Conoscere le proprie competenze per trovare lavoro

L’idea di affrontare il tema delle competenze nasce come spunto dalla storia di Maria (il nome è fittizio), una casalinga di 40 anni del Sud Italia, alla ricerca di un lavoro dopo anni di totale dedizione verso la sua famiglia e la casa.

Apparentemente Maria non aveva  alcuna chance di inserirsi nel mondo del lavoro per la mancanza di esperienze professionali. Analizzando insieme le attività che svolgeva, le sue abilità e attitudini,  abbiamo scoperto che possedeva una risorsa tanto utile quanto scontata: l’abilità nel cucito. Questa competenza diventa per Maria la risorsa che le ha permesso di trovare un lavoro in un’azienda del settore tessile che era alla ricerca di un’operaia!

Una breve testimonianza che rappresenta una dimostrazione di come ogni individuo sia ricco di Stock Photosdi cui è molto spesso inconsapevole! Partendo da questo presupposto, la chiave del successo sta nel saper riconoscere e far fruttare le risorse che già si possiedono.

Ecco che il tema delle competenze assume un ruolo fondamentale nel campo dell’orientamento e delle consulenza di carriera, grazie alle quali è possibile fare un’analisi ed una valutazione (in termini tecnici un “bilancio”) delle competenze possedute

Ma cosa sono effettivamente le competenze?

Secondo la definizione ufficiale, la competenza è “la qualità professionale di un individuo in termini di conoscenze, capacità e abilità, doti professionali e personali” (Quaglino, 1990).

Le competenze vengono così articolate in tre diverse categorie:

le competenze di base costituiscono il “sapere minimo” di un individuo (un tempo si diceva “leggere, scrivere e far di conto”), il prerequisito necessario per l’accesso nel mondo del lavoro;

le competenze tecnico-professionali raccolgono invece tutti quei saperi specifici, quelle tecniche operative e conoscenze procedurali relative ad una determinata attività, che il soggetto deve conoscere per poter agire con professionalità;

vorremmo focalizzare la nostra attenzione sulla terza tipologia, ossia le competenze trasversali (life skills) definibili come quelle abilità per la vita, non espressamente richieste nell’esercizio di un lavoro, ma che consentono di svolgerlo in modo esperto, rilevante e che fanno la differenza tra i candidati durante un processo di selezione o tra lavoratori con i medesimi titoli e/o competenze tecnico-professionali.

A tal proposito, possiamo citarne alcune: le capacità relazionali, comunicative, di ascolto,  organizzative, di problem solving, di lavorare in gruppo o di tolleranza allo stress.

Questo articolo ha 10 commenti

  1. Andrea

    ormai che la newsletter di Coach Lavoro tratti argomenti sempre attuali ed interessantissimi, è un dato scontato e sempre molto piacevole
    quella odierna mette come si suol dire il dito nella piaga, almeno in quella mia personale; oggi ho 50 anni e faccio parte di quella corposa schiera di ragazzi che per esigenze economiche ha cominciato a lavorare subito dopo aver conseguito il diploma, che un tempo bastava per poter accedere al mondo del lavoro; i guadagni giunti, non senza un grosso impegno di responsabilità e dedizione, mi allontanarono dal continuare gli studi ed a farla breve oggi dopo oltre 30 anni di lavoro, dopo svariati corsi di formazione, dopo considerevoli esperienze concretizzate sul campo e validate dagli ottimi risultati aziendali ottenuti, mi ritrovo ad avere buone (direi ottime se non fosse per una sincera modestia e rispetto verso gli altri) competenze in campo di, Customer care, Qualità, organizzazione e processi lavorativi nonchè uso a buon livello di Excel ed Access con i quali sviluppo programmini vari, senza però alcuna documentazione a supporto.
    L’azienda in cui ho lavorato per oltre 20 anni ha chiuso tempo fa ed io sono in giro, barcamenandomi benino ma non riesco a mettere a frutto la mia “professionalità” e l’unica soluzione potrebbe arrivare da un’azienda che ti vede, gli sei simpatico e ti fa provare……ma i colpi di fortuna sono molto rari, non impossibili a verificarsi ma molto rari.
    Penso che possa essere di interesse comune, sapere se esistono dei modi per qualificare la propria professionalità.
    Auguro buona giornata a tutti e ringrazio per le sempre interessanti informazioni che Coach Lavoro passa a tutti noi.

