Buoni propositi per il nuovo anno: come realizzarli!

nuovo annoTrovare un nuovo lavoro, frequentare un corso di lingua, iscriverci in palestra, smettere fumare, entrare nuovamente in quel paio di jeans…I buoni propositi di inizio anno sono un rito per molti di noi, ma secondo uno psicologo britannico si tratta di un esercizio che necessita di alcune linee guida.
Wiseman e la sua équipe di ricercatori dell’Università dell’Hertfordshire hanno intervistato 700 persone chiedendo loro se e come sono riuscite a realizzare gli obiettivi che si erano poste all’inizio di un nuovo anno.
Secondo i risultati della ricerca, a realizzare i propri propositi sono spesso le persone che per raggiungere un obiettivo si sono prefissate una serie di traguardi intermedi, premiandosi in qualche modo quando li hanno raggiunti. Tra chi adotta questo sistema, le probabilità di successo sono circa del 35%.
Ancora meglio poi se si decide di confidare agli amici i propri obiettivi, di concentrarsi sugli effetti positivi del buon proposito e di tenere un diario dei progressi fatti. Chi impiega tutte queste strategie, ha una probabilità di successo del 50%.
Mettere in pratica tutti questi consigli non sempre è semplice, poiché il cambiamento ha mille sfumature e non è affatto lineare! Inoltre è sempre molto alta la possibilità di mollare la presa troppo presto, ritornando alle vecchie abitudini…
Per questo, come ci affidiamo ad un personal trainer che ci segue, ci motiva, ci consiglia, ci sprona ad andare avanti anche quando non vediamo risultati immediati, spesso è utile farsi affiancare da un “personal coach” che ci alleni al cambiamento! Se vuoi sperimentare un primo incontro gratuito, vai su questa pagina!

Ecco i consigli di Coach Lavoro, per fare un po’ di “coaching personale” su noi stessi!

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Cosa serve per emergere nel lavoro: il talento non basta!

emergerePrendo spunto dall’interessante articolo di Alberoni sul Corriere sul tema “Ecco perchè chi ha talento fa fatica ad emergere“, per discutere sulle possibilità di successo che hanno in Italia le persone che valgono. Molti dicono che siamo il paese delle gerontocrazia piuttosto che della meritocrazia, dove si va avanti (se si va avanti!) solo per conoscenze e raccomandazioni,  dove vige la conservazione piuttosto che dell’innovazione. E probabilmente hanno in buona parte ragione…

Alberoni spiega come la globalizzazione abbia portato ad una crisi dei “sentimenti morali collettivi” che ha colpito i particolare i giovani studenti, che “non hanno più la passione del sapere” e che si sono convinti che chi si impegna e chi merita “non verrà ricompensato”, mentre avrà successo solo “chi è spregiudicato, chi appare in televisione, chi trova protezioni politiche”.

Il sociologo paragona poi lo scenario attuale con quella dell‘Italia del dopoguerra, quando tutti volevano lasciarsi alle spalle la miseria e creare prosperità. Per farlo erano pronti a lavorare duramente: “gli operai lottavano per diventare piccoli imprenditori”, “gli studenti facevano a gara per sapere di più” in quanto “i più bravi erano subito richiesti dalle imprese”.

Evidentemente in poco più di 50 anni la situazione è a dir poco cambiata: siamo una società ormai industrializzata e “sviluppata” in cui i margini di crescita sono piuttosto scarsi e si assiste ad un ridimensionamento delle strutture, ormai diventate troppo “ingombranti” e poco flessibili.

Eppure, come dice anche Alberoni, vediamo che i giovani preparati, pronti a lavorare e ad adattarsi, trovano lavoro…ma con più fatica.

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Aumentare la propria libertà finanziaria per poter cambiare vita

denaroNel precedente articolo abbiamo parlato dell’importanza di smuovere le nostre convinzioni limitanti, ossia quelle che limitano le nostre possibilità di azione, e di cambiare atteggiamento prima di poter cambiare lavoro o crearne uno!

Infatto se siamo convinti che qualcosa sia impossibile per tutti..o per questa società…o per noi soli, non ci attiveremo per trovare le risorse che ci servono per farlo, non noteremo le opportunità che ci sono più o meno vicine a noi, non cercheremo informazioni su internet, sui libri o sui corsi, non ci faremo aiutare da qualcuno (sia esso un amico, un coach, o un esperto della materia!)…e quindi quale sarà il risultato più probabile? che effettivamente non realizzeremo ciò che avevamo pensato e saremo ancora più convinti che questa cosa sia impossibile! Si tratta della nota “strategia che si auto avvera“.

Ad esempio siamo convinti che avendo pochi soldi da parte e un mutuo da pagare, sia impossibile per noi cambiare lavoro e che dobbiamo adattarci a ciò che abbiamo e a ciò che troviamo pur di guadagnare e di sopravvivere!

Fermiamoci un attimo e guardiamoci intorno: quali altri modi (legali ed etici!) esistono per guadagnare, oltre al lavoro dipendente?

In che modo possiamo garantirci almeno un guadagno extra che possa aumentare la nostra libertà finanziaria?

Provo a scriverne alcuni, solo per fare degli esempi, sicuramente la lista può essere arricchita!

  1. Fare una seconda attività nel tempo libero: può essere un lavoretto come la baby sitter nelle ore serali, un’attività manuale o artistica…oppure un’attività online…ecc.
  2. Fare compra-vendita di oggetti (ad es. tramite e-bay)
  3. Crearsi una rendita attraverso un investimento immobiliare
  4. Investire in borsa

Quest 2 ultime strategie che ho indicato sono comunemente percepite come rischiose (perchè c’è rischio di perdere ingenti capitali) e “irraggiungibili” perchè necessitano di un elevato capitale di partenza e di elevate competenze tecniche.

Forse queste convinzioni non sono tutte così fondate…forse esistono dei modi più accessibili che insegnino anche come gestire il rischio!

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