Nel precedente articolo abbiamo visto come, numeri alla mano, Internet possa costituire un volano per l’economia ed aprire nuove prospettive per il lavoro.
Ci sono tante potenzialità che ancora non vengono utilizzate appieno: il web è uno strumento potentissimo non solo per essere visibili e per farsi pubblicità ma anche per costruire collegamenti, per incontrare potenziali partner, per promuoversi e per vendere.
Navigando nella rete si trovano tantissime storie di chi si è inventato un lavoro online oppure è riuscito a rilanciare la propria attività offline attraverso un sito o un blog.
Ciascuna storia è diversa dall’altra, tanto che non è facile orientarsi e trovare quelle indicazioni che servono a chi vuole esplorare le possibilità offerte da internet ma non sa da che parte iniziare!
Per questo dopo aver conosciuto (in particolare sul sito dei Wwworkers e al Camp di Bologna) numerose forme di lavoro online ed aver analizzato diversi casi di successo, ho deciso di raccoglierle in 4 macro categorie a seconda dell’uso che viene fatto della piattaforma web.
1) Web come vetrina sul mondo: Il sito e ancora di più il blog diventa una sorta di curriculum aperto e sempre aggiornato che serve a farsi conoscere, per raccontare le proprie idee e descrivere i propri progetti. Sei appassionato ed esperto di un ambito specifico? Cinema? Alimentazione? Scrittura? Tecnologia? Viaggi? Puoi aprire un blog settoriale in cui non solo puoi esprimerti e condividere gli argomenti che ti stanno più a cuore ma puoi anche essere contattato da potenziali clienti o datori di lavoro.
Come è successo ad esempio di Francesca Sanzo, bolognese, laureata in lettera che ha iniziato per “hobby” il suo blog personale “Panzallaria” scrivendo storie ed aneddoti, che è diventato, come lo definisce le stessa, “un curriculum vitae”, il suo “personal branding”. Da quel blog iniziato per gioco poi Francesca è passata ad un sito professionale dove si propone come blogger e Digital PR, gestendo l’identità online delle aziende.
Un’altra bella storia è quella di Claudia Porta, che dopo essere diventata mamma ed essersi trasferita in campagna ha aperto un blog personale per tenersi in contatto con amici e parenti lontani. Raccontando loro la crescita dei suoi figli…ed anche le sue passioni (Yoga, maglia, cucito), è stata notata anche da lettori esterni alla cerchia personale, si è creata una buona reputazione fino ad attirare l’attenzione di case editrici che le hanno proposto di pubblicare dei libri. Nel frattempo ha iniziato a collaborare come blogger e community manager con aziende che vendono prodotti per l’infanzia.
2) Artigiani digitali: Per chi svolge un lavoro manuale e/o artistico partecipare alle fiere o mettere volantini nella buca della posta ormai non è più sufficiente per farsi conoscere e battere la concorrenza.
E’ così che la famiglia Mulfari, colpita in pieno dalla crisi, è diventata una ditta di imbianchini 2.0, aprendo un sito per farsi trovare dai propri clienti. Diego, il più giovane della famiglia, che cura il sito, lo descrive come “una sorta di diario di bordo” della loro attività dove vengono pubblicate le foto dei loro lavori e le referenze dai loro clienti.
Altra storia di artigianato digitale è quella di Luca, giovane pavimentista esperto nella lavorazione alla veneziana, che pochi anni fa, mentre i colleghi si contendevano i pochi clienti, ha deciso di aprire un sito per promuoversi. Un bel giorno un cliente tedesco, grazie ad una ricerca su Google, ha trovato il suo sito e, avendone apprezzato la professionalità, gli ha commissionato importanti lavori in Germania. Secondo Luca ora internet è come “le pagine gialle negli anni ’70”.
3) Professionisti che offrono un servizio: Il mercato dei servizi è sempre più nutrito e concorrenziale: per questo non basta più mettere una targa fuori dalla porta del proprio studio per trovare dei clienti. Invece grazie ad internet si allarga infinitamente il proprio potenziale bacino di clientela.
Tra i primi ad essersi “messi in rete” ci sono proprio i professionisti del web: pensiamo ad esempio agli esperti di copywriting, editing di testi, web marketing e social media, per non parlare di grafici e webmaster. Aprire un sito e/o un blog è fondamentale per mettere in pratica direttamente su di sé ciò che si propone ai clienti, per far vedere “di cosa si è capaci”.
E’ il caso della sarda Claudia Zedda, che si definisce “web writer, scrittrice, ricercatrice indipendente, creativa” con il suo blog esserefreelance.it
Inoltre sono sempre più attivi su internet consulenti specializzati in vari tipi di servizi personalizzati: si va dal Personal shopping per chi vuole rifarsi il look, al Personal Trainer per gli sportivi, al Wedding o Event Planner per l’organizzazione di eventi speciali, fino al Coach o al Counsellor.