  2. Sabrina

    Gentile Mariangela,leggo sempre con molto piacere i tuoi articoli,ho riscritto il mio CV e le lettere di presentazione grazie ai tuoi consigli,mettendo in maggior risalto le mie competenze.Ritengo senza falsa modestia di possedere quelle che tu chiami le competenze trasversali,ottime capacità di ascolto,relazionali,organizzative…Ma dopo tre recenti colloqui di lavoro come responsabile p.v. o commessa andati male,mi chiedo cosa mi manca per farmi capire?Se durante un colloquio mi si chiede il fatturato di un p.v.gestito in lire 10 anni fa e io piuttosto che dire scicchezze preferisco non dare numeri e non in quale modo mi rapporto con il cliente e quali tecniche di vendita adotto,la risposta è semplice,non ho la capacità di risolvere problemi,cioè non ho avuto la prontezza di inventare dei numeri.E’ un anno che non lavoro e le mie ultime esperienze mi hanno insegnato che inventare non porta risultati.Negli ultimi tre anni ho lavorato in negozi di abbigliamento per donne formose,e cosa ci si può inventare difronte a chi entra in un p.v. già scoraggiato e con mille paranoie.Niente.Metterci il cuore mi sembra la migliore tecnica,ho a disposizione 10 modelli di pantalone perchè devo dirti che ti sta bene tutto,io te li faccio misurare tutti e uno o più di uno sarà quello giusto.Questo mio modo di fare mi ha sempre portato ottimi risultati sia in cifre che in rapporti umani,per me fondamentali,.In sede di colloquio non posso dire che a un certo punto della giornata venivo mandata in magazzino o dovevo cedere le mie vendite perchè in azienda il divario degli incassi avrebbe fatto male alle mie colleghe,troppa spocchia.Ho 43 anni,non mi arrendo e anche se trovo giusto dare spazio alle nuove leve,mi sento abbastanza male… Grazie per l’attenzione,ne avevo bisogno.PS non sono in mobilità,non sono in età da apprendistato,non ho 24 mesi di disoccupazione.Bene.

  3. dona

    Ciao cara Mariangela, condivido come spesso accade il tuo pensiero. Anch’io ho avuto bisogno di te, dei tuoi consigli e della tua energia nel momento della revisione del mio curriculum, lettera di presentazione e…..dei tuoi messaggi 15 minuti prima del famoso colloquio di lavoro. Colloquio che poi è andato bene, per ora ho un contratto di 1 anno con …prospettive. Ma torniamo alle competenze che spesso per noi sono scontate ma non per gli altri, bisogna tirarle fuori e scriverle, poi in fase di colloquio utilizzarle quando il selezionatore ti fa una domanda aperta. Faccio parte di in gruppo di ex colleghi ai quali è stato fatto un percorso (revisione curriculum, lettera e bilancio competenze), tutti avevano esperienza e tante tante competenze ma non lo sapevano, parlando sono uscite ed ovviamente SCRITTE. Ha ragione Sabrina che non si arrende, brava!
    Buona giornata a tutti.

