Viviamo in tempi davvero difficili, complessi e incerti. Nella faticosa ricerca del lavoro capita a molti di perdere la bussola, ma anche perdere il senso di sé, del proprio valore e della propria efficacia personale. Si rischia di arrivare a non sapere più chi siamo, dove vogliamo andare e cosa sappiamo fare…
In assenza di un percorso definito da compiere, di un’identità scritta sul nostro biglietto da visita, di risposte e riconoscimenti dal mondo esterno, ci troviamo privi di quel “supporto” che prima ci poteva dare una certa stabilità ed un certo equilibrio. Ma si trattava pur sempre di un appiglio esterno che nella maggior parte dei casi non ci apparteneva e a cui accettavamo di adattarci. Ecco invece che questi nostri tempi difficili ci costringono a guardarci dentro, a farci domande che prima mai avremmo osato fare. Sono domande scomode, che possono dare una vertigine da vuoto.
Eppure è nel rispondere quelle domande che possiamo davvero ri-conoscere e ri-scoprire noi stessi, comprendere chi siamo e decidere chi vogliamo diventare. E’ nel rispondere a quelle domande che ci troviamo a prendere per mano le nostre emozioni ed a guardare in faccia quei pensieri e quelle convinzioni che ci limitano e ci bloccano.
Se scegliamo di andarci a prendere quelle risposte non scontate anziché trovarle di seconda mano, se ci avventuriamo in questo viaggio potremo scoprire risorse che mai avremmo creduto di possedere, potremo osare rischiare per i nostri sogni, potremo affrontare la realtà con determinazione e coraggio.
E’ anche vero che spesso la nostra mente è una giungla più intricata, se possibile, dell’ambiente in cui viviamo, del mondo del lavoro e della società in genere…E allora spesso restiamo fermi, confusi e incerti, sul limitare della giungla. Sappiamo che dobbiamo attraversarla ma non ci decidiamo perché abbiamo paura dei possibili rischi, perché temiamo che tutta la fatica che faremo poi non verrà ripagata oppure perché materialmente non sappiamo come fare, da che parte iniziare!
Ecco allora che possiamo affidarci ad una guida che ci accompagni. La guida non può fare il percorso al posto nostro, ma conosce il sentiero da fare, sa orientarci, sa incoraggiarci quando siamo stanchi o delusi. La guida non va in avanscoperta ma cammina al nostro fianco e ci sprona ad andare avanti. Ci procura gli strumenti utili per farci largo nella giungla, ma lascia a noi usarli per rafforzare le nostre capacità, per renderci responsabili, ossia abili nel rispondere, nell’agire in prima persona.
Cosa ci aspetta dall’altra parte della giungla?
Una nuova consapevolezza di noi stessi che ci serve per prendere una scelta coerente e motivata, che poi si traduce in azioni, nella ricerca di un lavoro così come nella costruzione di una nostra attività in proprio. La fine di un percorso segna anche l’inizio di un nuovo viaggio, perché la vita è un’avventura continua.
Ecco, se in questo articolo ho spiegato metaforicamente in cosa consiste un Coaching di orientamento al lavoro, nel video ascolterete la presentazione ufficiale che ho fatto del mio approccio ad un Convegno dedicato all’Orientamento e al Bilancio di Competenze che si è svolto a Roma il 10 maggio scorso.
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Follow up e dalla conoscenza al fare. Complimenti per le tue analisi e lezioni: convincenti e sincere soprattutto quando dici che ognuno di noi deve scoprire le proprie risorse in maniera autonoma (anche se spinti dal coach).