Promuovere l’occupazione e lo sviluppo del territorio

Il caso (ci auguriamo) virtuoso della Regione Pugliapuglia lavoro

Come sappiamo gli interventi relativi alla Formazione ed alle Politiche attive del Lavoro fanno capo a Regioni e Province.
Per questo suggeriamo a tutti coloro che volessero accedere a percorsi formativi o di inserimento professionale di consultare con attenzione i siti delle rispettive regioni e province dove potrebbero trovare interessanti informazioni su possibilità di accedere a bandi, corsi di formazione gratuiti, progetti di sviluppo
Su segnalazione della Dott.ssa Micaela Petronelli, Consulente di carriera sul territorio pugliese, presentiamo il Piano Straordinario per il Lavoro 2011 della Regione Puglia, pensando di fare cosa gradita ai nostri lettori pugliesi.
Ci auguriamo inoltre che iniziative simili siano prese anche da altre Regioni, in particolare del Sud Italia, per stimolare la crescita e l’occupazione!
A gennaio il Piano Straordinario è stato varato dal Presidente della Regione Puglia, per affrontare la grave situazione regionale in materia di disoccupazione e per salvaguardare l’occupazione esistente, cercando di fornire una risposta immediata ad una situazione sempre più difficile e insostenibile che colpisce con particolare durezza i giovani e le donne.
Infatti, mentre crescono in Puglia le esportazioni e il numero delle imprese, non appaiono altrettanto positivi i dati sull’occupazione. Nel terzo trimestre del 2010 il tasso di disoccupazione regionale, secondo la rilevazione Istat, è del 12,2%, sale al 14% per le donne. Ancora più gravi i recenti dati forniti dall’Istat per la disoccupazione giovanile in Italia salita a novembre al 28,9%, il dato più elevato dal 2004.
Di fronte ad una situazione la Regione Puglia ha deciso di reagire ricorrendo alle risorse e agli strumenti operativi che ricadono nella propria sfera di competenza e responsabilità, investendo 340 milioni di euro distribuite su 6 linee di intervento, che interesseranno circa 52.000 potenziali destinatari. (altro…)

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Buoni propositi per il nuovo anno: come realizzarli!

nuovo annoTrovare un nuovo lavoro, frequentare un corso di lingua, iscriverci in palestra, smettere fumare, entrare nuovamente in quel paio di jeans…I buoni propositi di inizio anno sono un rito per molti di noi, ma secondo uno psicologo britannico si tratta di un esercizio che necessita di alcune linee guida.
Wiseman e la sua équipe di ricercatori dell’Università dell’Hertfordshire hanno intervistato 700 persone chiedendo loro se e come sono riuscite a realizzare gli obiettivi che si erano poste all’inizio di un nuovo anno.
Secondo i risultati della ricerca, a realizzare i propri propositi sono spesso le persone che per raggiungere un obiettivo si sono prefissate una serie di traguardi intermedi, premiandosi in qualche modo quando li hanno raggiunti. Tra chi adotta questo sistema, le probabilità di successo sono circa del 35%.
Ancora meglio poi se si decide di confidare agli amici i propri obiettivi, di concentrarsi sugli effetti positivi del buon proposito e di tenere un diario dei progressi fatti. Chi impiega tutte queste strategie, ha una probabilità di successo del 50%.
Mettere in pratica tutti questi consigli non sempre è semplice, poiché il cambiamento ha mille sfumature e non è affatto lineare! Inoltre è sempre molto alta la possibilità di mollare la presa troppo presto, ritornando alle vecchie abitudini…
Per questo, come ci affidiamo ad un personal trainer che ci segue, ci motiva, ci consiglia, ci sprona ad andare avanti anche quando non vediamo risultati immediati, spesso è utile farsi affiancare da un “personal coach” che ci alleni al cambiamento! Se vuoi sperimentare un primo incontro gratuito, vai su questa pagina!

Ecco i consigli di Coach Lavoro, per fare un po’ di “coaching personale” su noi stessi!

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Trovare lavoro dopo i 40 anni

over 40Il tema del lavoro “over 40” è di grande rilevanza e nonostante la presenza di tutele normative, necessita di maggiore sensibilizzazione e soprattutto di un nuovo approccio culturale che valorizzi l’individuo come risorsa.

La crisi del mercato del lavoro è un fenomeno trasversale che non riguarda più soltanto operai e impiegati generici, ma anche quadri e dirigenti e a farne le spese non sono solo i giovani che hanno difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, ma anche i lavoratori con età compresa tra i 40 e i 50 anni che, improvvisamente, vengono licenziati con ovvie difficoltà per un reinserimento lavorativo.

Si assiste ad un proliferare di stereotipi negativi, che tendono a dequalificare coloro che hanno superato la soglia degli “anta”, tale da far porre in primo piano una data di nascita a discapito di esperienza e professionalità della persona.

Se è vero che molto si potrebbe fare a livello culturale e a livello politico, come può il lavoratore over 40 affrontare in maniera efficace la sua situazione?

Tom Rath autore del libro “Strengths Finder 2.0” ci fornisce una riflessione molto utile: “se non è possibile essere tutto ciò che vogliamo essere, di sicuro possiamo essere molto più di ciò che già siamo”.

La maggior parte delle persone è destinata a cambiare molti incarichi e diverse carriere nell’arco del proprio percorso professionale. Per mantenere una vita equilibrata e soddisfacente, ogni qualvolta siamo di fronte ad una scelta o ad un cambiamento, diventa importante focalizzare l’atten­zione sulle nostre risorse, le nostre passioni, i nostri valori e i nostri obiettivi (più o meno chiari e stabili), che ci contraddistinguo­no e a cui dovremmo mantenerci connessi. (altro…)

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Giovani talenti in movimento

Gioventù bruciata e senza futuro in Italia?

