Quante volte hai avuto la tentazione di arrenderti, di mollare la tua ricerca del lavoro piuttosto che il tuo progetto di attività in proprio?
Quante volte hai pensato che fosse inutile andare avanti, continuare a rispondere agli annunci, ad inviare CV, a bussare alle porte, a cercare nuovi contatti?
Nella maggior parte delle volte si parte con entusiasmo nella ricerca (anche se spesso il germe del dubbio e della paura del fallimento cova silente!)..poi passano le settimane, i mesi, a volte addirittura gli anni ed i risultati, lerisposte non arrivano, anzi si accumulano le delusioni e le porte in faccia…..
Questo è il terreno fertile per il nostro “germe” che inizia a fare sentire sempre di più la sua presenza, a colonizzare sempre più i nostri pensieri fino a che, ad un certo punto non stiamo più lottando solo con il mondo esterno ma anche (e soprattutto) con “lui” che dall’interno mina ogni nostra azione o anelito di speranza…! E in questo modo le nostre forze, le nostre energie si disperdono, le possibilità di vittoria per noi si riducono sempre di più!
E’ proprio così che funziona il nostro “germe”: alla fine vuole averla vinta, vuole convincerci di aver ragione….ad abbandonare le armi! Basta fallimenti, basta delusioni, ritiriamoci dal campo di battaglia, tanto non ne vale la pena!! Meglio non agire o fare solo il minimo indispensabile (ad esempio solo un clic ad un annuncio, senza alcuna convinzione…)!
Intanto il germe va a chiamare i suoi alleati, quelli che si trovano più vicini in quel momento, tra i virus dell’insicurezza cronica e quelli del pessimismo cosmico (e nei casi peggiori, riesce a chiamarli in campo entrambi…e allora son davvero dolori!).
I virus dell’insicurezza cronica rispondono al motto: “ Io non valgo niente” e marciano sulle convinzioni di incapacità, di sfiducia in sé stessi, di disistima, di essere troppo…o troppo poco, di non essere mai abbastanza!
I virus del pessimismo cronico invece hanno come stendardo la “Luna nera” e si diffondono inveendo contro il mondo (il governo, le aziende, i selezionatori, ecc…), lamentandosi del presente e lanciando fosche previsioni sul futuro…!
Entrambi i virus sono molto pericolosi perché tenaci, non mollano la presa e ricevono forza da tutti quegli agenti esterni che pur senza esserne consapevoli, li assecondano (dalle notizie del Tg…ai discorsi di amici e familiari che ci scoraggiano a proseguire nella nostra lotta, e così via…).
Non solo, i virus diventano anche resistenti agli antibiotici! Tutte le volte che entrano a contatto con una notizia confortante, con un incoraggiamento, con un’affermazione positiva, persino con un suggerimento pratico, alzano gli scudi, bollandoli come nemici e non facendoli neanche passare!!
E’ possibile guarire dal germe e dai virus?!?
Ovviamente “loro” dicono di no, ci vogliono convincere che sia impossibile…..ma noi andiamo a chiedere il parere al Nobel della Medicina appena nominato, e ad altri illustri scienziati. John Bertrand Gurdon è un luminare della scienza medica per i suoi studi sullo sviluppo cellulare. Ebbene, quando era al college, più di 50 anni fa, ricevette un giudizio a dir poco “tranchant” dal suo professore di Biologia che gli disse che le sue ambizioni di diventare scienziato erano “ridicole” e che non avrebbe avuto “nessuna possibilità” di successo!
A quel punto il germe del dubbio unito al virus dell’insicurezza hanno avuto campo libero tanto che John stava per iscriversi a lettere classiche! Ma probabilmente la passione per la scienza era ancora viva dentro di lui tanto che quando lo chiamarono nel dipartimento di Zoologia, lui accettò…. Ed io credo (anche se non ho dati certi per affermarlo) che a quel punto lui prese la medicina della “voglia di riscatto” e l’integratore dell’impegno e della volontà per proseguire i suoi studi e le sue ricerche..fino ai risultati che oggi conosciamo!
Come scrive sagacemente il giornalista de La Stampa, quello di Gurdon non è l’unico caso di “genio” incompreso, che ha rischiato di essere contagiato da “germi” e “virus” ma è riuscito (fortunatamente) a sconfiggerli: da Einstein a Margherita Hack, da Verdi a Tolstoj!
Chissà qual è il futuro che aspetta TE, se affronterai le tue sfide con le armi della fiducia, della creatività e della perseveranza?
Articolo correlato: Come reagire davanti ai fallimenti e agli ostacoli
finalmente un sito ed un articolo semplice ed efficace che riesce ad esprimere gli stati d’animo di chi cerca lavoro e al contempo a dare consigli utili. grazie!!
Grazie a te Camilla! continua a seguirci :)))
Ciao Mariangela,
come al solito un articolo bello e stimolante!!
Ma a me manca un passaggio: quello che sta tra il giudizio “tranchant” e l’aver preso la medicina giusta per guarire, per andare avanti! Come fare a sapere qual è la cosa giusta per me per combattere quei germi, quei virus? Forse penso di avere la giusta dose di derminazione, ma non è così?
ciao e grazie!!
