Sono diverse le persone che mi contattano, per un primo incontro di coaching gratuito, dicendomi “Non so che lavoro fare” oppure “Non ho le idee chiare su cosa fare”. Queste persone sono accomunate da un senso di confusione e smarrimento che, come una nebbia, non consente loro di vedere quale possa essere il lavoro realmente adatto a loro.
La mancanza di idee chiare, così come, all’opposto, un eccesso di alternative e di opzioni che si sovrappongono le une alle altre, spesso ci portano a girare intorno ai nostri pensieri, senza riuscire a concentrarci su nessuno di questi, rendendoci di fatto ancora più confusi e paralizzati nell’azione.
Per sbloccarsi, alcuni cercano di raccogliere quante più informazioni possibili sugli argomenti di loro interesse, spendendo gran parte del loro tempo a cercare su Google e visitare innumerevoli siti web; altri, invece, si recano in libreria a consultare libri motivazionali o frequentano i corsi di formazione più disparati; altri ancora non fanno altro che chiedere pareri e consigli a chiunque…
Non sapere che lavoro fare: il rischio di perdersi
Tutte queste soluzioni si rivelano efficaci per aiutarci a trovare le risposte solo se abbiamo chiaro ciò che stiamo cercando. Infatti, quando sappiamo quello che vogliamo e di cui abbiamo bisogno: saremo mirati e produttivi nella nostra ricerca.
Al contrario, quando viviamo un periodo di confusione, tendiamo ad accumulare informazioni, senza arrivare a nessuna decisione concreta. Di fatto, il rischio è quello di perderci e ritrovarci ancora più confusi di prima!
Insomma, la ricerca di nuove informazioni derivante dal non sapere che lavoro fare – così come il susseguirsi di pensieri, domande e dubbi nella nostra mente – rischiano di essere soluzioni non funzionali perché rappresentano un antidoto all’ansia e alle paure che portano con sé i cambiamenti di vita e lavoro, senza però agire sulla causa del problema.
Come sbloccarti dalla confusione per individuare il lavoro adatto a te
Quando una persona mi dice: “Non so che lavoro fare!”, “Non ho le idee chiare su quale sia la professione adatta a me!”, “Mi sento confuso!” nel corso della sessione di coaching andiamo a esplorare la sua confusione e generalmente, con poche ma mirate domande, riusciamo insieme a scoprire che in realtà un’idea in mente ce l’ha già!
O magari si tratta di più possibili alternative, sulle quali la persona non sa decidersi. Di fatto, il più delle volte la causa del nostro blocco è la paura: paura di fallire, di sbagliare, di non farcela, paura che la nostra idea non sia realizzabile.
Per ricordarci che la paura ha la funzione positiva di proteggerci da un pericolo, dobbiamo sempre chiederci se e quanto quello che vogliamo fare sia “pericoloso”.
Infatti, la mente umana tende a ingigantire i rischi percepiti e le perdite, sottostimando le possibilità di riuscita e i guadagni possibili.
Quale sarebbe la cosa peggiore che potrebbe capitarci? Non riuscirci? Avere un insuccesso?
Ma cosa c’è di peggio del non provarci affatto? Del dichiararci sconfitti prima ancora di iniziare?
Quando la paura di perdere è più forte del desiderio e della speranza di vincere, di avere successo, la nostra impresa è bloccata in partenza. Solo se agiamo, solo se proviamo e perseveriamo nel tempo in ciò che vogliamo fare o creare, potremo sapere se quello che abbiamo in mente funzionerà.
Vinci la tua paura con la scrittura
La scrittura è un potente mezzo: ha la duplice funzione di fermare il turbinio di pensieri e di renderli più chiari e strutturati. Mettendo i nostri pensieri nero su bianco le nostre idee, abbiamo la possibilità di registrarli, di osservarli con maggiore lucidità ed anche di riprenderli in qualunque momento.
Ora, prenditi un momento per riflettere con tranquillità e per scrivere quello che desideri fare, quello che ti piace veramente.
Scrivi anche perché vuoi una determinata cosa, qual è il motivo che ti spinge davvero a farlo e cosa invece ti sta bloccando: cosa è più importante per te in questo momento?
Fai una lista delle tue risorse
Dopo aver esplorato desideri e paure, motivazioni e valori, focalizzati su quali sono le risorse che già possiedi per iniziare! Possono essere:
- risorse interne: la tua energia, la tua passione, le competenze che hai acquisito, quello che hai imparato dalla vita);
- risorse esterne: le persone che possono darti un supporto morale o anche concreto per il tuo progetto, come amici, colleghi e perché no? Un coach che ti segua e ti alleni passo dopo passo a costruire il tuo progetto.
Fatto questo lavoro, noterai come le idee finalmente iniziano a schiarirsi accende una scintilla di speranza e nella tua mente una frase inizia a ripetersi come un mantra: “Forse forse…ma sì, si può fare! Ce la posso fare!”
Per concludere, la tua coach ti ricorda che: “Un viaggio di mille miglia inizia sempre con il primo passo!”.
Buongiorno a tutti,
Ho letto con interesse questo articolo, in particolare il commento di Bruna.
Mi rivedo molto in quello che dice, poichè mi trovo in una situazione analoga.
Fin da piccola amavo fare cose prettamente creative e la mia scelta del percorso di studi è stata orientata all’arte.
Durante l’ultimo anno di scuola superiore, improvvisamente è cominciata a subentrare in me una sorta di apatia e confusione (probabilmente data dal fatto che se da un lato sono una persona brillante -Molti mi definiscono tale- dall’altra parte sono molto insicura di me stessa soprattutto nei rapporti interpersonali) mi sono iscritta ad un’università di design, conseguendo gli studi con il massimo dei voti, ma senza mai essere davvero concentrata su ció che stavo facendo (forse perchè mi sono trovata a combattere con molte insicurezze e con un livello di competizione con gli altri che mi ha spaventata e confusa ancora di piú, invertendo completamente le mie prioritá). A seguito della laurea e di un tirocinio catastrofico (a mio parere sempre a causa della mia incapacità di relazionarmi con persone socialmente forti) ne sono uscita ancora più confusa e soprattutto spaventata.
Ho rinunciato ad una proposta di lavoro e mi sono fatta un anno di volontariato all’estero.
Al mio ritorno ho incominciato a fare dei lavori da libero professionista, ma sempre con enormi paure e spesso insoddisfazioni, in quanto non riesco a valutare me stessa per quello che valgo e quindi non riesco a tenere testa fino in fondo alle persone che si relazionano con me.
Ho cominciato a provare molta ansia per il mio lavoro a non crederci fino in fondo, fino a non capire piú se il problema è che il ramo non è esattamente fatto per me oppure se è l’eccessiva insicurezza nei confronti di me stessa a bloccarmi.
Per dare una svolta ho provato ad aggiungere nel mio portfolio sempre piú competenze con la speranza di guadagnare di piú e sbarcare il lunario:
Il risultato è che forse ho sovrapposto troppe cose, che non riesco ad andare in fondo ad ognuna di esse e a concentrarmi bene su qualcosa di preciso confondendomi ancora di piú.
Che fare?
Cara Sandra, la cosa da fare è quella che forse non hai mai affrontato fino in fondo: la tua insicurezza personale (che diventa anche professionale) e la paura del confronto / competizione. Ti consiglio di lavorarci con un professionista competente (forse più uno psicoterapeuta bravo piuttosto che un coach, ma questo andrebbe approfondito). Dopodichè, quando ti sentirai finalmente sicura di te stessa e di quanto vali realmente, potrai scegliere davvero liberamente la tua strada! In bocca al lupo!
Buongiorno,
Leggendo l’articolo e poi tutti i commenti mi consolo a vedere che non sono l’unica in questa situazione…
Ho 30 anni, sono sempre andata molto bene a scuola, impulsivamente ho scelto di iscrivermi ad economia finito il liceo, pur non essendomene mai interessata, ed una volta laureata ho accettato una proposta di lavoro in uno studio di commercialisti. Ormai sono 5 anni che lavoro lì: è vario e stimolante, mi permette di usare le lingue (che adoro), l’ambiente lavorativo è ottimo e lo stipendio buono. Però in termini di tempo mi assorbe davvero troppo, non ho tempo per coltivare altri interessi e poco le amicizie, aggiornarmi mi annoia mortalmente (e considerando che l’aggiornamento per noi è fondamentale, direi non sia il massimo), vedo colleghi appassionatissimi su argomenti per me ostici e davvero poco affascinanti e trovo ironico fare un lavoro dettato da scadenze, quando sono una ritardataria cronica e se non ho ancora perso la testa è perchè ce l’ho attaccata al collo…
Da anni ormai mi arrovello su cosa davvero vorrei fare… se penso all’idea di continuare qui, ho un senso di soffocamento e l’ansia mi assale…
Amo leggere e adoro viaggiare, sono molto empatica e mi viene facile andare d’accordo con tutti, aiutare e assistere le persone mi viene naturale e mi piace moltissimo, così come ho una gran passione per il cibo e la cultura gastronomica, da sempre… ormai da anni (argh!) non faccio che guardare i piani di studio dei corsi di laurea e master più disparati, ma poi c’è sempre qualcosa che mi frena… anche perchè mollare un lavoro stabile per tornare a studiare e spendere soldi… mah!
