre persone che si trovano in una situazione simile alla tua!
Sei stata molto chiara nel descrivere la tua situazione ed hai toccato diversi punti significativi….
ora cerchiamo di capire dove sta esattamente il problema: sta nella scelta di quale lavoro fare?
nella scelta specifica tra l’attività di accompagnatrice turistica e quella di tecnico di ludoteca?
sta nella formazione più efficace da fare?
sicuramente quello che stai facendo tanto in questo momento è…criticarti!
Parli di “serie interminabile” di attività….di “non-coraggio”….di “pentimento” di “aver perso tempo”…così facendo stai sempre a guardare il passato e non ti concentri invece sul presente…e su futuro…che è tutto da costruire!!!
Non solo…stai guardando solo le “perdite” e gli “errori” (ammesso che ce ne siano!) anzichè a tutto ciò che hai guadagnato e imparato dalle esperienze che hai fatto…e che ti hanno reso la persona che sei adesso…e che ti hanno dato gli elementi per fare la scelta che stai facendo adesso!
Avresti voluto fare l’università…anche se tu stessa dici che ci sono molti laureati disoccupati….
e poi quale laurea sarebbe stata la migliore? Se avessi fatto scienze della formazione e poi avessi scoperto che il tuo lavoro ideale era nel turismo….non avresti allora sì perso 5 anni di studio e di fatica?!?
Vorresti comprensibilmente una tua indipendenza economica “certa”….posto il fatto che un lavoro possa darti questa “certezza”,
se seguissi questo obiettivo, non rischieresti di nuovo di trovarti con un lavoro “che non ti gratifica ma solo più rassicurante sotto il profilo economico”?!
Pace fatta con te stessa, guarda con serenità e, perchè no, con un sorriso fiducioso al tuo futuro….
come vorresti che fosse? chi vorresti essere? dove? insieme a chi? a fare cosa?
Solo dopo aver fatto una profonda analisi di te stessa puoi metterti a fare un’analisi della realtà e delle opportunità offerte dal mercato!
Se vuoi possiamo approfondire questo discorso in un colloquio!
A presto!
Cara Elisa,
grazie per aver scritto sul nostro sito!
da quanto dici, grazie all’esperienza con tua figlia hai scoperto la tua passione per i bambini e vorresti trasformarla in lavoro!
Giustamente prima di lasciare un lavoro a tempo indeterminato devi capire quali reali opportunità ci sono in questo campo!
Benissimo allora ti suggerisco di fare una ricerca per capire quanti asili, ludoteche e in genere servizi per l’infanzia esistono nel tuo territorio
e che tipo di richiesta c’è in merito!
Se c’è tanta richiesta, allora bisogna capire che tipo di servizio puoi e vuoi offrire e quali sono i requisiti: certificati, corsi, ecc!
Solo dopo aver capito che il tuo progetto è realistico, potrai prendere una decisione consapevole e ponderata!
colgo l’occasione per segnalarti questa altra interessante opportunità: aprire un asilo a casa come TAGESMUTTER.
ne hai mai sentito parlare?!
ti lascio qualche link che spero possa esserti utile!
http://it.wikipedia.org/wiki/Tagesmutter
http://www.lineaamica.gov.it/risposte/risposta/938/Aprire-una-Casa-Nido-Tagesmutter-nel-Lazio.html
http://www.tagesmutter-domus.it/
A presto!
Mariangela
ho 20 anni …ho un diploma alberghiero…e ora non so se voglio fare il cuoco ..il vero problema e che non so cosa fare nella vita…non ho idee e dell’ università non se ne parla non ho le basi.. e in ogni caso non saprei che ramo prendere…aiuto…
Ciao Federico, se hai le idee confuse hai bisogno per prima cosa di chiarirtele guardando dentro di te: quello che ti piace fare, quello che sai fare, quello che sei più portato a fare!
hai tutta la vita davanti ma è importante che tu scelga la tua direzione e la intraprenda: tutte le strade sono in salita…chi più chi meno….ma prima la inizi, prima avrai i frutti che desideri!
e vuoi contattarmi, puoi farlo tramite il form che vedi a destra! a presto! Mariangela
salve.Io non ho il diploma,ne una laurea,a volte ci penso e me ne pento,poi però penso…che me ne faccio?a me non piace un lavoro di ufficio,nemmeno manuale..a me piacerebbe fare il musicista ma in questo paese di merda,non cè verso..è L’unica cosa che sento che potrei fare nella mia vita..per me il resto ha poca importanza..non mi importa della società..lavorino gli altri,io voglio solo fare musica..sono fatto cosi’.
ciao Matt! credo che ciascuno debba seguire la propria passione…..e renderla un lavoro! come? leggi questo articolo molto dettagliato….https://www.coachlavoro.com/2011/06/come-fare-per-lavorare-con-la-tua-passione/
il mondo della musica è sicuramente affascinante ma anche molto complesso…ci sono tanti musicisti “falliti” o che hanno abbandonato……ce ne sono altri che vanno avanti con successo!
tu chi vuoi essere!? mi hai fatto venire in mente la storia di Luca che abbiamo raccontato poco tempo fa….(è vera!!!)
https://www.coachlavoro.com/2011/02/trasformare-la-passione-in-lavoro-una-storia-vera/
Ciao. Anche io sono molto confuso.
Ho 34 anni, non sono laureato, faccio il programmatore da 10 anni. Sono competente ma non mi sento un “genio” del computer.
Ho già un lavoro da dipendente e forse questo rende il mio post un pò fuori luogo ma al momento non mi sento veramente appagato.
Da poco mi è nata una bellissima bambina e le esigenze sono cambiate totalmente.
Ho la passione per la fotografia ma non posso dire di avere un talento unico..diciamo che la passione c’è ma servirebbero ancora studio e risorse per migliorarsi.
Il fatto è che il tempo libero a disposizione è poco servirebbero più soldi.. aumenta la frustrazione pensando che se avessi l’idea giusta per sfruttare la mia passione potrei sia guadagnare qualcosina in più sia avere soddisfazione per una passione che non riesco a seguire. Una idea che mi era venuta in mente era di fare dei servizi fotografici specifici, per esempio sulla maternità e i neonati ma non so da dove cominciare e se effettivamente può esserci richiesta. Non so cosa fare.
Ho letto in vari commenti che il problema è buttarsi perchè tanto non si ha molto da perdere. Penso però che in casi come il mio dove non puoi permetterti (la bambina) di scombinare tutto per un “capriccio” le cose si fanno più complicate. C’è qualcuno che ha vissuto una situazione simile ed è riuscito a risolvere?
