Dal 26 al 28 gennaio scorso si è svolto a Roma la Conferenza Regionale sul Lavoro “Avanti c’è posto di lavoro”, promosso dall’Assessorato del Lavoro della Regione Lazio con il supporto di BIC e Sviluppo Lazio. Nella 3 giorni si sono confrontati esponenti degli enti locali, dei sindacati, degli enti di ricerca sull’occupazione come l’ISFOL, rappresentati delle Università e dei Centri di Formazione.
L’obiettivo era quello di tracciare un bilancio degli interventi per il lavoro e l’occupazione realizzati dalla Regione Lazio in cinque anni, ma anche l’occasione per lanciare un appello alle parti sociali su politiche e azioni per il futuro, contro la crisi!
Sono stati trattati temi come la situazione del precariato, il welfare, le politiche del reddito, i servizi di promozione del lavoro, le pari opportunità, il ruolo degli immigrati, il ruolo dell’impresa nello svluppo del territorio.
A conclusione della tre giorni di Conferenza, si è svolto anche l’evento ‘Know Future Festival-Conosci il tuo futuro‘ alla Casa del Cinema, un evento dedicato ai giovani, con l’obiettivo di fornire informazioni sulle opportunità per realizzare concretamente i loro sogni e la loro creatività.
Entriamo ora nello specifico delle varie giornate: ho selezionato le informazioni più utili ed interessanti emerse dal convegno.
Per quanto riguarda il precariato, secondo l’Istat “i ‘lavoratori atipici’ nel Lazio sono 250 mila, nella maggior parte (68%) hanno meno di 34 anni”
Per rispondere almeno in parte a questa situazione, la Regione Lazio ha approvato un progetto per la stabilizzazione dei precari: le aziende che intendono assumere lavoratori precari, interni e non, è stato previsto un incentivo di 2 mila euro per i corsi di formazione dei lavoratori, e un’altra agevolazione successiva al momento dell’assunzione. I precari otterranno 600 euro al mese per sei mesi come rimborso spese per il periodo del corso.
A coloro che intendono avviare un’attività in proprio viene destinato un contributo di 30 mila euro, se il lavoratore è da solo 60mila se sono in due e 100mila se sono in tre. Gli incentivi saranno accessibili a tutte le imprese e lavoratori, senza limiti di età, fino all’esaurimento del finanziamento”.
Nel corso della tavola rotonda si è parlato anche di possibili soluzioni alle difficoltà dei giovani di inserirsi nel mercato del lavoro. Per il responsabile scientifico di Soul (Sistema Orientamento Università Lavoro) “E’ necessaria una grande alleanza, una rete tra istituzioni, università, e forze sociali per realizzare un sistema che sappia non solo introdurre giovani nel posto di lavoro, ma capace anche di dare stabilità sociale. E quindi valorizzare il patrimonio di conoscenze che i giovani acquisiscono con lo studio”.
Per quanto riguarda il sistema del welfare, il Lazio in questi anni ha rappresentato una sorta “di ‘laboratorio’ costruendo una rete-sistema tra gli attuatori delle politiche attive, gli erogatori di politiche passive e i servizi per l’impiego.
Negli altri paesi europei, ha spiegato il segretario del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, sono in vigore sussidi di disoccupazione di tipo assicurativo, ma accanto a questi vi sono quasi sempre schemi di assistenza sociale, da non confondere con l’assistenzialismo, per quanti non si qualificano per il sostegno del primo. Quest’ultima è rivolta a quei lavoratori che non riescono (a causa della discontinuità lavorativa e dei bassi salari) a soddisfare i requisiti per lo schema di primo livello.
Attualmente nel Lazio ci sono circa 100.000 persone che godono di ammortizzatori sociali. L’accordo firmato dalle parti sociali e dalla Regione Lazio per cercare di realizzare le azioni possibili contro la crisi nel breve medio termine ha funzionato bene, visto che, da più parti, si è detto che il Lazio ha reagito meglio di altre regioni alla crisi”.
FONTE: http://www.regione.lazio.it/web2/main/sala_stampa/index.php