La realtà in cui vivo mi sta stretta, la città è piccola.. ma ho la famiglia vicina… e quando parlo con amici che vivono in città italiane o capitali europee mi dicono che la sera non è che poi facciano molto più di quello che faccio io… torni tardi dal lavoro, spesso stai a casa o ti trovi con qualche amico a far due chiacchiere… nel weekend qui non c’è una gran movida, ma siamo in Italia e c’è l’imbarazzo della scelta tra città d’arte, festival, escursioni, mare ecc…
L’estero mi incuriosisce, in passato ho fatto esperienze di scambio e corsi di lingua con persone provenienti da ogni parte del mondo e mi sono piaciute da morire… si crea un clima meraviglioso… ed ancora oggi tanti continuo a sentirli… però sono anche stata all’estero per la tesi ed è stato molto diverso: non essere più in un gruppo di persone che arrivano e hanno voglia di fare amicizia, trovarsi in una città in cui tutti hanno la propria vita, magari sono cordiali con te, ma nulla di più e tu sei lì, senza amici, senza famiglia, senza nulla.. è davvero dura…
in più inizio a sentire tanti amici che vivono all’estero, con lavori davvero belli, che però iniziano ad essere molto stanchi di vivere lontani e che continuano a mandare curriculum in Italia sperando di poter rientrare…
insomma… ho le idee super confuse… ma qui passano gli anni e sono sempre ferma… addirittura ho preso casa ma nemmeno ho finito di arredarla, tanto la sento provvisoria e non mia questa situazione..!
Ciao Dina, come avrai visto la confusione, il disorientamento ed il dubbio sulla scelta giusta da intraprendere, sono molto più comuni di quanto si possa pensare….ma questo non deve portare a crogiolarsi nel “mal comune mezzo gaudio”, quanto piuttosto a pensare che forse il problema non è così grave e che può essere persino risolvibile! Sicuramente la prima cosa da fare è iniziare a immaginare un’alternativa che ci soddisfi pienamente; invece anche nella nostra fantasia siamo bravissimi a porre dei vincoli….! Se avesse fatto così Walt Disney non avrebbe realizzato nulla nella sua vita!
Cosa vuoi veramente? Vuoi vivere in una città più dinamica ma al contempo essere vicina alla tua famiglia? Pensi davvero sia impossibile? Quanto ci limitiamo…!!! E non solo nella fantasia, anche nella realtà: quanto tempo dedichi alle tue passioni? Da quanto non ti concedi un bel viaggio come piace a te…? A volte, anzi molte volte, il cambiamento inizia da piccole azioni concrete che poi generano un effetto a cascata aprendoci nuove possibilità…!
Caro coach ho 28 anni lavoro con i bambini ma non è un lavoro stabile e quindi mi sento sempre più confusa ho sempre lavorato con anziani e bambini i bambini li amo ma ora vorrei crescere mettermi in proprio ma non ne ho le possibilità vorrei realizzarsi molte volte penso di cambiare settore lavorativo ma non so mai quale scegliere e cosa saprei fare dato che ho lavorato solo nel sociale e siamo in un periodo di crisi vorrei fare tante cose creative ma non so mai se poi funzioneranno sono confusa sul lavoro ma vorrei guadagnare di più e sentirmi più libera nel gestire il lavoro ma non so cosa sia veramente adatto a me
Cara Valex86, come avrai letto anche dalle altre testimonianze, a volte non è la mancanza di idee che ci blocca, quanto piuttosto il produrne in eccesso senza essere convinta di nessuna…perchè abbiamo paura che non funzionino! Ti faccio questa domanda: se qualunque cosa facessi potrebbe funzionare, cosa faresti? cosa sceglieresti? Ferma la mente razionale che ti dice subito che è impossibile, per valutare un’idea dobbiamo prima esprimerla e chiarirla, giusto!? Detto questo, se vuoi confrontarti direttamente con me in un colloquio gratuito puoi compilare il form qui accanto.
Quando si dice trovare scritto quello che si pensa…
Non che sia cosi’ insolito, di questi tempi: mi accorgo che la rete e’ zeppa di queste discussioni. quindi il mal comune mezzo gaudio ci consola, rischiamo di farci consolare…
Scherzi a parte, mi trovo d’accordo, sulla confusione, mi appartiene.
Personalmente ho provato a risolverla, e ad assecondare il mio desiderio di cambiamento, da anni, e sono di nuovo ad un punto morto.
forse perche’, spesso mi dico, nel tentare il salto, la paura mi ha bloccata a meta’, impedendomi di fare il salto completo. forse per mancanza di idee originali,mi dico, anche.
Laureata in economia, entrata in una multinazionale di revisione prima di laurearmi ne sono uscita da manager in un momento in cui sentivo che ero arrivata al limite: troppo tempo dedicato al lavoro, stimoli diversi da quelli che volevo, insoddisfazione, desiderio di cambiare strada… desiderio di sentirmi realizzata in qualcosa che corrispondesse al mio IO, e non alle attese degli altri o alle attese della societa’.
sono partita, spinta da un impulso, decisa a darmi il tempo di trovare una nuova strada, la mia. e poi l’ansia da non lavoro/non guadagno/non sicurezza mi ha fatto cercare furiosamente subito un lavoro in un paese cosi’ lontano e diverso dal mio da aver trovato solo cose di basso livello.
poi una posizione di responsabilita’: ma di tutt’altro livello rispetto al passato, in un contesto culturale basso, con rapporti umani al limite della follia.
e oggi, di nuovo, l’aria che manca, ma molto piu’ di prima. e molto piu’ di prima la sensazione di stare sprecando il mio tempo.
sono passati quasi 6 anni da quel primo salto, e mi sembra di aver girato su me stessa.
ho cambiato 2 paesi, nel frattempo, e vissuto posti diversi, ma il risultato non cambia.
certo, quello che ho trovato non era tra el mie aspirazioni…
ma quali sono?
adoro viaggiare, sono brava ad imparare in fretta, so rischiare, sono brava a stare con la gente, organizzare, risolvere problemi.
ho tante qualita’ ma nessuna che mi sembri poter dar luogo a un lavoro.
parlo molto bene 2 lingue straniere, sono pronta a partire anche domani, sono a caccia di un’idea….
mi dai un consiglio su come farla uscire da dentro (sperando, a dita incrociate, che ci sia, dentro)?
grazie e ciao a tutti!
Mi rivedo molto in Bruna e inoltre non posso fare a meno di notare che noi donne siamo sempre le più confuse (non vedo commenti di uomini, sob)quindi, mie care, siamo tutte uguali!. Io ho 27 anni mi sono laureata in architettura a 25, lavoro in nero in uno studio (una barca che affonda secondo me) e nel tempo libero faccio la modella. Sono sempre stata una “unpiedeinduescarpista” cioè fin dal liceo ho sempre studiato tutte le materie perchè non sapevo quale poi sarebbe stata la più conveniente, ho fatto esperienze all’estero e sempre avuto ottimi risultati perchè, in sostanza, sono dipendente dalla sensazione che ho quando gli altri si complimentano con me ( si lo ammetto). Ho scelto la facoltà un po’ frettolosamente e per una serie di motivi piuttosto razionali, non per passione. Sono sempre stata combattiva e ottimista e questa crisi mi fa arrabbiare moltissimo perchè mi ha tolto tutta la grinta che avevo ma soprattutto ora non ho idea di quale debba essere il mio obiettivo lavorativo, visto che per quello che faccio attualmente non vedo prospettive.
Cerco un consulente che mi dia una chiara interpretazione del mondo lavorativo ed economico e di quali sono le tendenze future per poter cambiare lavoro.
Coach, lei fa anche questo?
