Ripartire dalle idee

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In un Paese in cui la ripresa sembra ancora lontana, il cambiamento procede lentamente e l’innovazione latita, c’è davvero bisogno di stimoli, di idee e di progetti. Anche un solo seme che nasce e porta frutto è importantissimo, perché crea un terreno più fertile per altri semi alla ricerca solo di un’opportunità!

Per questo ritengo molto significativa l’iniziativa del Corriere della Sera (da me scoperta solo pochi giorni fa, per caso, navigando su internet), che si chiama “Ripartiamo dalle idee”, un concorso per aspiranti imprenditori.

L’iniziativa è partita a maggio scorso, da un’idea (appunto) della SDA Bocconi che ha coinvolto il Corriere della Sera, l’agenzie di comunicazione Armando Testa e la Banca Intesa SanPaolo.

Dei 350 progetti che hanno partecipato, ne sono stati selezionati 30. I loro ideatori sono stati coinvolti in un corso di formazione sul business che si è concluso con la presentazione finale di tutti i progetti sviluppati, da cui sono stati eletti 10 vincitori, che riceveranno un supporto da tutti gli sponsor del progetto per lanciare la loro start-up.

 

Ecco alcune delle idee che mi hanno colpito di più (potete leggerle tutte qui):

BIOPIC : Una “stuoia” progettata per rendere semplice coltivare fiori e ortaggi in casa e in giardino o in terrazzo.

EM Engeneering: Sistema di produzione di ricambistica industriale,  in cui ciascun prodotto viene studiato da un team di professionisti e fabbricato solo da aziende made in Italy.

HIGHSTRIT: Centro commerciale virtuale che permetterà alle migliori boutique di moda italiane di vendere i loro prodotti nel mondo.

JOB CROP: nuovo sistema di recruiting e di scouting dei talenti online.

LASTMARKETPRICE.COM: Portale e-commerce che consente a produttori e distributori di mettere all’asta on-line merce in prossimità di scadenza, fine serie, cambio etichetta e fondi di magazzino.

Come è facile notare, molte delle nuove idee sono collegate alle incredibili potenzialità di internet, ma alcune sono invece assolutamente “concrete” e connesse con il tessuto produttivo e manifatturiero italiano.

Qualcuno si potrebbe domandare: che senso ha parlare di impresa oggi quando molte sono costrette a chiudere i battenti?

Non possiamo mica tutti diventare come Vito Lomele, il fondatore di JobRapido (il motore di ricerca di annunci di lavoro che probabilmente molti di voi conoscono e utilizzano spesso), che ha attirato l’investimento di 30 milioni di Euro dal parte del colosso Daily Mail? E neppure come Andrea Vaccari e Alberto Tretti di Glancee, una start up che è stata recentemente acquistata da face book di Zuckerberg?

Assolutamente! Sappiamo bene che non tutte le imprese riusciranno a concretizzarsi e che non tutte avranno successo, solo le migliori, le più solide e innovative andranno avanti. Già solo per queste, ne sarà valsa assolutamente la pena ideare, sviluppare, promuovere la propria idea.

Ma anche per chi non ce l’ha fatta o non ce la farà, sarà stato comunque importante darsi una possibilità, anzichè stare fermi, poter imparare dai propri errori e prepararsi, magari, a riprovarci!

 

In Italia, Paese delle Piccole e Medie Imprese, lo sappiamo, avviare un’attività è davvero complicato, è un’impresa quasi “epica”.  Il tasso di crescita e di innovazione è tra i più bassi di Europa.

Come mai? Qual è il problema?
E’ la burocrazia? Anche!
E’ la mancanza di investimenti? Anche!
E’ la scarsità di terreno fertile? Anche!

Il problema cruciale, a mio avviso, è la mancanza di fiducia nella possibilità, di visione del futuro ed anche di pazienza, nel vedere i frutti!

Proprio in un momento di crisi come questo, come dice Testa (il Presidente dell’omonima Agenzia di Pubblicità): “Bisogna rimboccarsi le maniche e fare quello che si sa fare».

E’ qui che si inserisce, secondo me, il valore dell’iniziativa: se ci pensiamo, dieci start-up di impresa sono davvero una goccia nel mare, ma l’obiettivo finale è più ampio, come spiega il direttore del Corriere Ferruccio de Bortoli: “Servono segnali positivi concreti per aiutare il Paese a far emergere energie e processi di crescita”.

La tendenza è quella di aspettare cambiamenti “dall’alto”: dalla politica, dall’economia, dalla legislazione. Sicuramente delle riforme a favore dell’imprenditoria e del lavoro sono necessarie, oltre che auspicabili per il nostro sistema.

Ma perché delegare le nostre scelte, le nostre responsabilità le nostre possibilità di realizzazione all’esterno? Riprendiamo in mano la nostra vita!

Smettiamola di focalizzarci sui problemi ed applichiamo l’energia che usiamo per ingigantire dei “buchi neri”, da cui finiamo poi per essere inghiottiti, per trovare o costruire nuove soluzioni, nuovi “soli”, o anche, semplicemente, nuove lampadine! Ripartiamo dalle idee, appunto!

La parola “idea” etimologicamente deriva dalla radice “id” da cui si forma il verbo “orào” che significa vedere (video in latino), ed anche il verbo “òida” (sapere, conoscere in quanto si è “visto”).

Le idee quindi nascono dalla conoscenza, sia di noi stessi che della realtà che ci circonda, delle sue esigenze  e delle possibilità che ci sono. Dalla conoscenza poi nasce una visione di un futuro, non così remoto, in cui le esigenze vengono soddisfatte dalle nostre conoscenze e grazie alle risorse (strumenti, persone, ecc..) che abbiamo a disposizione!