Vorrei intromettermi per dire ciò che penso a Domenico,il secondo che ha scritto in questa pagina. Per come è diventata la società adesso,la cosa più sbagliata in assoluto che si possa fare,secondo me,è rimanere razionali e valutare le possibilità di riuscire a scalare la propria rampa solo considerando il modo consueto e giusto della formazione, basato sulla meritocrazia. Ti piace scrivere.. libri,non giornali.. non ridimensionare le tue voglie per tirare a campare. Non ancora,almeno. Di raccomandazioni troverai chi ne parla dappertutto,per qualunque mestiere. Posso dirti di scrivere il tuo libro,e di presentarlo(in forma di “anteprima”,breve,una pagina,alle case editrici,di modo che provino interesse ma senza pretendere che leggano l’intera opera prima di decidersi)oppure puoi partecipare ai concorsi gratuiti (ce ne sono molti)in cui il vincitore ha la possibilità di pubblicare un libro gratuitamente. Prova,osa! imponiti,ma soprattutto non cercare assolutamente la nicchia,questo per dignità,imponiti,imponiti,imponiti e riprova..scaraventaglielo addosso!vedrai che non si spostano. Beckett: “Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.
ciao..io é da un Pó di tempo che mi tormenta la domanda di quale lavoro vorrei fare da grande ! qualche idea ce l’ho..ad esempio io sono portata molto per le cose di pratica, quindi mi piacerebbe fare l’estetista..ma il problema é che guadagni uno stipendio misero e le scuole e i corsi costano parecchio!! ma il mio piú grande sogno che mi persegue da quando ero una bambina é lavorare a contatto con gli animali in particolare quelli feroci come le tigri (ps no zoo) ma anche qui c’é un problema..perché é molto difficile trovare lavoro ad esempio in un parco..una possibilitá sarebbe lavorare in africa ma in questo periodo ci sono le guerre 🙁
Cara Elena, mi sembra tu abbia decisamente bisogno di chiarirti le idee su cosa VUOI fare prima di concentrarti sugli ostacoli e sulle difficoltà che ogni scelta comporta!
se hai capito il COSA il COME poi lo scopri! il consiglio che ti dò per prima cosa è quello di fermarti a riflettere e a mettere su carta le idee che ti vengono….e poi prova ad ampliare ciascuna facendo delle libere associazioni: ad esempio se hai scritto “estetica” e/o “massaggio” potresti collegarlo all’idea della fisioterapia o dello shatsu ad esempio……invece sugli animali c’è sicuramente il lavoro da veterinaria….ma anche quello negli zoosafari…..ecc! esplora esplora, cerca anche su internet alla ricerca di nuove informazioni……e non fermarti finchè non l’avrai trovata, come diceva anche steve jobs https://www.coachlavoro.com/2011/10/trovare-quello-che-amiamo/
in bocca al lupo!
buonasera,mi chiamo gianni ho 25anni diplomato al liceo scientifico e sposato.vorrei chiedervi un consiglio..io sono appassionato di geografia,storia,arte e parlo discretamente bene il francese e me la cavo con l’inglese che tipo di lavoro potrei fare(anche all’estero)?fino ad ora con queste mie attitudini non sono riuscito a trovare un solo lavoro decente..tutte cose al nero io mi sono stufato di fare cose che non mi piacciono AIUTO
Salve, io un buon lavoro l’avevo ma l’ho mollato perchè non sopporto la routine, e vorrei svolgere un’attività indipendente, nei tempi e modi che mi detta il mio estro: un giorno lavorare 20 ore, se ne sento il desiderio, e magari riposare per tutto il seguente. Sono in dubbio tra scrivere e fare musica – riesco molto bene in entrambe le cose – ma com’è possibile a più di 40 anni intraprendere carriere del genere? Servono tempi biblici per ottenere qualche risultato, e ormai sento che è tardi. Sono nei guai fino al collo e ho bisogno di un guadagno magari modesto, ma immediato, e non ho idea di come fare: quelli della mia età, se non si sono scavati una nicchia e aggiudicati il famoso posto fisso, sono tagliati fuori, nessuno li vuole più, nemmeno per pulire i cessi (ho provato: è così). Non vedo soluzioni, e non ho più nessuna speranza, non dico di conciliare le mie aspirazioni con la realtà, ma di concludere qualcosa. Ho commsso il delitto di abbandonare una certezza per tentare di essere me stesso e ora mi viene presentato il conto. Che fare? Non ne ho la più pallida idea. Grazie se qualcuno mi vorrà rispondere.
Ciao Gianni, come puoi immaginare è difficile dare una risposta ad una domanda così complessa avendo così poche informazioni su di te….
sulla base di quelle che dici essere le tue attitudini, un possibile sbocco professionale potrebbe essere in ambito turistico (dalle agenzie di viaggio all’accompagnatore turistico).
In base al lavoro che ti interessa dovrai necessariamente fare dei percorsi di formazione specifici in quanto il solo diploma scientifico non ti qualifica in questi settori.
Se vuoi trovare un lavoro di maggiore qualità, devi anche essere disposto a investire nella tua qualità professionale, attraverso formazione e aggiornamento.
In bocca al lupo!
Roberto, ci sono tantissime persone che come te a 40 anni decidono (per necessità o per passione) di dare una svolta alla loro vita e di cambiare lavoro.
Una scelta come questa chiaramente non può essere improvvisata e prima di lasciarsi andare a scelte avventate è consigliabile capire non solo quello che si vuole lasciare ma anche quello che si va a cercare, o a costruire! Tu per la fretta hai saltato questo importante e delicatissimo passaggio, e chiaramente adesso ti trovi in emergenza!
Ovviamente la tua situazione adesso è più delicata rispetto a quando avevi un lavoro e paradossalmente i tuoi gradi di libertà si sono ridotti perchè adesso saresti disposto ad accettare qualunque cosa!
Come dicevano gli antichi: “quando hai fretta rallenta!”.
Per cui adesso è necessario mettersi al tavolino e fare un piano a breve e lungo termine, perchè questo ti consentirà di costruire il tuo futuro sia esso di scrittore che di musicista o altro, sia di trovare soluzioni per l’immediato.
Se pensi di aver bisogno di una consulenza, puoi scrivermi a info@coachlavoro.com e mandarmi anche il tuo CV.
Buonasera Coach! Mi chiamo Marco ed ho 27 anni. E sono confuso. Nella mia vita scolastica-lavorativa credo finora di aver fatto scelte discutibili con le mie aspettative. Non eccellendo molto durante la scuola primaria, scelsi (consigliato dai miei genitori, ma forse fui io stesso a convincerli) per la scuola secondaria superiore l’istituto professionale elettronico, forse per seguire le orme di mio padre elettricista. Ho anche lavorato insieme ad alcuni di questi liberi professionisti per apprendere la professione, però senza mai impressionarmi più di tanto. Acquisito il diploma ho intrapreso quello che a quei tempi volevo veramente fare..partire come volontario nelle forze armate. Un anno solamente dopo il quale sono tornato a casa, un anno nel quale ho tentato vari concorsi, polizia, carabinieri, finanza, ma è difficile entrarvici e così..niente.
E così a 21 anni mi sono ritrovato (tramite consiglio di un parente del settore) ad iscrivermi all’università in una Professione Sanitaria, Tecnico di Cardiochirurgia. Inizialmente ero entusiasta, mi sembrava interessante, ma poi ho cominciato a dubitare delle mie capacità e attitudine per un lavoro che comunque ha molte responsabilità. 2 anni fà mi sono ugualmente laureato, ma da allora sono disoccupato.