Se no, che professionista dovrei contattare?
p.s. l’insoddisfazione lavorativa ce l’hanno tutti e un lavoro non va mollato perchè ” ho poco tempo libero” , vorrei dire a tutte le amiche:cercate di essere più razionali tenete gli occhi aperti e basatevi su fatti concreti. ricollocarsi in lavori “creativi è abastanza improbabile tantopiù se non si è 25enni. Opterei per un percorso professionale che non penalizzi l’età.
Salve.
Io sono un uomo,direi che il problema non riguarda soltanto le donne ma anche gli uomini,come me,solo che la differenza e’ che la maggior parte degli uomini si autoconvincono stupidamente che la strada che stanno intraprendendo sia quella giusta senza pensare realmente a quella reale che li renderebbe pieni,soddisfatti,sereni,fieri. Mi dipiace tantissimo perche’ anche io come voi non so che strada intraprendere per sfruttare le mie capacita’ e quindi sentirmi vivo.Perche ognuno di noi e’ nato per con una abilita’ speciale che ti possa fare crescere e sentirti quello che hai sempre voluto in fondo.Mi dispiace se trasmetto tanta tristezza nelle mie parole,ma cosi’ e’ come sento me stesso ogni singolo giorno della mia vita,pensando che non cambiera’ nulla fino a quando non trovero’ risposta.Niente e nessuno potra’ mai aiutarvi in questo se non voi stessi,quindi lascete perdere questi Coaches che non sanno come aiutarvi e vi illudono soltanto.
Buona Fortuna a tutti anche a te Coach Lavoro,Vi Voglio Bene..
Fabrizio, comprendo cosa dici, spesso abbiamo smarrito la nostra strada, non siamo più in contatto con noi stessi e quindi non sappiamo letteralmente dove andare e finiamo per girare in tondo o al contrario per restare bloccati. Il punto è che nessuno, neanche un “guru”, un “maestro” o un “coach” può dare la risposta a chi siamo e chi vogliamo essere! Ciascuno deve trovare la propria strada da solo ma la buona notizia è che possiamo essere accompagnati e supportati in questo processo. Questo è quello che cerco di fare, aiutare le persone a guardarsi dentro in modo diverso, ad ascoltarsi, a ri-scoprire il proprio valore ed i proprio valori più profondi, a superare le paure che spesso bloccano la visione oltre che l’azione…
Buon cammino di ricerca!
Buonasera. Ho trovato l’ articolo molto interessante però vorrei comunque un consiglio se possibile.
Ho 22 anni e non ho mai potuto scegliere cosa fare nella vita.
A 13 anni nel momento di scegliere un indirizzo di studio superiore le mie passioni erano l’ arte, i libri- la scrittura (volevo fare la gionalista o scrittrice) oppure lavorare con i bambini.
Mio padre mi ha bocciato tutte le mie passioni dicendo che erano hobby e non lavori.
E mi ha “costretto” tea virgolette di studiare ragioneria. Così ho fatto, ho passato degli anni davvero difficili nel periodo scolastico in quanto erano materie a me ostiche che non mi interessavano e difficoltà varie. Sono riuscita a diplomarmi con un buon voto, pur avendo affronrato mio padre più volte dicendogli che non era il lavoro per me. Ma essendo io una ragazza insicura e mio padre un tipo autoritario senza risultati.
Da 1 anno lavoro nell’ azienda di famiglia, il mio lavoro non mi piace, non mi appassiona, passo i giorni truste ed annoiata non vedendo l’ ora che arrivi la fine della giornata.
Mi sento stupida e mio oadre mi fa’ molta pressione. Lui si è stufato e nel giro di poco tempo vorrebbe lasciare il lavoro a me e uscirne. Ma io non so cosa fare. Mi rendo conto che sono estremamente fortunata ad avere un lavoro sicuro di questi tempi, però non sono felice.
Non ho passione, non mi sento realuzzata. Ho 22 anni quindi ho davanti più di 40 anni di lavoro e mi sento già stanca e demotivata. Come posso portare avanti un lavoro così? E come posso invece rinunciare a questa opportunità seguenro i miei sogni con il tischio di dover combattere contro mio padre e poi ritrovarmi magari con un lavoro che mi appassiona ma che potrebbe fallire?
Isabella, comprendo bene la difficoltà della tua situazione, anche perchè subisci pressioni da anni….e sono anni che prendi decisioni non tue….!
Ma di fatto siamo sempre liberi di scegliere… Tu hai “scelto” (per quanto a malincuore) di accettare gli ordini di tuo padre, anzichè seguire una tua strada, rischiando magari uno strappo… Però, ogni momento, ogni giorno può essere quello giusto per cambiare, per prendere una nuova scelta, per decidere di nuovo dove andare! Come diceva Rossella O’Hara: “Domani è un altro giorno!”
Ricorda, la vita è la TUA, solo tua!
Ed è meglio sbagliare scegliendo la tua strada che non facendo quella che altri hanno scelto per te!
Sono Silvia, ho 32 anni e stesso problema…Sto cercando di capire cosa voglio fare, prendere una strada e seguire quella ma non ci riesco…mi vengono sempre idee, farò questo farò quello ma non riesco a capire qual è quella che fa per me. Non sono laureata ma vorrei, anche se sono “vecchia”. Ho fatto il corso da Operatore socio sanitario ma mi rendo conto che come lavoro proprio non mi piace.. mi sono fatta influenzare dagli altri e dalla mia scarsa autostima… Come posso agire? Di cose che mi piacciono ce ne sono, come faccio a capire quale intraprendere?
Ciao Silvia, come vedi la tua situazione di disorientamento è piuttosto comune! Quante volte facciamo scelte non nostre?! Vittime di condizionamenti familiari e sociali, ma anche della nostra stessa indecisione! La prima cosa da fare è ripartire da te, da quello che davvero ti piace fare e che ti rappresenta, dalle tue attitudini e preferenze. Dopo aver tirato fuori delle idee è importante andarle a verificare con mano, sperimentandoti dove possibile proprio nell’attività che ti interessa, oppure confrontandoti con persone che già lavorano nel campo. In questo modo la tua idea diventerà concreta e potrai scegliere con consapevolezza! Detto questo, se vuoi possiamo confrontarci direttamente sulla tua situazione in un colloquio gratuito via tel o skype, da concordare insieme.
Ciao, sono Federico, ho 33 anni.
Da poco mi sono trasferito in Regno Unito perché la mia compagna ha trovato una buona posizione qui.
Io invece sono molto confuso. Ho esperienza quasi decennale nel turismo, ma questo lavoro non mi piace piú.
Non so che strada prendere, ogni giorno mi alzo con il pensiero di cosa fare nella vita, ma non trovo la soluzione.
Da una parte mi piacerebbe ritornare all’universitá, ma non so se ne valga la pena alla mia etá, e non so nemmeno se ne avrei ora le capacitá.
Vorrei cambiare settore lavorativo, ma il principale problea é che non so in che altro settore poter spendere la mia esperienza.
Grazie.
Ciao Federico, come avrai letto dai commenti e dalle testimonianze su questo articolo, la situazione di confusione, soprattutto in fasi di cambiamento, è molto frequente! Ma è sempre possibile ri-trovare o ri-creare la propria strada! L’importante è darsi una meta che rispecchi le tue caratteristiche e aspirazioni, i tuoi valori e le tue attitudini. Le capacità specifiche se non ci sono si possono sempre acquisire e sviluppare, le modalità si trovano.
Perchè “quando c’è una meta, anche il deserto diventa strada”.
Dio santo ragazzi, come vi capisco, e scusate ma non posso farne a meno di lasciare il mio commento. Ho 66 anni (non ho sbagliato con la tastiera, SESSANTASEI) e … ancora non so cosa fare da grande. Questo non mi ha impedito di avere una vita, non certo perfetta, ma come l’ho voluta io, e con molti momenti di felicita’. Ho lasciato la strada vecchia per la nuova un SACCO di volte. Ho cambiato paese, lingua, carriera, lavoro, amicizie, senza nessuna garanzia di successo, non e’ MAI stato facile ed ho sempre, sempre, SEMPRE avuto paura. Ma l’ho fatto lo stesso. E non me ne sono mai pentita. Anzi ci ho sempre guadagnato, anche quando poi avevo meno soldi e comodita’ non e’ quello l’importante, la mia crescita e l’imparare dagli “sbagli” e’ per me molto meglio che restare comoda ma in una situazione di stallo esistenziale, che non mi sta piu’ bene.
Insomma sono d’accordissimo con la coach: e’ la paura che ci frena e ci impedisce di trovare la nostra strada. E la nostra strada dobbiamo cercarla da soli. So bene che si fa presto a dire ma poi fare e’ tutt’altro, ma per piacere lasciatemi sciorinare un paio di frasi fatte: per trovare bisogna cercare… chi non risica non rosica… se vuoi la bicicletta devi pedalare… ma la mia frase preferita e’: meglio uno sbaglio che un rimpianto.