Idee per creare nuove imprese e non solo!

Per chi lavora in azienda, l’idea è la proposta di un progetto, di una collaborazione, di una partnership.

Per chi vuole entrare nel mondo del lavoro, un’idea è quella di un CV innovativo, di una presentazione originale, di una strategia alternativa per entrare in contatto con potenziali datori di lavoro.

Da dove deriva quindi questa situazione di stallo, di apatia, di penuria di idee? (per quanto le 350 in concorso siano un bel segnale!)

Non certo da una mancanza di creatività, perché questa qualità è presente in tutti gli esseri umani, ma perché è stata atrofizzata da una o più delle seguenti convinzioni:

  1. non è possibile (per noi/in questo periodo storico, ecc…)produrre nuove idee
  2. qualunque idea prodotta non funzionerà
  3. qualunque idea prodotta sarà già stata pensata da altri e quindi è inutile

Insomma, la quintessenza della Legge di Murphy applicata a sé stessi! Siamo davvero bravissimi ad autolimitarci…e gli altri solitamente contribuiscono con un carico da novanta, regalandoci (nella maggior parte dei casi, involontariamente) le loro stesse convinzioni limitanti!

Invece, come recita il claim della campagna ideata per il concorso: «La crisi si vince con la creatività, l’orgoglio e la fiducia nelle nostre idee»

Questo articolo ha 7 commenti

  1. giuseppe

    Secondo me ci vorrebbe più stimoli e cultura di apprendimento, perchè le persone possono indirizzarsi alla creatività e realizzazzione di nuove imprese e nuove risorse per il futuro e lavoro.

  2. pasquale gravante

    ogni tuo scritto è una goccia di fiducia che lanci nell’universo.

    Ciao

    Pasquale gravante- caserta

  3. Coach Lavoro

    Pasquale, Giuseppe, vi ringrazio per i vostri commenti!
    Sono d’accordo sulla necessità di diffondere cultura e formazione per stimolare la creatività, la proattività, l’iniziativa, utili non solo per avviare un’azienda, ma anche per dare un contributo più consapevole e “prospero” al mondo in cui viviamo!

  4. pietro

    Buonasera,grazie delle originali articolazioni su questa iniziativa : nuove idee,nuovi ” Soli”!. Start- up ,ne ero a conoscenza. Ammetto superficialmente,oggi dopo aver letto il suo,sempre gradito, articolo, rifletto. Credo,perdonami la carenza nell’inglese,significhi “partenza verso l’alto” la parola “Start-up”.Ripartiamo dalle idee,ovvero conoscere quanto si “è visto”,cioè dall’esperienza o sbaglio ? Non sembra paradossale creare dal “nulla”, sopratutto un’attività? L’elencazione degli impedimenti alle attività,al momento attuale,mi sembra scarna,manca qualcosa.Prendo per ottimo il consiglio di Testa ,che rimarca un vecchio adagio:” Fai quello che sai fare(esperienza,o sbaglio?)se non arricchisci,campi.”

  5. Coach Lavoro

    Ciao Pietro, grazie, come sempre per i tuoi interventi. Non so se sono riuscita a cogliere appieno il tuo messaggio…ma proverò a risponderti…
    Quando si parla di start-up si intende un’azienda, di solito di piccole dimensioni, che viene avviata da zero, partendo dalle idee (appunto!), dalla passione e dalle competenze dei suoi fondatori, che poi cercano contatti con potenziali finanziatori che credono nel valore non solo “estetico” ma soprattutto economico del business.
    Gli impedimenti all’avvio dell’attività sono molteplici e capaci di scoraggiare anche i più volenterosi, soprattutto in Italia. Quello che intendevo porre in evidenza nell’articolo è che un ingrediente fondamentale che mina potenziali start-up di successo non è tanto esterno quanto interno: la mancanza di fiducia nella propria idea di business e nelle possibilità di riuscita!

  6. Paolo

    L’attenzione al mondo delle start up è molto forte, tanto che nell’ultimo periodo sono nate moltissime business plan competition in Italia e nel mondo.
    In questo “mare magnum”, mi permetto di segnalare quella organizzata dal CYFE (www.cyfe.unibg.it) dell’Università degli Studi di Bergamo, a cui partecipano idee d’impresa provenienti dal contesto universitario e dalla Camera di Commercio di Bergamo. I team vincitori sono premiati con servizi (il primo classificato vince un viaggio in Silicon Valley, il secondo e il terzo vincono un anno di fornitura di servizi presso Confindustria e Bergamo Sviluppo). Per maggiori dettagli: http://www.cyfe.unibg.it/2012/10/08/start-cup-bergamo/
    Questa competizione è collegata alla Start Cup Milano Lombardia, la business plan competition delle università lombarde, in cui i vincitori ricevono premi in denaro (www.startcupml.net).
    I vincitori dell’edizione milanese accedono alla finale nazionale del Premio Nazionale per l’Innovazione (www.premioinnovazione.it).
    Tante iniziative che mostrano un crescente interesse da parte del mondo universitario ed industriale.
    E, ovviamente, molte occasioni per gli aspiranti imprenditori per cercare di dare una spinta alle proprie idee!

  7. Coach Lavoro

    Ciao Paolo,
    grazie per aver condiviso questa iniziativa!!!
    è un segnale di pro-attività nel nostro paese e dell’importanza di fare rete per far nascere e crescere le nuove idee imprenditoriali!

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