Ho cercato di chiarirmi le idee in questo periodo, ma sono sempre confuso, perchè se mi chiedo cosa mi piace fare mi dico che mi piace viaggiare e quindi vorrei un lavoro che mi permettesse questo, ma allo stesso tempo mi piacerebbe anche un lavoro d’ufficio, di tipo impiegatizio-amministrativo-contabile, ad es. Impiegato ufficio acquisti o ufficio logistica, ecc. Intanto ho scoperto che c’è un impiego che è un mix di questi e sono arrivato a concludere che forse è quello che vorrei fare, Impiegato commerciale ufficio estero.
Per fare ciò bisogna conoscere le lingue straniere, io me la cavo con francese ed inglese, ma sarei interessato ad andare all’estero per approfondirle e perchè no studiarne altre. Cosa mi consiglia? Con i miei studi posso ambire a fare tale lavoro? E se no cosa mi consiglia di fare? Grazie anticipatamente.
Ciao Marco, grazie per avermi contattato. SIcuramente la tua situazione e tutto il tuo percorso di formazione e di lavoro andrebbe analizzato nel dettaglio…
Che cosa ti ha interessato di più nelle varie esperienze e cosa meno? Quali fattori ti hanno spinto ad abbandonare i vari lavori che hai fatto?
Dipende dal fatto che eri poco motivato oppure poco convinto delle tue capacità in genere?
Inoltre finora se ho capito bene le tue scelte sono state dettate da altri piuttosto che analizzate con cura da te…
Qualunque lavoro ti interessi, è fondamentale conoscerlo quanto più possibile, magari chiedendo chi questo lavoro lo fa già.
Per quanto riguarda la posizione che ti interessa, nell’ufficio commerciale estero, ci sono delle competenze richieste che penso a te manchino: oltre alla lingue, è necessario conoscere le basi della contabilità per poter gestire i preventivi, ecc. SIcuramente fare dei corsi su questi aspetti o andare all’estero per le lingue sarebbe utile…
Potresti intanto sfruttare le tue competenze in campo elettronico così come quelle in campo sanitario per proporti ad aziende che producono questo genere di prodotti (ossia prodotti elettronici o diagnostici per la sanità ad esempio…).
Questo è quello che posso dirti per le informazioni che hai fornito, poi se sei interessato possiamo sentirci per un colloquio più approfondito.
un saluto
grazie per avermi risposto…avevo pensato di iscrivermi a qualche corso o laurea attinente ma spulciando sulla rete e sui giornali dicono che questo tipo di mercato è finito..o si fa l’operaio o l’ingegnere,il medico e via dicendo..con le materie umanistiche non si mangia ed io so fare o meglio studiare solo quello…sob!!
@Gianni,
prima di farti scoraggiare dalle notizie (più o meno veritiere) che compaiono sulla stampa, ti consiglio di fare tu stesso un’analisi sul campo sul mercato che ti interessa, magari chiedendo a chi questo lavoro lo sta facendo: la crisi è comune un po’ a tutti i settori, e al loro interno ci sono tante aziende che hanno fallito così come aziende che hanno saputo rinnovarsi ed ora stanno andando bene!
quindi se vuoi informarti cerca sui giornali di settore, rivolgiti come ti dicevo a chi già lavora nel settore!
Poi come ti scrivevo sopra dovrai valutare bene se e come ampliare le tue competenze personali e professionali! non ci si può certo fermare ad un solo tipo di competenza! anche l’ingegnere o il medico adesso devono formarsi come professionisti a tutto tondo, oltre quello che è il percorso tradizionale di studio!
in bocca al lupo!
X Roberto, la vita dell’artista é durissima, (….)
Tanti artisti, musici, scrittori, pittori etc…oggi piú che riconosciuti, hanno vissuto una vita durissima nella loro epoca e morirono nell’anonimato! Ma oggigiorno in piú, gli artisti trovano tantissimi problemi aggiunti per il tipo di societá in cui ci troviamo, robotizzata, mercantilizzata, (….) Artisti si nasce, si vive e si muore. Non si é artisti per scelta, si é o non si é, tutto qui. Anche se non si ha successo né ci si guadagnano soldi, l’artista non puó smettere di creare per necessitá spirituale.
Il tuo caso mi ricorda “grosso modo” quello di Gauguin, il pittore: con 40 anni molló impiego in banca, una vita comoda e borguese, famiglia, moglie e bambini, per andarsi a rifugiare alle isole della Martinica per dipingere.Morí in condizioni lamentabili. Una crisi esistenzialista. Ma oggigiorno bisogna propio aver tanta attenzione perché il pericolo di finire a fare il barbone é doppio!
Non so quello che potrá spiegarti il Coach di lavoro in questi punti: francamente non credo possa aiutarti molto, non é un artista.
Gli artisti da sempre non lavoriamo in nessun impiego, non guadagnamo soldi, e siamo falliti in partenza. Viviamo al giorno,fuori dal tempo, nei nostri sogni. Non ce ne frega niente di avere o no successo. La gente ci guarda come pazzi…magari lo siamo.
Ma é una scelta di vita, un modo di vivere.
Saluti da una pittrice fallita, senza bisogno di coach ( l’artista deve capirsi a se stesso, nessuno puó consigliargli niente).
(il commento è stato moderato da admin)
X precisare a Roberto, un’altro consiglio diretto da una artista. Nella mia modesta opinione ( sono una pittrice che incominciai con 16 anni e adesso ne ho 38, con tutti i problemi che derivano da questa scelta di vita ), non dovevi assolutamente lasciare il tuo impiego che ti dava sicurezza económica, per dedicarti a scrivere libri o alla musica. Anzi, ti faceva comodo conservarlo, perché per sviluppare carriere artístiche ci vogliono soldi e calma, un appoggio económico fisso tutti i mesi per mangiare, vestirsi, pagare il materiale, la pubblicitá, gli agenti, etc…
Secondo me, dovevi incominciare a sviluppare la tua passione nei fine settimana, vacanze, e piano piano svilupparli, senza lasciare la tua fonte económica, l’impiego. Era un regalo! Magari ce l’avessi avuto io!
Adesso ti trovi come un vero e propio artista, siamo sempre nei guai fino al collo, con problemi económici etc…Non ti dico piú, solo coraggio e fortuna!
Salve coach! inizio subito dicendo che ho 18 anni e questo è l’ultimo anno scolastico e non so ancora cosa fare dopo! Presto avrò il diploma di ragioneria, ma non ho assolutamente intenzione di lavorare in questo campo, infatti ho dovuto scegliere quest’istituto solo perchè dove vivo io(in una piccola isola) la scelta è solo fra 3 tipi di scuola e io ho scelto la meno peggio… Adesso non sono tanto convinta di fare l’università, nonostante abbia la media del 9, non mi sento in grado di affrontarla, ma forse il fatto è che non ce n’è una che mi attiri veramente! E poi c’è un grandissimo problema, che non sono del tutto libera di scegliere!!!! Infatti i miei genitori hanno “bocciato” tutte le mie proposte, nonostante io abbia insistito e provato a convincerli con tutte le mie forze… loro vogliono che io non mi allontani dall’isola e che trovi un lavoro qui, ma tutto ciò che mi piace qui non si può fare! e anche per quanto riguarda scuola e università posso scegliere solo fra quelle della città più vicina (in modo da poter tornare a casa il fine settimana)!!!