Oh, e anche: la fortuna e’ dietro l’angolo!!
Non vi sto dicendo di piantare tutto e scappare da qualche parte cosi’ all’avventura, ma di affrontare le paure e di essere aperti a cose nuove e diverse, e di essere pronti a qualche inevitabile sacrificio. Un po’ di pianificazione non guasta, (io ho continuato a studiare un po’ per inerzia, con i risparmi di tanti lavoretti cretini a Londra, ed ho poi deciso di fare il sacrificio fino alla laurea pensando che mi sarebbe stata utile. Mi e’ stata UTILISSIMA). Quel che voglio dire e’ che, se vuoi arrivare da A a B e invece la strada continua a portarti a C, vuol dire che devi prendere un’altra strada, ed e’ meglio che lo faccia prima possibile invece che perdere tempo. E se sbagli strada? Beh, a volte arrivi inaspettatamente in un posto migliore, e a volte lo sbaglio e’ molto divertente!
Ragazzi, (giovanissimi o meno), e’ vero che c’e’ “crisi” in Italia e un po’ dappertutto, ma non guardate solo alle cose negative. Considerate anche la fortuna di vivere in un mondo collegato globalmente e tecnologicamente. Per piacere sfruttate questa grande fortuna, e il fatto che (per la stragrande maggioranza) avete avuto un’istruzione decente.
Soprattutto non arenatevi, e non cedete alle pressioni contrarie alle vostre aspirazioni: muovetevi e OSATE, anche se gli “altri” non sono d’accordo.
La vita e’ tua, e ce ne hai una sola. Che triste se arrivi alla mia eta’ e dai la colpa a qualcun altro perche non hai vissuto come volevi. Dai, coraggio. Follow your dreams. Fai quello che vuoi fare, riflettendoci un po’, ma non tanto da finire nell’immobilismo senza via d’uscita. Se proprio proprio non riesci a cavarne piedi da solo, arruola l’aiuto di un professionista che ti appoggi nel cammino. E’ normale ceh uno non sappia che strada prendere, la vita e’ piena di svolte e crocicchi vari, e devi fare le tue scelte. Falle!! Ma renditi conto che, anche se capisci “quello che fa per te” ora, magari nel futuro cambi idea. Non c’e’ niente di male, lasciatelo dire, e se poi ti sbagli, non muore nessuno.
Come ho detto, io ancora non so cosa faro’ da grande. Non so nemmeno DOVE lo faro’.
Embe’? Ma chi l’ha detto che deve essere una cosa per sempre, una cosa e basta? Mi riservo sempre il diritto di cambiare idea… A volte e’ destabilizzante, lo confesso, ma non ne sono ancora morta. I’m still following my dreams. E sto bene lo stesso!
Mi scuso per la lunghezza di questo commento, spero di avere convogliato il mio messaggio in modo abbastanza chiaro e di non aver scocciato nessuno con le mie idee, e con le varie maiuscole. Saluti a voi tutti, e complimenti al coach.
Ciao Silvia, ho letto la tua testimonianza tutta d’un fiato e sottoscrivo ogni parola! Grazie mille per la tua energia “giovane” e saggia al tempo stesso!
Buon viaggio verso i tuoi sogni (quelli che hai e quelli che avrai!)
Ciao coach! Io ho solamente 20 anni.. Ma sono entrata un attimo nel pallone..
Ho frequentata il liceo socio psicopedagogico, per carità bellissimo, in quanto affascinata dalla psicologia.. E una volta uscita di lì ho intrapreso l università sempre di psicologia, ma telematica e forse la molta teoria di materie quasi inutile secondo il mio parere, è la non frequenze ai corsi mi ha tolto ogni stimolo..
Ho dato 5 esami, ma sono arrivata ad un punto in cui sento di studiare perché “obbligata” e nil n perché è ciò che voglio..
Ora detto ciò, sono in crisi perché non so piu ciò che voglio “essere da grande” proprio non so ..
La mia più grande passione è la musica (ballo, canto), ma non so se potrò e riuscirò a vivere di questa.. Se magari posso intraprendere qualcosa che mi porti grandi soddisfazioni..
Boooo.. Confusione totale!
Come faccio a superare ciò è a capire ciò che voglio davvero?
Ciao Rebecca e piacere di conoscerti!
Come avrai letto dai precedenti commenti, molte persone si trovano in una situazione come la tua in cui si rendono conto di non essere nella loro strada, e poi non sanno che pesci prendere!
Già avere una passione che ti “accende” è un fattore positivo perchè ti dà una spinta ed un orientamento.
La prima domanda da farti però non è se puoi vivere o meno con il ballo e il canto…
>Di fatto questo non è impossibile perchè c’è chi ci riesce (con maggiore o minore successo magari, ma comunque lavora nel settore), e non sono pochi!
La vera domanda da farti è: se fossi serena e sicura di poter vivere con qualunque cosa io possa fare come professione, mi dedicherei anima e corpo a ballo e canto?!
Ascolta la tua voce interiore con attenzione, perchè spesso sono le voci della paura o del “buon senso” che condizionano le nostre risposte!
Se, libera da condizionamenti, comunque la tua risposta resta un boh!, non è un problema, significa solo che devi darti del tempo per sciogliere i tuoi dubbi.
Non esiste una formula magica per farlo, inizia “semplicemente” a dedicarti di più a ciò che ti piace e ti interessa e vedi ciò che accade dentro e fuori di te.
Aggiornami sulle tue riflessioni…e se proprio non riesci a sciogliere la matassa, ricordati che puoi usufruire di un coaching gratuito (per valutare anche se poi fare un percorso approfondito).
https://www.coachlavoro.com/coaching/per-il-lavoro/
Salve. Sono una ragazza di 17 anni e faccio il quarto anno al turistico. A volte, e credo sia anche normale alla mia età, penso a cosa fare dopo la scuola. Il mio problema è che non so proprio cosa fare, non so se voglio andare all’università o andare a lavorare all’estero. Ho questi dubbi perchè so di essere una ragazza con potenzialità e che ambisce in alto. A me piace viaggiare e vorrei lavorare in questo settore ma non come il dipendente che organizza o crea dei viaggi, vorrei ambiare a qualcosa di più. Se dovessi andare l’università sceglierei la facoltà di economia. Ho anche pensato, dopo gli esami, di andare un anno a Londra per imparare bene la lingua e nel frattempo fare esperienza nel mondo del turismo, e poi decidere veramente cosa fare. La mia domanda è: potrei arrivare in alto senza avare una laurea? Sono davvero molto confusa
Ciao Ale, come dice un aforisma che mi piace molto: “Punta alla luna, male che vada atterrerai su una stella!”
Ma quando dici di “puntare in alto” a cosa ti riferisci esattamente? Al ruolo? All’imprenditoria? allo stipendio/fatturato?
Perchè la strada da intraprendere dipende da quello che vuoi conseguire e da ciò che è più importante per te!
Ci sono manager con il diploma e manager con l’MBA, molti imprenditori di successo non sono laureati…. questo per dire che non esiste una regola valida per tutti!
E’ importante quindi che tu pensi non tanto al titolo da conseguire ma alle competenze da sviluppare: cosa ti serve conoscere e cosa devi essere in grado di fare per arrivare dove vuoi arrivare?
Salve, ho trovato l’articolo perchè sono andata in cerca di possibili risposte alla mia confusione mentale. Risparmiando tempo e spazio, dirò che la mia situazione è molto simile a quella di Isabella, eccetto che io ho 37 anni e mezzo, sono sposata e ho due figlie. Proprio per questo la cosa si complica. Giovedì scorso sono andata a consultare una psicoterapeuta che conosco, in merito al dilemma in cui mi trovo:
insegno religione all’infanzia con incarichi annuali (quindi precaria) e attualmente sono in maternità.
Non sto a dire quanto vorrei che questa maternità non finisse mai, perchè non ho mai amato veramente il mio lavoro e a questo giro vorrei proprio trovare la forza di non tornarci. La psicoterapeuta sostiene le mie ragioni e mi invita a realizzare me stessa. Da allora è tutto un pensare e ripensare a ciò che mi piacerebbe fare “da grande”, ma non riesco a trovare niente. Da un lato emerge la mia voglia di casa e vita domestica, dall’altro il mio deisderio di costruirmi un’identità che sia mia al di là dei figli e del marito. Avessi almeno un’idea di cosa voglio davvero, sarebbe più semplice, ma davvero non lo so e nella mia condizione capirai bene che, nell’incertezza, conviene comunque tenersi un lavoro che garantisca la sopravvivenza alla propria famiglia.