Forse sì e sicuramente come abbiamo detto  già in altri articoli e commenti dovremmo investire molto di più in formazione ed innovazione, stimolare l’imprenditoria giovanile..ecc! se questo aspetto riguarda maggiormente la politica, in questo sito quello che vogliamo e possiamo fare, tra le altre cose,  è far vedere a ciascuno nuovi spiragli di opportunità, allargare lo spazio delle possibilità individuali, stimolare percorsi alternativi per realizzarsi nel lavoro e nel business!

Pgiovanier questo segnaliamo 2 iniziative che possono essere interessanti per i giovani in cerca di opportunità!

La prima è il FESTIVAL DEI GIOVANI TALENTI (TNT), che si terrà a Roma dal 17 al 21 Novembre.

La manifestazione vuole diffondere dei messaggi forti e chiari: l’esistenza di una “meglio gioventù d’Italia” troppo spesso trascurata dai mass media, la restituzione di una piena dignità al merito, la fiducia nel futuro, lo spirito di iniziativa.

Portabandiera di questa importantissima iniziativa saranno l’étoile di fama mondiale Roberto Bolle, il campione della Nazionale Italiana di Rugby Mirco Bergamasco, la cantante Malika Ayane, il fuoriclasse di pallacanestro della NBA Andrea Bargnani, l’attrice Cristiana Capotondi, l’artista Simona Atzori, il cardiologo Ruggiero Mango e l’operatrice del mondo del non-profit Selene Biffi.
Tutti giovani che, grazie alle loro storie di successo in Italia e nel mondo, confermano che con il talento, abbinato all’impegno ed alla determinazione, tutti possono raggiungere risultati importanti nei diversi settori. La loro adesione al progetto ha l’obiettivo di fornire un modello, un esempio per tutti i propri coetanei e stimolarne un processo di emulazione.
Il tutto sarà realizzato dando voce alle eccellenze nei diversi settori di attività, offrendo una visione positiva del ‘mondo giovani’ che non si riconosce nelle cronache e fornendo gli stimoli ‘giusti’ per far esprimere ad ogni giovane il proprio potenziale. Per raggiungere tale fine saranno coinvolti enti e istituzioni, aziende, associazioni di volontariato, le rappresentanze giovanili e quelle del terzo settore. (altro…)

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JobMeeting e Career Day: le fiere del lavoro a Novembre e Dicembre 2010

Le fiere del lavoro, job meeting, career day sono ormai da diverso tempo punto d’incontro tra aziende che sono alla ricerca di potenziali candidati e diplomati o laureati alla ricerca di qualificate opportunità lavorative. Solitamente i Responsabili del personale o gli addetti alla selezione, tramite i loro stand o tramite meeting dedicati, le rispettive organizzazioni, illustrando le politiche di recruiting, le varie fasi del processo di selezione. A volte è possibile consegnare direttamente il curriculum alle aziende: questo vale ormai in realtà per poche aziende perché la maggior parte hanno ormai procedure di recruiting standardizzate per cui richiedono di inserire il Cv nel database aziendale.

Molti vedendo questo dicono che le aziende partecipano a queste fiere solo per farsi pubblicità…per fare employer branding come si dice in gergo!

Questa però è solo una verità parziale: in diversi casi le aziende anche se non hanno urgenza di ricoprire particolari posizioni, trovano utile incontrare possibili nuovi candidati, da contattare appena si presenta l’occasione!

Dal punto di vista di chi è in cerca di lavoro, partecipare a questi eventi è un modo per testare come si muove il mercato, capire le posizioni più richieste…e non solo! Significa anche accedere a sessioni di approfondimento su nuove professioni, laboratori di orientamento professionale sulle strategie di ricerca del lavoro e le nuove tendenze del mercato del lavoro, workshop su come redigere un cv efficace e altri ancora. (altro…)

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Quasi 150mila posizioni vacanti nell’artigianato!

42-15654428AAA professioni artigiane cercasi!

Secondo l’ultimo studio della Confartigianato che elabora i dati del Rapporto 2010 Excelsior-Unioncamere, a fronte di circa 550.000 nuove assunzioni previste per quest’anno le aziende avranno difficoltà a coprire oltre 147.000 posti.

Le professioni più richieste sono: installatori di infissi, panettieri, pasticceri, sarti ma anche falegnami e cuochi.

Per le imprese italiane nel 2010 sarà difficile reperire il 26,7% delle figure professionali di cui hanno bisogno! In altri termini un quarto delle richieste del mercato del lavoro non risultano soddisfatte!

E questo a fronte di una disoccupazione che secondo le ultime stime tocca l’11% e che cresce significativamente per la fascia giovanile!

Come è possibile?! Forse che non si ha più voglia di imparare un mestiere?? Forse i giovani sono tutti fannulloni come dicono alcuni??

Sinceramente non lo credo! La questione secondo me è sociale e culturale! Ci hanno fatto credere che i lavori manuali stiano sparendo, che ormai non servano più e siano stati soppiantati dai lavori “intellettuali”. Ci hanno fatto credere che siano lavori molto faticosi e poco retribuiti quando invece i giovani spesso si adattano a fare dei lavoretti ancora più stancanti e senza alcuna possibilità di crescita! Ci hanno fatto credere che gli istituti tecnici e professionali dove si insegna un mestiere siano di Classe B, che ormai tutti debbano fare il Liceo e l’Università e conseguire così l’agognato “pezzo di carta”…

Senza nulla togliere al valore degli studi e della formazione (ci mancherebbe!), è necessario acquisire maggiore consapevolezza sulle esigenze del mercato e sapersi muovere di conseguenza!

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