Ciò che mi piacerebbe è:
-fare la maestra d’asilo, ma l’università è a numero chiuso e purtroppo si trova lontano da qui
-mi piace usare il computer e la fantasia, vorrei quindi fare il grafico pubblicitario ma non posso perchè non solo l’accademia è lontana ma con questo titolo non troverei lavoro qui!
-mi piacerebbe lavorare nel campo dei viaggi, qui abbiamo tantissime agenzie di viaggio ma tutte già piene…
insomma le idee ce le ho ma non sono realizzabili a causa del posto in cui vivo e dei miei genitori! Il punto è che qui posso lavorare solo nel turismo o nei negozi, e che fra le università della città vicina non ce n’è nemmeno una che mi piace…
ho cercato anche fra i corsi di formazione ma credo che non diano la preparazione giusta, ho pensato di fare un viaggio di un paio di mesi all’estero per imparare l’inglese che può sempre servire ma i miei (genitori ansiosi e “all’antica”) non vogliono!!!
Non so che fare, fra qualche settimana ho gli esami di maturità e poi dovrò prendere una decisione!! La prago mi dia lei qualche consiglio! grazie in anticipo!
Cara Daniela,
ti ringrazio per prima cosa per aver voluto condividere con noi la tua situazione!
Mi rendo conto che la situazione non sia facile, ci sono dei vincoli piuttosto stretti e fare muro contro muro serve solo a farci venire un gran bel mal di testa….
Bisogna pensare in modo alternativo!
Pensiamo ad esempio a tutti i corsi di formazione ed anche di laurea che adesso si possono svolgere online (e che rilasciano un titolo valido e riconosciuto!). Tra i lavori che ti piace fare, due di essi si possono svolgere anche a distanza (penso sia alla grafica che ai viaggi…!).
A proposito di lavori poi, visto che hai citato 3 ambiti piuttosto differenti tra loro, sarebbe quantomai opportuno che tu dia delle priorità, in modo tale da arrivare a focalizzarti su uno in particolare….
certo non è facile farlo a priori ed avendo poche informazioni, quindi la primissima cosa da fare è andare a parlare con più di una persona che già lo sta svolgendo (evita mi raccomando i frustrati e i lamentosi perchè ti darebbero una visione distorta!), in modo tale da renderti conto in cosa consista veramente l’attività quotidiana e quali siano gli sbocchi, dentro e fuori dall’isola…
e poi passiamo al tema dei genitori: loro vogliono proteggerti (e anche…proteggersi dall’ansia che li assalirebbe se non ti avessero più sotto il loro controllo…!) ma in questo modo ti stanno facendo del male perchè non ti consentono di fare le tue scelte…ed anche i tuoi sbagli, che sono necessari per la crescita!
Mi scrivi che hai insistito e provato a convincerli con tutte le tue forze ma…secondo te, questo tuo tentativo li ha ammorbiditi…oppure li ha fatti irrigidire ancora di più sulle loro posizioni?!
Ho qualche sospetto in merito…si tratta di dinamiche familiari piuttosto comuni…
Visto che le hai provate un po’ tutte seguendo questa linea, ma non hanno funzionato, allora prova una strategia diversa: dì che capisci la loro ansia e che neanche tu vorresti allontanarti da loro…ma che hai paura di restare bloccata per anni senza trovare un lavoro, di essere infelice….e di pentirti per la decisione per tutta la vita…che tu resteresti e faresti i lavori che ti hanno consigliato ma che vista la concorrenza che c’è, se a te non piacciono, non sarai mai brava abbastanza…e se non sarai brava, gli altri ti passeranno avanti e tu resterai infelice e disoccupata….
la sto facendo melodrammatica…..ma penso tu abbia capito il senso del discorso… 😉
ti mando una mail così possiamo approfondire la questione…e magari parlarne a voce in un colloquio!
un caro saluto
Grazie mille per avermi risposto!!! Effettivamente quella che mi hai proposto sarebbe una buona soluzione se non fosse che il corso online l’avevo già escluso del tutto perchè sono una persona piuttosto timida perciò volevo sfruttare l’occasione dell’università (o corso, o accademia ecc..) per interagire con altre persone e conoscerne di nuove (vivendo in un’isoletta le facce che vedo son sempre le stesse!), insomma vorrei evitare di chiudermi dentro…
Lo so pretendo troppo!
Purtroppo con i miei genitori ho già provato con la storia che li capisco, ma non ha funzionato, e nemmeno se dico che rimarrò infelice e disoccupata perchè mio papà è dell’idea che “se uno vuole lavorare il lavoro lo trova!” A lui andrebbe bene anche che io continuassi a fare i lavoretti dell’estate (pagati poco e per 3-4 mesi all’anno!) Mia mamma è un po’ più comprensiva, capisce che se non faccio certe mie scelte poi potrei pentirmene, ma secondo lei devo comunque accontentarmi perchè secondo altri discorsi filosofici fatti da lei chi non si accontenta di quello che ha e che può fare non sarà mai felice….
é vero che devo dare delle piorità ma non ci riesco perchè forse in fondo non ci credo neanch’io a questi miei progetti…l’altro giorno ho fatto un giro fra le agenzie di viaggi e il risultato è che nessuno cerca personale, per quanto riguarda la maestra so che per superare il test d’ammissione in Sicilia ci vuole un miracolo (conosco gente che è al 4° anno che lo tenta)..e per quanto riguarda il grafico pubblicitario qua ci sono già 2 tipografie che fanno queste cose e bastano e avanzano… insomma, non do la priorità a nessuno dei tre perchè so che tutte e tre (che mi piacciono in egual misura) sono irrealizzabili…
Cara Elena, parafrasando un famoso aforisma, ti dico che “non è perchè le cose sono irrealizzabili che non le realizziamo, ma è perchè crediamo che non siano realizzabili che non le realizziamo!”
Tu stai limitando la tua scelta di una futura professione in base alle opportunità che ci sono sull’isola e che a quanto pare sono scarse in tutti e 3 i casi….ma se ampliamo l’orizzonte, che succede?
Elena, tu hai voglia di spiccare il volo, e per farlo devi tagliare il cordone ombelicale! Essere maggiorenni significa prendersi la responsabilità di decidere per la propria vita…!
Certo, se deciderai di andartene dovrai affrontare il conflitto con i genitori e le difficoltà di mantenerti da sola e per affrontare tutto questo devi essere davvero decisa e motivata nella scelta! Devi avere una meta, un sogno che ti ispira!
Puoi seguire quello che dice tua madre (è il classico discorso di chi ha rinunciato ai propri sogni e cerca di convincersi di essere felice…ma è davvero così?) e decidere di adattarti a ciò che offre il convento…e se lo fai deve essere però una tua scelta, in cui credi perchè ne percepisci comunque i lati positivi e non un accontentarsi perchè in questo modo ti condanni solo all’infelicità!