Non so come trovare la mia strada e i miei interessi. Mi sento come se avessi già vissuto tutta la mia vita e non rimanesse altro.
Ciao Sara,
come hai letto molte persone non hanno ancora individuato la loro strada nella vita, ma questo non significa che non rimane altro da fare, anzi! C’è tutta una vita che attende di essere vissuta!
Quando manca un obiettivo, l’obiettivo stesso diventa “costruire l’obiettivo”, nel tuo caso, costruire la tua stessa identità (professionale).
Partendo da dove? Facendo sempre di più e sempre meglio ciò che ti piace fare e trovando occasione per provare qualcosa di nuovo…per sperimentare.
La meta del viaggio è nel percorso stesso che si fa verso la meta… buon cammino!
Buongiorno,
mi chiamo Laura, ho 27 anni e ho appena cambiato lavoro. Sono laureata in ingegneria energetica, ho svolto per 1 anno un lavoro che non mi piaceva e da 2 mesi ho cambiato finalmente lavoro: ora mi trovo all’interno di un progetto sulla carta molto bello e interessante che mi potrebbe aprire molte strade e che però è tutto ancora da sviluppare. Nel frattempo mi chiama un’azienda già strutturata che mi offre una posizione che, appena uscita dall’università, ritenevo ideale e volevo fare.
Ora sono molto confusa..ho paura di prendere la decisione sbagliata e di ritrovarmi fra qualche anno a rimpiangere la scelta: non mi va in questo momento di cambiare, e vorrei vedere dove mi porta questa strada intrapresa, anche se non al 100% nel mio settore. Dall’altra parte ho paura di perdere l’occasione d’oro per fare il lavoro “ideale”.
Come posso capire che scelta fare, senza pentirmene? E’ possibile, secondo lei, cambiare settore dopo qualche anno?
Grazie
Laura, comprendo il tuo dilemma: scegliere significa andare in una direzione ed escluderne un’altra, quindi in ogni caso implica una perdita e oltretutto nessuno ha la sfera di cristallo per sapere in anticipo quali sarebbero gli esiti di entrambe le strade!
Come ho scritto altrove, non esiste la scelta “giusta”, questo è un giudizio che diamo a posteriori e che si serve davvero a poco.
La scelta di cui non ti pentirai mai, anche se poi si rivelerà “sbagliata” (che significa semplicemente che non ti porterà dove all’inizio avevi immaginato) è quella fatta seguendo ciò che senti, ciò che ritieni giusto.
E’ la scelta che ti fa sentire serena, che non significa “sicura”, ma in pace con te stessa.
Un consiglio pratico (semplice ma efficace!): Scrivi nero su bianco le motivazioni che ti stanno spingendo adesso in una direzione rispetto all’altra. Semmai un giorno ti venissero dei dubbi o dei rimpianti, potrai rileggere la tua voce e comprendere che la scelta che hai fatto era la migliore che potessi fare in quel momento!
Buona scelta
Ciao!
Anch’io mi aggrego al gruppo dei confusi!
33 anni, diploma di tecnico dell’abbigliamento, lavoretti vari come baby sitter, animatrice, tutor scolastico ed ora da più di un anno a casa!
Vivo in una città di provincia che offre poco sia nell’ambito lavorativo che nello svago ed io che oltretutto ho dei gusti particolari in fatto di musica (mi piace la musica indie e rock straniera) e di hobby (amo il cinema e la fotografia), mi sento un pesce fuor d’acqua nella mia città e mi devo sempre spostare dalla mia città per partecipare a qualche concerto ed evento che mi interessa.
Tranne il mio moroso e la mia famiglia, sono sola e non ho amicizie ma conoscenze che frequento raramente (non per mia volontà!).
E’ anche da questo fattore che mi scaturisce la voglia di trasferirmi all’estero con il mio moroso, oltre alla ricerca di un lavoro e di una situazione migliore di quella italiana, ma senza sapere però cosa potremmo trovare e con non poche paure.
Non so ancora qual’è la mia strada lavorativa e anche quando cerco lavoro qui, mi candido per qualsiasi lavoro pur di uscire di casa!
Vorrei avere la palla di cristallo per sapere cosa è meglio per me e per la mia felicità, se restare qui in Italia o andare via, se schiarirmi le idee prima su quello che voglio fare e poi partire…
Help!
Grazie!
Ciao Veronica,
E’ innegabile il tuo desiderio di cambiamento…di partenza, ma verso quale meta? Geografica e non solo?!
E’ più facile capire quello che non vogliamo da quello che invece desideriamo e quindi poi facciamo fatica a trovarlo oppure iniziamo a girare a caso come delle palline impazzite…
Sicuramente la prima cosa da fare è schiarirti le idee e scioglierti i dubbi, pazientemente… le risposte arrivano se non ti affanni a cercarle ma resti concentrata sulle domande… il che non significa però stare immobili!
Se nel frattempo ti arriva qualche stimolo o qualche opportunità collegate alle domande, prova a coglierlo…e da lì possono scaturire nuovi input che ti orientano poi nella scelta… In bocca al lupo!
Ciao sono Filippo e ho 19 anni.
Sono in scuola privata e mi diplomo quest’anno, l’anno scorso ho mollato la scuola pubblica per vari motivi come per esempio l’indirizzo sbagliato.
Adesso mi ritrovo a pochi passi dal diploma ma senza una vera e propria idea sul cosa fare del mio futuro, non riesco nemmeno a trovare cosa potrebbe interessarmi, anche io come altre persone mi sveglio la mattina con il pensiero di cosa fare nella vita ma appunto non roesco a darmi una risposta.
Grazie.
Ciao Filippo, sicuramente anche per la scelta della scuola superiore è necessario fare orientamento… Spesso è difficile da giovani immaginarsi nel futuro anche perchè si ha ancora poco consapevolezza di sè stessi e del mercato del lavoro….però il percorso di “chiarificazione” è graduale, si procede passo dopo passo, ogni volta scoprendo un indizio in più!
spesso si parte dallo scoprire quello che non ti piace per capire quello che non vuoi……
altri indizi sono le cose che riesci a fare bene, con naturalezza…… e quello in cui riesci ad aiutare gli altri, ad essere utile per qualcuno……
Osserva con attenzione e rifletti su questi punti ma senza fretta o ansia…….le risposte arrivano se poni le giuste domande…e se sai aspettare!
Se poi sei interessato, mi rendo disponibile a fare un colloquio gratuito per approfondire la situazione e trovare insieme possibili soluzioni.
Ciao Inanzitutto complimenti per l’articolo molto illuminante! Ho visto che rispondi a tutti i commenti e questo mi ha fatto apprezzare anche più il tuo blog.
Quindi mi sono decisa a scriverti anche io.
Ho quasi 24 anni, attualmente lavoro nell’ attività di famiglia, io seguo la parte contabile in ufficio.
È un lavoro che non mi piace, praticamente me ne sto tra 4 mura davanti ad un pc a fare lreventivive fatture sempre uguali.
Sento di star sprecando la mia vita!
Non ho passione, stimoli o soddisfazioni da questo lavoro! Passo da momenti di noia e grigiore a momenti di forte stress.
Io sono una persona sensibile, sognatrice, creativa e sento di star sprecando me stessa e la mia vita.
Vorrei fare un lavoro che mi appassioni, dove divertirmi ma al tempo stesso impegnarmi, avere soddusfazioni e mi piacerebbe molto un lavoro che mi permetta di condividere le mie abilità con gli altri.
Il problema è che ultimamente mi sento confusa e non capisco più quali siano i miei sogni.
Da piccolina volevo fare l’ insegnante delle elementari.. mi hanno impedito di seguire questa strada e ora non credo più sia il mio sogno.
Così mi trovo nella condizione che vorrei fare un lavoro creativo e stimolante ma non ho neanche idea di quale sia.
Da ragazzina adoravo scrivere, avevo partecipato al giornale della scuola e amavo farlo.
Ma ora è da talmente tanto tempo che non scrivo più che non so.
Ho visto dei video di un ragazzo che come lavoro realizza video e foto professionali di viaggio. Viaggia in tutto il mondo creando foto per riviste, video Maker ecc. E ho pensato a quanto mi sarebbe piaciuto fare un lavoro che colleghi il fattore artistico di fare foto, editing video (ho un canale youtube piccolino ma amo tutto ciò che c’ è dietro l’editing di un video) e i viaggi.
