Mi sembra interessante all’inizio di questo anno così cruciale per l’economia e per il lavoro leggere le analisi fornite da fonti attendibili come IlSole24ore in merito allo scenario economico, alle previsioni di crescita, alle prospettive di ripresa del mercato del lavoro non solo a livello nazionale ma anche internazionale vista la forte interdipendenza di tutti i paesi a livello globale.
Ritengo infatti che conoscere e comprendere il contesto allargato in cui ci muoviamo ci aiuti ad avere una prospettiva più ampia e completa della nostra posizione e delle possibilità di azione all’interno di esso.
Dal tredicesimo Global Ceo Survey, elaborato da PricewaterhouseCooper (PwC) e presentato alla vigilia dell’apertura del World Economic Forum di Davos. Risulta che oltre l’80% dei Direttori Generali intervistati ha fiducia in una ripresa economica nei prossimi mesi. Il 40% indica anche di voler assumere nella prossima fase.
Tra di essi fanno la parte da leone i manager dell’area Asia-Pacifico e del Brasile.
Per quel che riguarda la sola Italia, il 95% degli intervistati ritiene che vi sarà crescita nei prossimi tre anni ed il 63% indica una crescita nel breve periodo. Il 30% dei Direttori italiani intende ampliare gli organici nel corso del 2010.
Nel complesso la visione dei CEO intervistati è molto meno pessimista rispetto a quella di un anno fa, anche se una certa prudenza rimane, per il timore di una ricaduta dell’economia.
FMI, il Fondo Monetario Internazionale prevede una ripresa economica globale «più forte del previsto» tanto che viene alzata la previsione sul Pil mondiale 2010 dal +3,1% (stima formulata lo scorso mese di ottobre) a +3,9%. Una ripresa destinata a proseguire anche nel 2011 con un +4,3% .
Ma la ripresa non è uniforme, spiega il Fondo, e crescono le divergenze tra economie sviluppate, destinate a tassi di crescita più modesta (nel 2010 del 2,1% e nel 2011 del 2,4%), e le economie emergenti, le nuove locomotive del pianeta: 6% nel 2010 e 6,3% nel 2011.
Nella sola Europa il PIL salirà dell’1% nel 2010 , e dell’1,6% nel 2011. L’Italia si trova in linea con la media Europea.
Tra i paesi europei quelli che registreranno un maggiore tasso di crescita saranno la Germania, la Francia e la Gran Bretagna, mentre la Spagna sarà il fanalino di coda.
Per quanto riguarda la disoccupazione il 2009 è stato un anno record: il numero dei senza lavoro è salito a quasi 212 milioni, 34 milioni in più rispetto al 2007, prima dello scoppio della crisi, con un incremento di oltre 10 milioni tra i giovani.
Nei Paesi sviluppati e nella Ue il tasso di disoccupazione è salito all’8,4% nel 2009 dal 6% del 2008 e dal 5,7% del 2007.
Nel suo insieme l’area Ocse rappresenta il 40% dell’aumento della disoccupazione globale, pur rappresentando meno del 16% della forza lavoro.
Sulla base delle stime economiche dell’Fmi, l’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) stima che la disoccupazione probabilmente resterà elevata per tutto il 2010, continando a scontare la crisi economica del 2009. La ripresa dell’occupazione avverrà quindi con un certo ritardo sintetico.
Secondo Somavia, Direttore Generale dell’ILO, è importante favorire una ripresa dell’economia insieme a quella del lavoro. Considerando che ogni anno 45 milioni di giovani entrano nel mercato del lavoro a livello globale, le misure di ripresa devono essere mirate a loro».