Oppure puoi decidere di cambiare un percorso già disegnato da altri…e osare, affrontando i rischi e le difficoltà che questo comporta per trovare la tua strada…!
Conosci qualcuno che lo ha fatto ed è soddisfatto? Magari potresti farti raccontare la sua storia…
Non lasciare che chi non ce l’ha fatta convinca anche te dell’impossibilità della riuscita, perchè in questo modo giustifica sè stesso e il suo fallimento!
In bocca al lupo per gli esami…e per tutto il resto!
Salve!
Mi chiamo Antonia e ho 22 anni..sono all’ultimo anno di Università e studio cinese ed inglese..tra poco partirò per studiare un mese all’Università di Pechino e dopo andrò in Irlanda 4 mesi per il progetto Erasmus. Cosa c’è che mi far stare male??? Non so ancora cosa vorrei fare. Non so neanche se il cinese mi piace!!! Da piccola sognavo di diventare una campionessa di karate, ero un’agonista e la mia vita era una vita soddisfacente..poi per delle invidie e un litigio ho lasciato la palestra e niente è servito riscrivermi ad un’altra..perchè il mio sogno era continuare con loro..cosi per l’Università ho scelto di fare lo IUSM ma poco dopo mi sono resa conto che non ero portata e oltretutto mi sentivo sola perchè non mi sono trovata con le persone del mio corso. Cosi sono arrivata a Lingue: una buona scelta tra le cose che sapevo fare (avendo fatto il liceo linguistico) e una buona prospettiva di lavor (con il cinese). Ma non so neanche se ho scelto bene, non so cosa mi piace, le uniche due cose che mi piacciono sono leggere e fare sport ma…cosa potrei fare? Se penso “ok, che ne pensi di istruttrice di nuoto?” allora non sono più sicura..mi piacciono quei “mondi” in generale, ma non cose speficiche e non so come potrei arrivarci…Può darmi qualche consiglio?
Inoltre mi sento sempre inadeguata, ho fatto la gelataia per un periodo ma ho lasciato perchè avevo problemi con la cassa e andare li con la consapevolezza di essere giudicata non competente mi faceva star male…inoltre la mia priorità è farmi una famiglia col mio ragazzo..per cui non vorrei neanche far un lavoro che mi porti a non stare mai a casa…sono in confusione 🙁
Ok, grazie di tutto, terrò in considerazione quello che mi hai detto!!! ciao 🙂
Ciao Antonia,
ti ringrazio per aver condiviso la tua storia con noi!
ti stai facendo molte domande e questo indica che stai facendo un percorso di ricerca di te stessa!
come sanno i saggi orientali (e tu dovresti saperlo bene), la consapevolezza non è una meta ma un viaggio che ha bisogno di tempo, di riflessione e di esperienze!
Le esperienze che hai fatto ti hanno di certo aiutato a capire alcune cose che NON vuoi….
ma sotto questo aspetto ce n’è uno ancora più importante: CHI SONO?
domanda impegnativa anche questa, che vale una vita intera!
Quindi non avere fretta, VIVI queste esperienze in Cina e in Irlanda come un viaggio, come un’avventura!
Non pretendere di avere le risposte, di avere successi, vivi giorno dopo giorno quello che scopri su te stessa e sul mondo che ti circonda….di sicuro avrai tanti stimoli utili!
Mi scrivi di sentirti inadeguata e di avere paura del giudizio altrui, questo indica che la tua autostima ha bisogno di essere rafforzata, e questo non si ottiene ricevendo medaglie o complimenti dall’esterno….sei tu che devi iniziare ad apprezzarti per quello che sei e per i progressi che compi tutti i giorni!
Di tutto questo chiaramente sarebbe più utile parlare in un colloquio….magari ci sentiamo al tuo ritorno!
in bocca al lupo!
sono un grafico pubblicitario di 35 anni, appassionato di programmi di grafica, di arte, design industriale, mostre e tutto ciò che significa cultura del segno e dell’immagine. Ho competenze e professionalità, serietà nel lavorare ed oggi sono alla ricerca di una lavoro che mi lasci esprimere la mia creatività e la mia voglia di essere utile e produttivo nella società. Ho una moglie (designer con tante idee e pochi ricavi), un figlio di 5 mesi e la mente rivolta al positivo, alla voglia di credere che ci sarà anche per me una opportunità di trovare lavoro, nel campo della grafica (e non in call center o nelle vendite porta a porta).
Sono anche un pò sfiduciato e depresso , ovviamente data la mia ricerca (continua e vana, in ogni giorno, da quando non ho più un lavoro fisso (marzo 2011). Che mi consigliate? credere nella mia passione o cercare lavoro anche come cameriere (esperienza già vissuta tra l’altro, in anni passati)…….Grazie, accetto consigli. Giuseppe
Caro Giuseppe,
conosco bene la tua passione e la tua professionalità….e non bisogna mai smettere di credere nel loro valore e nelle possibilità che ci possono offrire: di fatto sono loro la nostra vera risorsa, soprattutto in questo momento in cui nessuno può darci certezze!
Bisogna aprire nuove strade (magari ampliando le proprie competenze in base alle richieste del mercato…) e costruire ponti (contatti, relazioni) che ci possono aiutare!
Bisogna seminare ed annaffiare, in modo continuativo, sapendo che i risultati ci saranno, ma non immediati!
Quindi per rispondere alla tua domanda, per affrontare questo momento e sostenere la tua famiglia, può essere una soluzione funzionale cercare anche un lavoro non affine, dove comunque hai già un po’ di esperienza…MA senza smettere mai di COLTIVARE la tua passione!
In bocca al lupo!!! Sentiamoci anche via mail!
Salve!
Ho quasi 21 anni,ho lavorato un’anno in un’azienda che poi ha fallito anche devo ammettere che la ragioniera non sarebbe stato lo stesso il lavoro che avrei voluto fare a vita!
Mi sono iscitta alla facoltà di relazioni pubbliche e comunicazione d’impresa ma alla fine ho lasciato perchè non mi piaceva neanche quello:( sono disperata,non sono brava in niente,sono un disastro totale!come faccio a fare una scelta??
Valentina se quello che tu dici di te stessa è vero, se “non sei brava a fare niente” allora una scelta vale l’altra, o sbaglio?
Hai ammesso che la ragioneria non sarebbe stato il lavoro della tua vita…e la facoltà di relazioni pubbliche non ti è piaciuta….bene, questo significa che hai escluso 2 alternative delle infinite possibilità che esistono…!
Dici che non sai come fare una scelta: quella di iscriverti ad una facoltà e poi lasciarla non è una scelta…sono ben 2!
Valentina, come avrai capito le mie provocazioni vogliono solo incoraggiarti a vedere la situazione da un altro punto di vista!
non hai ANCORA capito cosa ti piace fare e non sai in cosa sei brava, o in cosa potresti essere brava, ANCORA!
La vita è un viaggio alla scoperta di sè stessi…non si finisce mai di scoprirsi……ma per farlo dobbiamo essere disposti a rischiare, a scegliere, a sbagliare, non solo una ma più volte!