Ma mi sembra un lavoro troppo irrealistico come il voler fare l’ attore. Un lavoro dive 1 su 1000 ce la fà.
Mi sento terribilmente triste e confusa.
Come posso fare a capire quale sia la mia passione, la strada giusta per me?
Ho davvero paura di svegliarmi un giorno e capire di aver sprecato la mia vita , e di non aver vissuto ma di aver semplicemente sopravvissuto.. spero tu possa aiutarmi a chiarire la mia confusione! Ancora tanti complimenti per il tuo fantastico blog e sito!
Ciao coach, sono una ragazza italigiapponese di 19 anni che ha sempre vissuto in Italia. Volevo vivere per un anno coi miei nonni in Giappone ma per un motivo o per l’altro mi è stato negato ciò.
Tutti mi spingono a fare l’università ma io non ho ancora capito cosa fare… mi piacerebbe fare tanti corsi ma non ne trovo uno che fa realmente per me. I corsi sarebbero qualcosa sulle lingue (parlo giapponese come madrelingua ma non so scriverlo), sul management o sul lavoro con i bambini. Ultimamente, grazie alla possibilità di poter fare l’interprete mi è venuto anche in mente di fare da tour operator. Sto facendo un corso per diventare segretaria di studio medico e inoltre ho studiato informatica e potrei approfondire anche quel campo: insomma troppe cose ma non trovo cosa mi piace fare o in cosa sono brava realmente… Non so dove sbattere la testa e parlando con gli altri mi propongono anche altre cose da fare. Come posso ritrovarmi? Cosa devo fare per capire cosa fare? Sono una tuttologa?
Una barca in mezzo al mare.
È così che mi sento in questo momento ed è questo il motivo che mi ha condotta a leggere questo post.
Ho 24 anni, mi sono appena laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti.
Ma ora non so cosa fare. Mi piacerebbe viaggiare, fare esperienze all’estero, prendermi una boccata d’aria fresca. Ma i miei vogliono che prenda il titolo da avvocato, tanto più che le cose rischiano di complicarsi per noi praticanti e dovrei affrettarmi a trovare uno studio. Mia madre è davvero soffocante e vive con terrore l’idea che io possa allontanarmi minimamente da casa. O meglio, io non vivo a casa coi miei ma in una cittadina vicina e torno ogni week end. Onestamente ritengo insopportabile l’idea di essermi laureata per riprendere quasi la stessa vita di prima, nella stessa cittá, stesse persone, stesso ambiente.
Sono una ragazza intelligente ma mi rendo conto di aver viaggiato poco, di non aver fatto le esperienze che mi avrebbero resa indipendente.
Dico che voglio concentrarmi sui concorso pubblici. Ed in effetti è così. Ma prima vorrei fare altro. So di essere abbastanza capace, o almeno volenterosa ma mi sento come un gabbiano con le ali incollate.
Partirei e basta, ma i miei mi mantengono e non ho soldi a sufficienza. Sto cercando di trovare qualcosa che mi consenta di partire senza troppo pesare sui miei ma non so che fare. A dire il vero già aver scritto questo , mi sta dando un incoraggiamento. Grazie per l’articolo! Anche se è passato un po’ di tempo da quando è stato pubblicato!
Buonasera, sono Fabiana e ho 32 anni. Mi sono laureata con il massimo dei voti in economia, master e dopo ho lavorato per due anni in una società di revisione. Non ho retto la competizione, il contratto era di due anni e così è incominciato il mio calvario alla ricerca di un lavoro. L’ho cercato insistentemente, forse troppo, mi sono trasferita a Milano nella ricerca attiva per un paio di mesi (andavo con il cv in mano direttamente nelle aziende che mi interessavano) e mi ero focalizzata nell’ ambito HR. Ma i colloqui non sono andati e quindi sono tornata a casa. Ambiziosa e senza arrendermi, ho fatto un corso a Roma in Project Management, continuavo a fare colloqui. Lavoro per mesi in uno studio che mi offre un’opportunità a Roma. Terminata la collaborazione per problematiche economiche, decido di insistere sulla formazione e così ho iniziato un dottorato. Lo vinco con borsa di studio. Ma di nuovo ambiente competitivo, non mi sento gratificata e mi focalizzo sui concorsi pubblici. Li provo tutti, agenzia delle entrate, banca d’italia, etc Dopo aver dato tanto all’ultimo concorso, ho superato i test su 5.000 persone sono arrivata tipo 400. Una buona dose di autostima ma agli scritti non ce l’ho fatta. E così sono DISTRUTTA…ho paura di perdere la mia ambizione ed entusiamo! Anzi sento che la sto perdendo…non sono più stimolata…sono confusa sul da farsi! Forse ho dato più di quello che potevo e l’ambito delle HR non mi dispiacerebbe. Ma dall’altro canto so che ho un buon curriculum e non so se focalizzarmi solo su quest’ambito. Sicuramente so che mi incuriosisce e vorrei iniziare a sperimentare quest’ambito. Credo di avere delle doti innate, quali l’ascolto, la comprensione e mi piacerebbe fare qualcosa di utile per le persone piuttosto che un lavoro fine a stesso. Lei che mi consiglia coach? Devo puntare all’ambito HR (human respurces) o vedere anche altre opportunità in linea al mio profilo?
Ciao sono Michele 34 anni,lasciati gli studi a 15 anni ho sempre lavorato in vari settori e,nonostante ciò,non ho ancora capito cosa mi piace fare,tra un mese cambio lavoro,nella speranza di migliorare la mia vita.Per certo so,di essermi pentito di aver lasciato gli studi e anime’ non ho ben chiaro se voglio riprenderli capendo anche in che direzione.
Paura?Tanta,è come l’ombra dietro di me, ma nonostante tutto ho la voglia di mettermi in gioco anche quando agli occhi della vita ho ottenuto tutto ciò che si può ottenere.
Meno una cosa:
la realizzazione di se stessi
Per fortuna non sono il solo
Grazie
Ciao! Ahimè mi trovo anche io in una situazione di estrema confusione e insoddisfazione… A breve compirò 35 anni, e lavoro da 13 anni come impiegata in studi professionali (commercialisti ed avvocati). Ho sempre e solo fatto questo tipo di lavoro, e mai lavoretti anche stagionali quali commessa, cameriera etc… quindi la mia esperienza lavorativa si limita a quest’ambito. Ho frequentato il liceo scientifico e dopo un anno di università (facoltà di lingue) ho dovuto lasciare per gravi motivi famigliari e ho iniziato subito a lavorare per sbarcare il lunario. Quel tipo di corso universitario richiedeva tassativamente la frequenza di persona dei corsi, trattandosi di lingue, e non era ovviamente possibile conciliarlo con un lavoro full time. Da allora per fortuna non ho mai fatto un solo giorno senza lavorare, tuttavia mi ritrovo oggi a pensare che non ho mai avuto nè la possibilità nè il tempo di chiedermi cosa avrei voluto fare davvero nella vita. Ultimamente sento di essere arrivata al capolinea con la sopportazione di questo lavoro, per la monotonia, per gravi problemi relazionali con una collega e anche per gli orari non flessibili che mi portano via tutte le energie e non mi consentono di fare progetti come costruirmi una famiglia. Vorrei fare tutt’altro…. ma cosa?? Non ne ho davvero idea! Non ho grandi aspirazioni di carriera, ho sempre pensato che il lavoro serva per vivere e non debba essere la vita. Ho un compagno, una casa comprata insieme con tanti sacrifici, ma mi sento soffocare nella realtà in cui vivo. Vorrei fare un lavoro anche semplice, con un part-time di 6 ore che mi consenta un domani di gestire un figlio (purtroppo non potremo contare su aiuti pratici esterni). Ma quale? Ho fatto un corso per la professione di wedding planner ma per avviare la professione servono soldi e soprattutto esperienza maturata nel settore per anni, entrambe cose che non ho. Mi piacciono gli animali, la psicologia, adoro leggere, visitare musei… da bambina sognavo di fare l’archeologa. Ma niente di tutto ciò mi aiuta a scegliere la mia strada. Il tempo passa e mi sento davvero sconfortata…
Grazie
Mi chiamo Sara e mi sento vicina a quello che scrive Barbara. Anch’io ho 36 anni e nn ho ancora capito quale lavoro è consono per me.