I professionisti si rivolgono anche alle aziende proponendosi come consulenti aziendali. Ad esempio un piccolo ma dinamico gruppo di giovani economisti di Fabriano ha da poco creato New LTG, per fornire alle aziende che vogliono crescere e internazionalizzarsi un servizio di consulenza sul business, sull’innovazione e sul marketing.
Nell’ambito dei servizi, una nicchia interessante è quella dedicata alle mamme e ai loro pargoli: si tratta di siti gestiti da mamme stesse che conoscono meglio di chiunque altro le esigenze della maternità e della genitorialità. Ecco quindi che Francesca Camerota di Babyplanner offre servizi di consulenza, organizzazione eventi tutti dedicati ai bambini e ai loro genitori, oltre che consigli per gli acquisti di prodotti. Servizio affine è quello di Cheforte.it, che propone consulenze di psicologi, neonatologi, naturopati per l’educazione e la crescita dei figli.
Ma c’è anche chi, nello stesso settore, strizza l’occhio alle aziende che vendono prodotti per le mamme, offrendo consulenza e servizi di marketing e pubblicità per il business coma FattoreMamma.
4) Web come negozio sempre aperto: Sta crescendo sempre di più nel mondo (e più lentamente anche in Italia) l’e-commerce, ossia la vendita di merci online. Sulla rete si possono trovare sia dei veri e propri centri commerciali online che offrono una vasta gamma di prodotti, sia dei negozi molto specializzati (dedicati ad esempio all’artigianato, alla cosmesi, ai prodotti eco-bio, ecc.).
C’è ad esempio lo shop “Ecocorner” di Maria Taverna per acquisti ecologici ed ecocompatibili e quello di Silvia Bertolucci che produce e vende online cuscini in pula di farro e altri prodotti artigianali.
Altra proposta davvero interessante è quella del giovane Paolo Ferraris che si definisce un contadino digitale: il cliente può crearsi un suo orto virtuale che poi verrà riprodotto “terra terra” e da cui attingere per la propria spesa di frutta e verdura genuina.
Un altro canale interessante è quello di prodotti “immateriali”, i cosiddetti infoprodotti: nella società della conoscenza le persone ricerca sempre di più informazioni e formazione sulla rete: ecco allora che è possibile vendere su internet guide, ebook, videocorsi e webinar. Gianluca Diegoli ad esempio attraverso il suo sito, oltre ad offrire consulenza promuove anche i suoi libri in formato cartaceo e digitale dedicati al minimarketing e all’e-commerce (appunto!). Ma i settori possono essere i più svariati, come quello dedicato alla crescita personale di Efficacemente e quello dedicato ai rapporti uomo-donna di Seduzionevera.
Una storia…fuori da ogni categoria!
L’ultima storia che voglio presentarvi non è solo un esempio di business su internet ma anche e soprattutto di coraggio e resilienza. Sto parlando di imprenditori (uomini e soprattutto donne) emiliani colpiti dalla tragedia del terremoto di maggio scorso, che in un attimo ha distrutto quanto costruito in una vita. Queste persone dal cuore forte hanno “tenuto botta” e sono ripartiti anche grazie al web. Paola, Susanna, Rossella e altri imprenditori di Modena e provincia hanno creato il consorzio EmiliAMO per fare rete e raccogliere fondi.
Nel Paese di Cavezzo Emanuela Zavatti, insieme ad altri commercianti ha dato vita a Cavezzo 5.9 (il numero indica la magnitudo del sisma che li ha colpiti). Si sono messi insieme per ricostruire da zero i loro negozi, pizzerie, bar, gelaterie, saloni di estetica, inserendoli in container collocati al centro del loro paese ed aprendo uno Shopbox, piattaforma online per promuovere le loro attività.
Perché, parafrasando le parole di Emanuela, non bisogna permettere neppure ad un terremoto di metterci in ginocchio!
Salve, io sto cercando in tutte le maniere di poter pubblicizzare il mio negozio online di artigianato, ed è vero che internet possa essere un aiuto in più per reinventarsi un lavoro.
A mio avviso il modo migliore per inventarsi un lavoro è quello di creare un attività basata sulle proprie passioni, cioè quello che realmente ci piace fare, a quel punto non si parla più di lavoro ma di un modo di guadagnare soldi lontano dagli schemi classici della società moderna, cioè le 8-10 ore al giorno, i weekend passati nei centri commerciali e i soldi spesi per cose inutili. In questo modo è possibile inventarsi un lavoro semplicemente ridefinendo il concetto di lavoro, che come oggi è impostato, è solo uno sfruttamento di massa delle persone da parte del sistema.
Buongiorno
sto cercando di creare un blog per poter far conoscere i miei prodotti artigianali, si tratta di complementi moda.
Mi piacerebbe capire al momento di un reale interesse economico da parte di un ipoteco cliente come ci si comporta a livello dei pagamenti e dal punto di vista fiscale come ci si deve comportare?
Molto bello’