Quello che devi fare è ascoltarti, senza giudizi limitanti ma con fiducia…e poi sperimentarti, provare, cadere e rialzarti, finchè non troverai la tua strada!
Se posso esserti utile in questo esperimento, scrivimi!
Ciao, sono Barbara, ho 36 anni ed ancora non ho capito cosa voglio fare nella vita, mi sento priva di interessi. Da giovane, mi sono iscritta a perito aziendale corrispondente in lingue estere, anche all’epoca, non mi sembrava di avere alcuna passione, mi piaceva l’idea di imparare le lingue, però nel comune dove abitavo non c’era un’istituto linguistico, per cui mi sono accontentata di questo, con il risultato che dopo 3 mesi, mi sono ritirata da questa scuola. L’anno successivo i miei genitori hanno deciso di trasferirsi a Torino e mi hanno spinta ad iscrivermi in un istituto professionale per il turismo, anche qui, il loro metro di valutazione era la vicinanza della scuola alla nostra abitazione ed io non capivo davvero che cosa potesse andare bene per la mia vita, così ho frequentato questo istituto fino al terzo anno, ripetendo il primo anno e ritirandomi al terzo, senza nemmeno ottenere una qualifica. Da allora ho fatto diversi lavoretti per cercare di mantenermi, il mio rapporto con la famiglia è sempre stato burrascoso, quindi il mio primario desiderio era cercare un lavoro che mi rendesse indipendente, purtroppo senza qualifiche professionali, mi sono ritrovata a fare i lavori più umili, dalle pulizie alla barista, alla promoter. Nel 2000 ho frequentato un corso di operatore su personal computer, ma anche con questa qualifica l’unico lavoro che ho trovato è il mio attuale in un call center, ci lavoro da 7 anni ed ho un contratto a tempo indeterminato, all’inizio mi piaceva, per lo meno non era faticoso dal punto di vista fisico e non avevo un titolare ignorante che mi comandasse dal mattino alla sera come nelle mie occupazioni precedenti. Ora però sono molto stanca, non mi piace più il mio lavoro, soprattutto da quando la mia azienda è stata comprata e trasferita a due ore di distanza da casa mia, mi trovo a dover pranzare con un panino mentre corro per non perdere il treno, inoltre non c’è piú possibilità di crescita ed il pensiero di passare anche solo un’altra giornata con le cuffiette ad ascoltare lamentele di gente sconosciuta mi deprime. Vorrei ricominciare da zero e frequentare magari qualche corso, ma dopo tutti questi anni passati a cercare di arrivare a fine mese, mi sono trasformata in un’automa ed ora non so davvero che cosa mi piacerebbe fare. Cosa devo fare per riscoprirmi e capire quali sono le mie attitudini? Tutti mi dicono che dovrei cominciare da quello che mi piace fare, il problema è che io non riesco proprio a capirlo!! Aiuto! Ora sono sposata da un anno e stiamo anche cercando un figlio, il mio terrore è quello di trovarmi ad essere madre senza prima aver trovato una peofessione appassionante, passo dal voler fare la web designe all’addestratore di cani all’investigatore privato, tutte professioni alle quali è difficile avvicinarsi e soprattutto con poche possibilità di crearsi poi dei clienti.
Ciao Barbara,
ti ringrazio per aver condiviso con noi la tua storia, i tuoi pensieri ed emozioni…
Non è facile capirsi, sapere cosa ci piace e cosa vogliamo…perchè non siamo abituati più all’ascolto di noi stessi e quindi il nostro orecchio interiore, come un muscolo che non viene utilizzato, si atrofizza!
ma questo non significa che sparisca! ha solo bisogno di una fisioterapia graduale ma progressiva per riprendere in pieno le sue funzioni!
di fatto tu non hai mai fatto delle scelte libere e consapevoli: le tue decisioni sono sempre state dettate dalle contingenze (la scuola più vicina, il lavoro che trovi) e da scelte altrui (i tuoi genitori) e quindi come hai scritto tu stessa, sei diventata un'”automa” che procede per abitudini e necessità.
Ma ciascun essere umano è chiamato a ben altro che non alla mera sopravvivenza!
Non so se consosci la teoria dei bisogni dello psicologo Abraham Maslow, che ho citato in questo articolo: https://www.coachlavoro.com/2012/05/lavoro-speranza-passione-futuro/. Maslow ha categorizzato i bisogni umani su 5 livelli in una gerarchia che può essere rappresentata come una piramide alla cui base stanno i bisogni primari (la sopravvivenza e la sicurezza), seguiti da quelli relazionali (appartenenza) e da quelli psicologici (stima di sé) fino a quelli di espressione di sé e creatività (autorealizzazione).
Quindi ciò che ti fa essere insoddisfatta fino adesso è la consapevolezza che puoi aspirare a qualcosa di più…o semplicemente di più adatto a te stessa!
Come scoprirlo, mi chiedi giustamente?
come ti dicevo bisogna allenare il muscolo dell’ascolto di noi stessi….piano piano…..
puoi iniziare dalle piccole (grandi) cose della vita: guarda intorno a te, ascolta, senti le tue sensazioni, svolgi le attività quotidiane, facendo maggiore attenzione alle tue sensazioni, e chiediti se quello che fai, che guardi, che ascolti e che senti ti piace o non ti piace…e se vuoi essere più sofisticata puoi dare anche un punteggio a ciascuna cosa, in una scala da 1 a 10!
Inzia ad assaporare ogni cosa….e passate almeno 3 settimane scrivimi e raccontami come sta procedendo!
poi magari possiamo anche sentirci per un colloquio conoscitivo (gratuito), va bene?
buona ricerca!!!
Ciao, sono Alissa, 30 anni e cercando in Google “non so ancora cosa fare della mia vita” sono capitata qui. Ho letto bellissime risposte e allora ho deciso di “espormi” per una volta!
Finito il liceo linguistico mi sono iscritta a Scienze Politiche ma dopo due settimane ho cambiato per la più sicura Economia Politica. Mi sono pentita amaramente perché non ho continuato qualcosa che mi potesse piacere in nome della sicurezza. Ho pagato moltissimo. Ho fatto fatica a laurearmi ma alla fine ce l’ho fatta. Dopo 10 anni ho finito. Oltre alla mancanza di motivazione per fare qualcosa che non mi piaceva ho impiegato tanto tempo perché ho sempre fatto lavori stagionali ed occasionali per avere la mia indipendenza economica ma a discapito di un allungamento dell’università.
Nel frattempo ho fatto anche l’Erasmus, uno stage di breve durata in un ufficio pubblico per le relazioni con l’Europa, ed ora sono appena tornata da Londra dopo 4 mesi di stage in una compagnia che promuove investimenti in Africa.
Da aprile 2011, quando mi sono laureata, ogni giorno mi chiedo cosa voglio fare della mia vita e non trovando risposte… continuo a cercare ma non passo mai all’azione. E l’ansia aumenta sempre di più. Ho paura di fallire, come avete scritto nell’articolo. E allora non faccio nulla. Non invio curriculum perché aspetto di capire al 100% cosa voglio fare. Continuo a cambiare idea. Mi piacerebbe fare qualcosa legato alla sostenibilità ambientale delle imprese, ma non potendomi permettere un master non penso di avere le competenze necessarie e solo una laurea troppo generica.