Mi sono diplomata all’Istituto Magistrale non perché volessi fare la maestra ma perché sentivo che quel percorso di studi era consono a me. (mi sarebbe piaciuto liceo artistico ma non mi sentivo all’altezza. ) Ho finito le scuole superiori ed ero in confusione totale . Avrei voluto seguire un corso di grafica pubblicitaria ma i miei genitori non erano d’accordo. Preferivano che seguisse un corso universitario e così scelsi di seguire il corso di Scienze della Comunicazione. Mi è piaciuta come facoltà ma mi rendo conto che all’epoca era inconcludente. Tuttavia gli anni della specialistica mi sono voluto indirizzare verso il web marketing. Presa la laurea specialistica, mi sono buttata alla ricerca di un lavoro indirizzato sul web marketing. Ho trovato agenzie locali con cui ho collaborato ma purtroppo mi sono resa conto che nessuno mi poteva offrire un contratto serio o semplicemente un contratto. Mi sono demoralizzata e mi sono accontentata di lavori come promoter, rilevatore prezzi eccetera ma adesso mi sono stretti e ho voglia di realizzare qualcosa di un po’ più serio o mette spicco i miei capacità . Però faccio fatica. Non so se ri dedicarmi al web marketing o seguire un corso di grafica. L’ultimo percorso lo vedo difficile perché i corsi che ho trovato sono triennali punto se seguissi un corso così lungo mi sembra di perdere tempo e ho voglia sinceramente di lavorare adesso come adesso. Cosa fare nella mia situazione? Grazie
Buon pomeriggio ,so che è passato un po’ dall’articolo,ho chiesto aiuto alla mia famiglia ma senza successo, mi chiamo v. ,dopo le scuole medie combinai un pastrocchio poiché volevo frequentare stile e moda mi iscrissi, ma poi per ascoltare una persona mi sono ritrovata ad un corso sempre nella stessa scuola che odiavo parlo dell’ oss ,io odio cose che riguardano il lavoro socio sanitario sia perché sono una persona timida poco socievole e molto ipocondriaca (odio gli aghi anche) quindi ho lasciato perdere al 2 anno,dopo di che ero molto confusa decisi di prendermi qualche anno per pensare ,nel 2016 mi sn iscritta ad una scuola serale alberghiera, mi incuriosiva e notai che avevo una forte passione per la cucina ,ma quando ho fatto gli stage ho notato che odio fare quel lavoro per me stare lì ore è un angoscia terribile ed il sol pensiero che l’anno prossimo (4anno) dovrò fare lo stage x 3 mesi mi sta demoralizzando,io vorrei cambiare totalmente ma a 19 non posso cambiare nuovamente scuola, sento che sto sprecando del tempo continuando li(Io cmq ho la qualifica presa quest’anno),mi piacciono i lavori creativi,so disegnare abbastanza bene ,ma per quanto riguarda la moda non so nnt ,i cartamodelli ogni tanto gli disegno ma sono orribili,ho tanti dubbi non so cosa fare nella vita,poi avvolte ci penso e vorrei fare l’università (psicologia)ma senza diploma come faccio?C’è un’ altro problema dove vivo io lavoro nn c’è è un miracolo se trovi qualcosa ,ma alla fine ti pagano pochissimo,vorrei andarmene da qui ma non potrei sia perché ho problemi di salute che me lo impedirebbero sia per problemi familiari ,non so più che fare,la prego mi dia un consiglio!La ringrazio e mi scusi per il tempo che le ho fatto perdere .
Ciao, sono Ludovica, ho 19 anni e frequento il Liceo Artistico. Quest’anno farò la maturità e l’unico pensiero che ho in questo momento è “cosa fare dopo?”. Vivo un momento di confusione, ma ho capito che il lavoro che mi piacerebbe fare è lavorare con i bambini. Avrei intenzione di fare l’università, un corso universitario che mi avvicinerebbe di più al mio ‘sogno’,
ma purtroppo i miei non hanno la possibilità di pagare gli studi (dovrei fare l’uni in un’altra città). Quindi adesso non so, ho pensato di prendere un anno e fare lavoretti per riuscire a mettere da lato dei soldini. Oppure non lo so accontentarmi di qualche lavoro, ma non sono sicura di poter trovare un lavoro stabile con solamente un diploma, è questo che mi preoccupa di più.
Ciao, mi chiamo Marina e ho 21 anni. Frequento il terzo anno di Storia all’università. La cosa che mi ha spinto ad intraprendere questa scelta è stata la passione per questa materia e il sogno di poter lavorare in questo campo. L’estate scorsa ho deciso di trovarmi un lavoretto part-time, per permettermi di mettere via qualche soldo per il mio futuro. Ho risposto a 4 annunci, fatto 3 colloqui e infine tutti e 3 mi hanno richiamata. Ho accettato quello che più mi avrebbe permesso di lavorare e studiare contemporaneamente: cassiera in un ipermercato. E’ stata una bella esperienza anche se dopo i 6 mesi di contratto, ho rinunciato per via dello studio. Ora mi sento molto confusa. La voglia di studiare mi è passata, sono sempre stanca e alla sola vista di un libro di studio mi viene la nausea. Non so nemmeno più se lavorare in questo campo sia ciò che desidero davvero. Sono pure indietro di qualche esame e il solo pensiero di laurearmi verso i 26/27 anni mi infastidisce e non poco. Mi piaceva lavorare ed essere almeno un po’ indipendente. Mi faceva stare davvero bene. Ed oltretutto mi pento di non aver accettato una proposta di lavoro da impiegata, dal lunedì al venerdì 8 ore, paga più che adeguata ed un contratto di tre anni, che sarebbe poi probabilmente diventato a tempo indeterminato. Avevo delle garanzie per il mio futuro. Sto pensando davvero di lasciare l’università. Lasciare i sacrifici fatti da me e dai miei genitori. La mia attuale situazione non mi fa stare bene, sono perennemente in ansia e triste, i miei genitori mi fanno sentire una fallita, non so se vale la pena continuare o no. Mi sembra che sia più un’incertezza l’università che tutto il resto. Studiare molto in cambio di una piccola percentuale di farcela. Vorrei trovarmi un lavoro, sono diplomata in servizi economici commerciali, fare nuove esperienze, leggere, scrivere. Forse ho soltanto bisogno di una pausa, ma i miei genitori non sono intenzionati a concedermela, e quindi mi viene voglia di lasciare subito tutto, senza quasi pensarci. Ho una tremenda paura di fallire e di avere pentimenti. Ma ho anche paura di non prendere in mano la mia vita e di farmi trascinare dal corso degli eventi. Non so più cosa devo fare.
Ciao, sono Antonio e ho 33 anni. Sono inoccupato e a quest’ età non ho la più pallida idea di cosa farne della mia vita. Ho provato in passato a fare il banconista, l’operatore telefonico…ma niente, niente sembra fatto per me. Mi devo rendere conto di non aver forse fatto abbastanza per rendere la mia vita un pochino migliore. La paura avanza con l’ avanzare dell’ età e uno dei pensieri che ricorre continuamente nella mia mente è quella di non farcela.
Tutto parte da una forte fragilità caratteriale…ma intanto mi trovo qui, a sfogarmi e a cercare di andare avanti, nonostante tutto.
Ciao sono Emanuele
ho 45 anni e mi trovo in uno stallo dal quale non so come uscire. Penso che il mio primo errore sia stato la scelta dell’università sono sempre stato un intellettuale ho letto tantissimo da piccolo e sono amante della storia e della letteratura. Al momento di scegliere l’università un po per seguire i miei amici un po per accontentare i miei genitori mi sono iscritto a Ingegneria, con grande sforzo e qualche anno in più del previsto mi sono laureato, la consapevolezza che quella non fosse la mia strada mi ha sempre accompagnato e devo dire che ha anche rafforzato la mia insicurezza perchè mi sono sempre sentito fuori luogo, fuori corso ecc. Finita l’università comincio subito a lavorare e dopo piu di 15 anni mi trovo cresciuto professionalmente ma che fatica!, questa sensazione di inadeguatezza mi accompagna sempre e combatto con la consapevolezza che questo non è il mio campo. Adesso credo di essere arrivato ad un bivio mi chiedo se proseguire oppure cambiare strada. La paura è tanta anche perchè non saprei neanch’io come presentarmi agli altri so solo che vorrei tanto poter fare quello che mi piace e trovare una serenità. Aiutooo
Salve! Sono un ragazzo di 22 anni ed in una fase delicata. Sto per abbandonare gli studi di Ingegneria perché so che non è la mia strada, però ora mi ritrovo senza un piano B. Sono di carattere ambizioso ma non so che strada intrapendere e non so che cosa voglia fare del mio futuro. Ho molta paura ed essendo pure ambizioso non so se potrò raggiungere determinati lavori/ruoli senza laurea. La cosa più difficile è che non so cosa fare, cosa mi piacerebbe visto che non ho mai esplorato nuovi campi. Sono molto confuso ed inoltre non voglio perdere altro tempo visto che ho perso quasi 4 anni, ma non so decidermi. Spero in una risposta che possa un minimo smuovermi da questa situazione.