@Cristina
la prima cosa da fare, come sempre in medicina, è la diagnosi del germe/virus in questione….a volte sotto di uno se ne nasconde un altro più subdolo!
Dopodichè si passa alla cura a base di antibiotici, che però devono essere specifici, altrimenti risultano inefficaci!
Mi sembrano un mucchio di boiate: so perfettamente che il problema non sono io, non osno le mie capacità, ma è la totale assenza di ogni capacità di valutazione dei “selezionatori” (la definizione corretta è però “ignoranti, incapaci ed imbecilli”) con cui mi trovo a parlare … gente che pubblica annunci dai quali si comprende perfettamente che non hanno capito una mazza di quello che l’azienda gli ha chiesto.
E questi devono scegliere le persone …
Ciao
sicuramente sono stata contagiata anch’io da quei virus, e ogni giorno e ogni passo è più difficile, anche se si cerca di tenere duro pur sentendosi un don chisciotte… Ma la risposta del sig. Forti mi sembra ancora più dannosa.. io sono bravo, io so tutto, sono gli altri che sbagliano, sono circondato da cretini… chi di noi è più frustrato?
@Giorgio, grazie al tuo commento ho scoperto un altro “virus” da aggiungere nella lista: quello del “marchese del grillo”…:)))!a buon intenditor, poche parole…!
@Luisa, grazie per il tuo contributo: Riconoscere i propri virus (senza darli per scontati!) è il primo passo da compiere, dopodichè come dicevo a Cristina, bisogna prendere l’antibiotico giusto, trovare cioè quelle convinzioni positive che non risultino però “forzate” ma davvero “convincenti” per noi!
Per quanto riguarda le reazioni, credo anche io che se è vero che darsi tutte le colpe (virus “insicurezza cronica) sia ingiusto, oltre che dannoso per sè, anche quello del pessimismo cosmico (e della lamentite acuta) non sia da meno. Questo non significa chiaramente che non vi siano errori commessi dall’esterno, ma che non sia lì il problema, quanto piuttosto nel nostro atteggiamento, nelle nostre reazioni, nella nostra capacità di metterci (o meno) in discussione per migliorare approccio e strategia….anzichè sentirci (inutilmente) in colpa!
Articoli teoricamente interessanti,ma dalla mia personale esperienza (sono ormai anni che non trovo lavoro) non posso che essere pienamente d’accordo con Giorgio Forti..
Anche dopo 8 anni di porte in faccia?
Bhe, a me girano molto le scatole
@Pierluigi e Gabriella: comprendo la vostra frustrazione e la rabbia, così come quella di Giorgio, ma al contempo mi chiedo: ammettendo pure che abbiate “ragione”, che la “colpa” sia dei selezionatori, delle agenzie, del mercato, ecc…che cosa avete risolto?!? Avreste ragione, stareste nel “giusto” ma sempre senza lavoro!
Se sono anni che non si ottengono risultati, questo non può essere solo frutto del “mercato” o della sfortuna, probabilmente ci sono dei vostri atteggiamenti e delle strategie che sono disfunzionali, ossia che non funzionano e che vanno cambiate! Scusate lo stile piuttosto “diretto” ma credo che sia “funzionale” per voi in questo momento, per attivare un cambiamento!
Come sapete, posso offrirvi un supporto “pratico” in tale senso.
PS: Questo sito non ha solo articoli interessanti “In teoria” ma anche suggerimenti e Guide PRATICHE su come si scrive il CV e la LETTERA, su come ci si muove sul mercato del lavoro e se continuerete a seguirci ne troverete altre.
Pierluigi, Gabriella e Girgio: storie diverse ma secondo me accomunate dal fatto che dopo anni che sei fuori dal mercato del lavoro (non mesi, che sarebbe pure giustificabile, ma ANNI!) rabbia, frustrazione e depressione hanno spuntato se non azzerato fiducia, creatività e perseveranza, le armi con cu affrontare il mercato del lavoro.Inoltre si sentono non adeguati perchè se sono anni che non ricevono risposta vuol dire che atteggiamento e strategia di ricerca non funzionano.Non che non sono sbagliati. Solo non funzionano. Sarebbe interessante sapere se Pieruigi e Gabriella hammo modificato l’approccio, il modo di proporsi oppure se quello che offrono (il loro prodotto/servizio, insomma il loro know how spendibile sul mercato) è ormai obsoleto, non ricercato.
Trovo particolarmente interessante ed efficace l’utilizzo della metafora per far comprendere e sentire meglio il messaggio. Un saluto a tutti
Ciao a tutti,
contro i virus della tristezza e della frustrazione dovete assolutamente leggervi “I virus non aspettano” di Ilaria Capua, edito da Marsilio.
E’ divertente, appassionante e fa delle riflessioni sulla ricerca in Italia, sul merito, sul talento e sopratutto sulle donne.
E’ un libro imperdibile per chi fa il nostro mestiere e per chi vuole farcela in generale.
PS è praticamente sold-out nelle librerie!
CIA
O|!!!!!!!!!!!! MILLE GRAZIE DI TUTTO
Good to see a talnet at work. I can’t match that.