  4. Domenico "Nick"

    Ottimo questo tema!in un momento dove le aziende tagliano e i posti sono pochi, saper bene quali sono le proprie armi (competenze) da mettere sul tavolo è fondamentale…soprattutto le soft-skill!
    Vorrei fare una domanda: oltre a cv e lettera di presentazione, può essere utile o qualcuno invia anche il bilancio delle competenze?
    Un saluto ed un in bocca al lupo a tutti!
    Nick

  5. Coach Lavoro

    @Andrea
    Alcune regioni hanno attivato dei sistemi di certificazione delle competenze, che di fatto sono una realtà sia in Francia che in Inghilterra.
    A mio modesto parere, un Curriculum fatto bene, che evidenzi le competenze maturate, le esperienze svolte e i risultati raggiunti è di per sè stesso un ottimo certificato!
    Certo che va fatto arrivare nelle mani giuste di chi in azienda si occupa del personale piuttosto che di chi si occupa della funzione in cui tu sei “competente”, appunto (se ho capito bene, soprattutto il Customer Care, che si solito dipende dalle Vendite o dal Marketing).
    Quindi se il colpo di fortuna non arriva, bisogna procurarselo, cercando un contatto, mandando una lettera o facendo una telefonata per richiedere un colloquio conoscitivo.
    Tentar non nuoce!

    In bocca al lupo Andrea!

  6. Coach Lavoro

    Cara Sabrina,
    tu hai assolutamente tutte le competenze trasversali ottimali per ricoprire il non semplice ruolo di addetta alle vendite, e i risultati lo dimostrano!
    Il fatto è che se i risultati sono visibili per te…non lo sono per chi ti seleziona che è alla ricerca di “fatti concreti”, sotto la nuvola delle parole spesso generiche che i candidati usano nel corso dei colloqui.
    Per farti valere al colloquio non devi solo prepararti bene sull’azienda, ma anche su te stessa!
    Metti nero su bianco le tue esperienze di lavoro, scegline in particolare alcune che sono per te particolarmente significative, nota cosa hai fatto e cosa hai ottenuto, sia in termini di risultati materiali che non materiali! Visto che ti chiedono i numeri, preparati anche su quelli, così per ogni esperienza potrai dire, almeno in termini approssimativi, quanto fatturato facevi, quanti scontrini emettevi, ecc…..
    Non si tratta di inventare ma di andare a ripescare ciò che hai fatto per valorizzare ciò che sai fare!

  7. Coach Lavoro

    Esattamente Dona, è questo il sistema che ho consigliato a Sabrina, scrivere per tirare fuori esperienze concrete, numeri, risultati….e COMPETENZE!

  8. Coach Lavoro

    Ciao Domenico,
    grazie per il tuo feedback!
    Di solito il proprio bilancio di competenze non si invia al selezionatore, ma piuttosto si utilizza sia per compilare al meglio il CV e la lettera, sia per presentarsi al colloquio con i propri assi nella manica!
    Se sei consapevole delle tue competenze sarai anche più convinto e se sarai più convinto sarai anche più convincente!
    https://www.coachlavoro.com/2011/12/essere-convinti-di-se-stessi-per-essere-convincenti-sul-lavoro/

  9. Sabrina

    Perfettamente consapevole di aver sbagliato.Ho voluto quel colloquio “dei numeri”con tutta me stessa.Ho letteralmente tampinato l’azienda,ci sono riuscita e poi ho fallito.Hai ragione non ero pronta su me stessa anche se avevo scritto una lettera di presentazione che descriveva me,le mie esperienze e i miei risultati alla perfezione.Mi sono presentata e al primo scoglio sono entrata nel panico,rispondevo alle altre domande ma pensavo sempre alla precedente.Il 07/06 il punto vendita apre e io gli riporto il mio CV.
    Ciao,aspetto un nuovo articolo.Grazie

  10. Coach Lavoro

    @Sabrina, predere consapevolezza dei propri errori è il primo passo per non ripeterli!
    il secondo è chiederti…e immaginare cosa avresti potuto fare di diverso, come avresti potuto rispondere alle diverse domande che ti hanno fatto…e ad altre possibili!
    insomma, la PREPARAZIONE è la chiave per superare i colloqui, anche perchè sapere di essere preparati abbassa molto l’ansia!
    in questa rubrica del sito troverai altri consigli utili: https://www.coachlavoro.com/category/colloqui-di-lavoro/

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