Ho paura perché a 30 anni mi sento “vecchia” e senza esperienza e senza le competenze che mi servirebbero in questo mondo ipercompetitivo con giovani con laurea a pieni voti ed esperienza e ricchi delle più svariate competenze.
Adesso per di più, dopo la bellissima esperienza a Londra, sono indecisa anche se voler rimanere in Italia o ripartire per l’estero.
E io continuo a pensare. Pensare. Pensare. E sono bloccata e non riesco ad agire. E l’ansia sale.
“Un viaggio di mille miglia inizia sempre con il primo passo“… verissimo… ma io non riesco a capire quale deve essere il mio primo passo…
Grazie per avermi ascoltato!
Cara Alissa,
ti ringrazio per averci scritto con tanta fiducia la tua storia! come avrai letto, la tua situazione è comune a molte altre persone!
“Non so cosa fare, sono confusa, ho paura di non essere capace, ho paura che sia troppo tardi…e se poi, e se forse, e se….” sono pensieri che immagino stiano riempiendo la tua mente fino a farla soffocare..e letteralmente le impediscono di trovare le opportunità, di aprirsi a nuove idee!!! Non che pensare sia sbagliato, anzi! come ho scritto più volte sul blog, è importante guardarsi dentro e prendere consapevolezza di sè stessi…ma come si dice, è la dose che fa il veleno! se il pensiero diventa ipertrofico, se continua a ruotare su sè stesso senza trovare sbocchi, allora diventa un ostacolo alla scoperta di sè perchè impedisce la scelta e l’azione!
Quindi un’indicazione ce l’hai già chiara: pensare come hai fatto finora non ti porta da nessuna parte..bisogna pensare in modo diverso! Come? Beh, il pensiero può essere guidato e aiutato a prendere il suo corso…. Da chi? da un libro, da un corso, da un Coach, insomma da qualcuno o qualcosa di esterno a te che ti dia stimoli diversi, ti faccia domande diverse da quelle che ti sei fatta finora e che ti hanno bloccato….
e poi il pensiero può essere aiutato dall’azione: quante cose di te stessa hai scoperto già tramite le esperienze che hai fatto, in italia e all’estero?
Infine, sospendendo il pensiero, anche con l’aiuto di strumenti come il training autogeno, yoga o meditazione, puoi riuscire a far emergere quella che chiamo la tua Voce Interiore, la tua Ispirazione che è davvero capace di guidarti nelle scelte!
ciao, sono Susanna e sono rimasta molto colpita dalla tematica del coaching. Le racconto un pò la mia storia: innanzitutto ho una laurea triennale in Psicologia che però non ho completato per la mia voglia di rendermi indipendente economicamente e perchè ero stanca di dover stare solo sui libri non potendo guadagnare niente, il dramma è iniziato proprio lì però perchè a parte un master in psicologia del lavoro conseguito in una scuola privata a roma grazie al quale ero convinta di trovare qualcosa di interessante ma che non mi è valso altro che proposte di stage in agenzie per il lavoro e per giunta “GRATIS”. Dopo questa delusione quindi in cui ho investito tempo soldi ed energie mi sono rimboccata le maniche e mi sono messa in cerca di lavoro: su internet, sui giornali, sui siti, attraverso conoscenze ma niente, sono stata più di un anno senza trovare niente di interessante( tutti lavoretti di scarsa importanza e di breve durata) finchè un giorno qualcosa è emerso: cercavano nella mia città degli operatori per un’azienda di call center così un pò amareggiata di non aver trovato altro ho iniziato un percorso di formazione per poter svolgere questo lavoro ed è circa 1 anno e mezzo che lavorolì, mi occupo di supporto vendite guadagnando bene ma non ricavando la minima soddisfazione personale per un lavoro monotono e fine a sè stesso.ho sempre tenuto molto alla mia indipendenza e ho sempre fatto lavori in cui potevo essere di supporto a qualcuno ora però ci vuole qualcuno che supporti me perchè ho voglia di cambiare e fare qualcosa di diverso, della serie: ” so cosa non voglio ma non so cosa voglio” credo che quest’atteggiamento appartenga a molti giovani oggi costretti a fare lavori tanto per guadagnare perchè il sud, io abito a salerno offre ben poche opportunità purtroppo poi se non hai nenche chiaro cosa vuoi fare aeeee allora il quadro si complica ancora di più!! sono d’accordo con una famosa frase di Seneca ” nessun vento è favorevole per un marinaio che non sa dove andare ” mi piacerebbe arrivare a questa consapevolezza aiutare poi anche altre persone a raggiungerla, che opportunità ci sono a lavorare come coach? mi può dare un’idea di che opportunità ci siano in campania? questa del coach è l’ennesima idea che mi balena in testa, passò più tempo a pensare che a fare qualcosa di concreto per poter cambiare davvero lo stato di cose attuale.. grazie in anticipo per la risposta!!!
Cara Susy,
da quello che mi hai raccontato ho capito che la tua (sacrosanta) voglia di indipendenza ti ha portato a correre verso le opportunità che potevi trovare, senza darti il tempo per riflettere su cosa volevi fare veramente! ad ogni modo, grazie alle esperienze che hai fatto, hai capito cosa NON vuoi, e già questo è un bel passo in avanti!
Come ho scritto anche ad Alissa, in certi momenti c’è bisogno di un supporto, di una guida ai propri pensieri che rischiano di girare a vuoto senza trovare una direzione da prendere!
Nel tuo caso, da quello che mi scrivi, di idee te ne vengono mille…..ma probabilmente non ti soffermi su nessuna in particolare…..come una farfalla che va di fiore in fiore….senza mai fermarsi!
Per quanto riguarda il coaching, sicuramente online puoi trovare molte informazioni su questa figura…e se hai domande specifiche sarò ben lieta di aiutarti…ad ogni modo c’è una cosa importante da chiarire: non ci sono OPPORTUNITA’ da trovare come Coach, nel senso che il coaching non è un lavoro dipendente in cui qualcuno ti assume per farlo, ma è una libera professione in cui sei tu a promuoverti per farti conoscere dai potenziali CLIENTI (siano essi persone o aziende). Quindi la mentalità da avere è molto diversa da quella di un lavoro dipendente (trovo un posto in cui qualcuno mi paga per fare quello che faccio), ed è di tipo più imprenditoriale (e questo secondo me….e secondo la mia esperienza, è decisamente stimolante!)!
Ciao, sono Marco. Sono ormai al termine degli studi in infermieristica, solo gli ultimi esami e poi finalmente la laurea. Tutto ad un tratto però mi sento come smarrito nella strada che avevo intrapreso, parliamoci chiaro io tengo molto nel curare le persone ma allo stesso tempo non sono sicurissimo sia la mia vocazione, adoro ciò che ho studiato, adoro sapere come funziona il nostro corpo, studiare le malattie e saper aiutare a guarire le persone meno fortunate, ho iniziato quest’idea con l’intenzione di proseguire poi con un master per lavorare in sala operatoria, sono a pari con gli anni, ne ho 22.