Grazie.
Buongiorno a tutti, sono finita casualmente in questo sito e leggendo le vostre testimonianze non posso che sentirmi meno sola. Fin da bambina ho avuto molta creatività e amore per il disegno e l’arte in generale, che mi hanno portata a studiare prima il liceo artistico poi all’università storia dell’arte, senza purtroppo conseguire la laurea per gravi problemi personali e familiari. Dopo tanti anni ho ripreso come hobby il campo artistico/pittorico e decorativo, ma non ho il coraggio di provarci veramente trasformandolo in un lavoro, quindi resto aggrappata al mio lavoro (che odio) da impiegata full time che mi provoca stress e frustrazione. In ufficio passo dal guardare l’orologio al fissare la finestra, e penso a quanto talento ho buttato via per i vari problemi della vita, sia economici che di autostima. Mi ritrovo a 34 anni a sognare quello che mi riesce meglio ma non riuscendo a vederci una reale possibilità lavorativa, la paura delle difficoltà economiche mi fa vedere quell’ambiente elitario ed impossibile, intanto gli anni passano ed io accumulo esperienza lavorative sempre più insoddisfacenti, lasciando pian piano quella fiammella spegnersi
Ciao, mi chiamo Emanuele, in arte Lele. Uno dei miei più grandi talenti è il canto, ma le mie convinzioni mi portano a non prenderlo sul serio, anzi a non prendere sul serio il fatto di poter diventare famoso, perchè semplicemente credo che vanno avanti solo i raccomandati. Ci ho provato diverse volte in questo settore, lavorando come cantante nei matrimoni, facendo concorsi canori e vincendoli, provando i vari e illusori talent, e non so come poter emergere senza illudermi e restarci male se non dovesse andar bene. Ok questo è un punto. Da circa 10 anni mi sono appassionato di crescita personale e ho letto non so quanti articoli, ebook, libri ecc..ma senza arrivare ad alcuna conclusione lavorativa. Se potessi tornare indietro mi fermerei al lavoro in Marina cosi da avere uno stipendio sicuro e potermi dedicare nel tempo libero ai miei hobbyes. Ovvio, non si puo’ tornare indietro ed ora, che ho la bellezza di 32 anni mi ritrovo senza lavoro e senza saper fare un mestiere, visto che ho dedicato i miei anni volendo fare il “fenomeno” dedicandomi quasi esclusivamente a lavori di rappresentanza, per mostrare a me stesso quanto ero bravo e soprattutto intelligente. Guardandomi indietro mi accorgo di aver fatto un sacco di ca***** e di aver perso tante opportunità lavorative perchè volevo essere indipendente. Lo voglio tutt’ora, la libertà è il mio valore principale, non mi piace ricevere comandi e voglio lavorare in autonomia. Ecco perchè la scelta più ovvia mi sembra mettermi in proprio e dedicarmi ad una attività. Qualche anno fa avevo addirittura l’obiettivo di laurearmi in Scienze Biologiche per poi diventare nutrizionista e poter aiutare tanta gente sia a non ammalarsi che a guarire da molte malattia. E’ un argomento che mi appassiona molto e credo molto nella natura e senza laurea non saprei proprio come aiutare la gente. Ho pensato a scrivere un ebook, ma non avendo esperienza nè titoli penso che non sarei credibile. Gli interessi non mi mancano, ma più passa il tempo e più mi sento demotivato. Penso che sia per il fatto di non avere obiettivi chiari. Vorrei una mano a capire quale attività poter svolgere in autonomia e che mi permetta di aiutare tanta gente dandomi delle belle soddisfazioni economiche. Grazie
Salve
stiamo vivendo un momento terribile con nostro figlio, un ragazzo del 3 liceo classico, caduto in una forte forma di depressione che ci chiede di lasciarlo a letto a dormire tutto il giorno, è confuso e l’unica certezza che ha è quella di voler lasciare la scuola, NON DI CAMBIARE scuola ma di interrompere gli studi
Sta facendosi aiutare da uno psicologo ma è determinato a non concludere il percorso delle superiori, vorrebbe “scappare” all’estero, ma ovviamente vive la frustrazione di sapere che questo suo desiderio non si può realizzare …..
Chiedo l’aiuto di chiunque perchè la nostra vita è un incubo, vedere un ragazzo tutto il giorno sdraiato in un letto non lo auguro a nessun genitore…….
Ciao a tutti, ringrazio Coach lavoro per questo articolo che mi dà la possibilità di condividere con voi la mia situazione.
Ho 30 anni appena compiuti.
Mi sono laureato nel 2016 in Economia e business internazionale (doppia laurea italia – germania). Tale percorso di laurea non ha caratterizzato il mio profilo professionale in quanto ho seguito corsi molto vari e di stampo soprattutto economico/teorico, e non avevo l’ambizione di entrare in istituzioni, nè forse la voglia di studiare ancora per i concorsi.
Ho intrapreso perciò due stage in due aree completamente diverse l’una dall’altra (automotive e consulenza operations, quello m’è capitato e quello ho dovuto prendere) ed ho cambiato due volte città (senza una lira in tasca, senza un’auto a supporto).
A metà 2017 ero oramai esausto (sia dalla ricerca del lavoro sia dalle mancate entrate) e sfiduciato (dall’essere diventato collettore di offerte di ulteriori stage, sottopagati e che avrebbero comportato altri cambi di città ed ulteriore sostegno da parte dei miei) e sono stato costretto ad accettare la miglior offerta che mi è capitata: un apprendistato in un settore che non solo non mi appartiene per gli studi che ho intrapreso, ma non mi interessa nemmeno più di tanto e dove, dunque, non vedo la mia professione futura, di tutta la vita: l’informatica. E’ stata solo la miglior offerta al momento del bisogno (anche se lo stipendio nella città in cui sono è appena sufficiente a non andare in rosso).
Come “da me”, ho buttato anima e sangue per diventare autosufficiente e padrone del lavoro che svolgo e non mi sono concentrato sulla ricerca di altro, nè sulla formazione (se non per un corso di tedesco grazie al quale ho conseguito una certificazione B1).
Attualmente quindi mi trovo ad essere qualcosa che non sono e che non mi piace essere e ad essere in ritardo su tutto il resto che, invece, mi interessa molto (come il marketing e, in generale, il business development). In più, a chiudere il cerchio, non ho una lira in tasca per la formazione, nè posseggo i requisiti per accedere a borse di studio o sussidi vari (l’azienda in cui lavoro investe pochissimo sulla formazione e solo in forma strumentale al proprio business).
Per la situazione attuale del mercato del lavoro in Italia mi sento “spacciato” a rimanere lì dove sono senza possibilità di cambiare, e parlo di “possibilità concrete”.
In giro è pieno di neo-laureati (“yes men”) super pronti e (purtroppo) più specializzati di me anche da neo-laureati.
Io quindi VOGLIO CAMBIARE ma ho un po’ di “ostacoli” pratici da superare.
Voglio però cambiare e farlo in fretta. Sono convinto di doverlo fare per me e per il mio futuro.
Posso anche io avere i vostri preziosi consigli?
Grazie,
Nicola
Buon pomeriggio. Ho 25 anni e mi sono laureata a luglio in statistica e metodi per L’economia e la finanza. Ho superato delle selezioni in Poste come consulente..contratto di 36 mesi che può diventare a tempo indeterminato. A 900 km di distanza da casa Apparentemente qualcosa di fantastico se non fosse per la distanza. convivo con il mio fidanzato da 3 anni e abbiamo tanti bellissimi progetti per la nostra vita. Lui lavora bene e vorremmo sposarci L anno prossimo. Da quando ho saputo di essere stata presa sto male fisicamente e solo il pensiero di rinunciare a questo lavoro mi fa stare meglio. Cosa devo fare? Non voglio iniziare una cosa nuova per paura di perdere qualcosa che ho costruito con tanto amore .
Ps. Il mio fidanzato mi incoraggia ad andare e in questa circostanza, come in tante altre è fantastico. Il problema è solo mio, ho paura di stare da sola e soffrire la solitudine.
Ciao!
Mi chiamo Manuel ho 33 anni e mi piacerebbe essere ricontattato privatamente, c’è la possibilità?
Ringrazio in anticipo,
Un saluto