E’ strano come di colpo vedo solo i lati grigi della professione, la difficoltà di fare carriera, il fatto che in sala operatoria se capito nell’ambiente sbagliato potrei sentirmi uno schiavo, il fatto che si è sempre in piedi, i turni stressanti, lo stare sempre a contatto con gente comunque ammalata. Poi se penso ad altri lavori guardando miei amici che guadagnano probabilmente più di quanto guadagnerò io mi demoralizzo ancora di più(perchè studio?per guadagnare uguale e avere più stress e più respondabilità degli altri?, l’unico lavoro con cui farei cambio però è il ferroviere(e potrei perchè sono diplomato perito come secondo della classe) che è sempre un lavoro a turni comunque (e appunto mi chiedo: ma che mi prende????).
Non capisco cosa mi stia succedendo, non capisco le mie paure, non sono una persona con difficoltà nello studio, anche se ho bisogno di spazio perchè se mi sento soffocare crollo facilmente nonostante abbia buone capacità intelletive, ne una persona pigra, durante le superiori e l’università ho comunque fatto 4 lavoretti quando nn ero troppo impegnato con lo studio, anche in estate e nei week-end mentre i miei amici uscivano a divertirsi.
VI PREGO AIUTATEMI NON CAPISCO DAVVERO COSA MI STIA PRENDENDO!!!
Marco, le tue accorate parole mi hanno molto colpito…riesco a sentire il travaglio interiore che stai vivendo in questo momento….che mi ha fatto venire in mente quello che le persone provano in un altro momento cruciale della loro vita, il matrimonio!!!
Dopo diversi anni decidi di sposarti con la persona che ami, inizi ad organizzare il tutto, il che non è affatto una passeggiata! poi ad un certo punto ti fermi e dici: ma è davvero quello che voglio?!? voglio passare tutta la vita con l’altra persona, invecchiare insieme a lei, accudirla, affrontare i problemi, le difficoltà, i dolori, le malattie…..ne vale la pena?!? poi ti guardi intorno e vedi coppie in crisi, separazioni, divorzi…..insomma un incubo!!!!!
ma allora cosa ti ha spinto a prendere una decisione del genere? solamente l’ingenuità?!
oppure forse la passione, l’amore, la fiducia verso l’altro e verso un futuro insieme?!
sì, di fatto è solo quella che potremo chiamare “vocazione” verso l’altra persona, così verso il lavoro che ci porta a fare qualcosa che ci costa fatica….ma che ne vale la pena!
Caro Marco, ogni medaglia ha il suo rovescio….sicuramente ci saranno degli amici che lavorano di meno e guadagnano di più (anche se sinceramente in momenti come questo la vedo dura…!) ma se vai a scavare anche loro avranno i loro problemi, stress e insoddisfazioni!
Cosa fa la differenza?!? non è tanto la fatica, i turni o lo stipendio, è fare qualcosa che davvero ti appaga, che ti fa sentire realizzato, con uno scopo nella vita!
Marco, se vuoi puoi contattarmi anche tramite mail (info@coachlavoro.com)! un caro saluto
Ciao,
sono Marica. Tra un anno finirò l’università e ancora non ho dato la risposta a questa domanda: “che lavoro voglio fare?”. Beh, a fine università è un tardi per chiederselo, mi risponderanno in molti, ma la verità è che io da sempre ci penso e mai sono riuscita a darmi una risposta. Ho mille idee e so cosa non mi piace fare. Non riesco a dare una forma concreta alle mie idee: la mia principale passione sono le lingue straniere. Sto per laurearmi in lingue e letterature straniere appunto. Dopo l’università vorrei andarmene un po’ all’estero per affinare le mie conoscenze linguistiche. E dopo mi piacerebbe fare un master in traduzione, ma su quest’ultimo non sono molto sicura. Amo la traduzione ma non so se vorrei fare solo quello. Per questo quando mi sono iscritta all’ università ho scartato l’ipotesi di fare la facoltà di interpreti e traduttori. Inoltre la mia prof di inglese mi ha chiaramente detto che sono NEGATA per la traduzione. Amo viaggiare, mi piacerebbe un lavoro che mi consenta di fare piccole trasferte (qualche giorno). Amo cucinare e mi diletto a fare qualche fotografia. Della cucina mi piace la storia che c’è dietro ad ogni piatto. Mi piace molto scrivere, ma non mi piace parlare di politica. Preferisco l’ambito culturale. Una volta ho letto un articolo su una rivista inglese per italiani. Un’inviata del giornale era andata a Glasgow e aveva scritto un articolo (in inglese) su una tipica usanza del posto. Ho invidiato moltissimo quella giornalista.
Avendo mille idee, come si fa a focalizzarsi su una, a trovare quella che veramente ci appassiona? E come partire da un’idea ed arrivare a scegliere una professione?
Grazie in anticipo per la risposta!
Cara Marica,
avere mille idee è sicuramente meglio che avere la mente vuota e annebbiata, non credi?!?
significa che sei dinamica e piena di interessi…che sono come dei pezzi di un mosaico che puoi comporre come vuoi…e come riesci in base alle opportunità che la vita ti offre!
La vita è una ricerca continua…e noi vorremmo già avere la soluzione in mano….la meta finale…..ma allora che gusto ci sarebbe?!?
Hai un’orizzonte di riferimento, è rappresentato da ciò che ti piace fare, che ti interessa…ed anche ciò che le persone ti chiedono di fare (pensaci, quante volte persone a te vicine ti hanno chiesto di cucinare, piuttosto che di scrivere o tradurre?)….e dopo dichè devi lasciare la mente aperta alle possibili combinazioni! Noi tendiamo a ragionare per categorie: LINGUE= Traduttore….ma ci sono una miriade di possibilità…di fatto di sono tanti lavori diversi quanto sono diverse le persone che li praticano! Pensa ai giornalisti: ci sarà quello appassionato di viaggi e cultura….e quello interessato alla cronaca, con stili diversi, che rispondono a lettori diversi…..e quindi di fatto fanno un lavoro diverso!!!
Non cercare subito di trovare il bersaglio preciso….punta a ciò che ti attira di più in questo momento…e da lì inizia la perlustrazione..e la costruzione del tuo lavoro!
Non smettere mai di cercare…e di fare domande…a te stessa….ma anche a chi fa un lavoro che ti interessa!
Ad esempio…potresti contattare quella giornalista..il nome è scritto sull’articolo..basta contattare il giornale per cui ha scritto…e farle tu un’intervista sul suo lavoro, sui pro e i contro, su come ci è arrivata e cosa l’ha spinta a farlo…..sarà per te una fonte preziosissima di informazioni!
Buona ricerca!
Lo farò subito, senza monopolizzare la bacheca, grazie infinite.
Grazie, è una cosa alla quale avevo pensato, ma mi era sembrata un’azzardo. Però effettivamente, a volte la soluzione migliore è a portata di mano. Grazie mille!!