Come trovare opportunità di lavoro su Linkedin
Cercare lavoro basandosi solo su un unico canale (ad es. siti di recruiting o di annunci) può non essere sufficiente. E’ necessario ampliare le modalità di ricerca scoprendo le potenzialità…
Cercare lavoro basandosi solo su un unico canale (ad es. siti di recruiting o di annunci) può non essere sufficiente. E’ necessario ampliare le modalità di ricerca scoprendo le potenzialità…
Nell’articolo “Quali canali scegliere per la ricerca del lavoro”, abbiamo analizzato quali sono i canali di ricerca che vengono usati in modo preferenziale dalle aziende, a seconda delle loro dimensioni: chiaramente ci sono anche altri criteri che possono essere utili per scegliere i siti migliori per la nostra ricerca, come ad esempio il settore aziendale.
Ad esempio per chi vuole lavorare nel mondo del turismo suggeriamo:
(Per approfondimenti leggi anche l’articolo: https://www.coachlavoro.com/2010/07/lavorare-nel-settore-turistico-e-alberghiero/
Come abbiamo evidenziato nell’articolo “Obiettivo specifico e strategie mirate per trovare lavoro”, solo dopo aver definito il nostro obiettivo professionale o una lista di obiettivi in ordine di priorità, è possibile redigere un CV efficace, una lettera di presentazione personalizzata ed infine individuare i canali di ricerca più mirati!
Siti di recruiting online, portali di ricerca (meta-motori), siti di annunci di lavoro gratuiti, siti delle agenzie per il lavoro, siti delle aziende, business social network come linkedin….è facile perdersi tra le svariate possibilità di ricerca di lavoro online, per non parlare di quelle offline!
Il rischio infatti è quello di disperdere le proprie energie e di aumentare il senso di frustrazione e inefficacia della nostra ricerca.
La prima domanda da farsi quindi è la seguente: dove avrò maggiori possibilità di trovare opportunità di lavoro nel mio settore?
Il mio futuro datore di lavoro quali strumenti privilegia? A quali interlocutori si rivolge?
Sempre più spesso ci troviamo a fronteggiare, nella vita come nel lavoro, cambiamenti rapidi e complessi, da cui ci sentiamo travolti e destabilizzati. È indispensabile cambiare? Possiamo guidare il cambiamento…
Luca è un ragazzo italiano, uno dei tanti «buskers» che ogni giorno cantano nelle strade o nella metropolitana della città, ma la sua storia merita di essere raccontata per un incontro casuale che ha cambiato la sua vita.
Durante la sua carriera universitaria vince una borsa di studio e si trasferisce a Londra per alcuni mesi, ma la sua passione rimane la musica e decide di coltivarla iniziando a suonare per strada.
«Stavo suonando in una piazza – racconta – quando è passato Eddie Jordan, l’ex proprietario della scuderia di Formula 1. Eddie suona la batteria ed è rimasto colpito ascoltandomi. Si presentò e mi chiese se ero interessato a suonare ad alcune feste ed eventi da lui organizzati, mi ha invitato a Silverstone e mi ha fatto conoscere molte persone».
Da quella sera, Luca ha avuto l’opportunità di girare il mondo suonando con la band di E. Jordan durante i GP della Formula 1, ha suonato con artisti del calibro di Michael Rutherford dei Genesis e, nonostante tutto, continua ad esibirsi nel suo angolo al Covent Garden, per non perdere l’emozione di riuscire a far fermare i passanti per regalare loro un momento di magia.
Una storia a tratti surreale, ma significativa in quanto rappresenta l’emblema di come sia possibile trasformare la propria passione in lavoro. E la passione non è qualcosa di temporaneo, un semplice hobby, ma è qualcosa che ci rende vivi.
La storia di Luca è stata sicuramente arrisa dalla fortuna…ma siamo sicuri che si tratti solo di questo? (altro…)
Nella categoria del nostro sito “Cercare & Trovare Lavoro” abbiamo dato numerosi consigli utili alla ricerca del lavoro. Possiamo riassumere il tema centrale della questione prendendo in prestito l’affermazione di…
Secondo l’approccio di Coach Lavoro, per trovare lavoro è necessario per prima cosa avere chiaro l’obiettivo, ossia il tipo di lavoro e di settore in cui vogliamo lavorare, in modo…
Daniela vive all'estero da 5 anni, prima in Germania e poi a Londra. "Ho deciso di trasferirmi per molte ragioni: la mancanza di prospettive lavorative per una laureata Dams, la…
Il tema del lavoro “over 40” è di grande rilevanza e nonostante la presenza di tutele normative, necessita di maggiore sensibilizzazione e soprattutto di un nuovo approccio culturale che valorizzi l’individuo come risorsa.
La crisi del mercato del lavoro è un fenomeno trasversale che non riguarda più soltanto operai e impiegati generici, ma anche quadri e dirigenti e a farne le spese non sono solo i giovani che hanno difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, ma anche i lavoratori con età compresa tra i 40 e i 50 anni che, improvvisamente, vengono licenziati con ovvie difficoltà per un reinserimento lavorativo.
Si assiste ad un proliferare di stereotipi negativi, che tendono a dequalificare coloro che hanno superato la soglia degli “anta”, tale da far porre in primo piano una data di nascita a discapito di esperienza e professionalità della persona.
Se è vero che molto si potrebbe fare a livello culturale e a livello politico, come può il lavoratore over 40 affrontare in maniera efficace la sua situazione?
Tom Rath autore del libro “Strengths Finder 2.0” ci fornisce una riflessione molto utile: “se non è possibile essere tutto ciò che vogliamo essere, di sicuro possiamo essere molto più di ciò che già siamo”.
La maggior parte delle persone è destinata a cambiare molti incarichi e diverse carriere nell’arco del proprio percorso professionale. Per mantenere una vita equilibrata e soddisfacente, ogni qualvolta siamo di fronte ad una scelta o ad un cambiamento, diventa importante focalizzare l’attenzione sulle nostre risorse, le nostre passioni, i nostri valori e i nostri obiettivi (più o meno chiari e stabili), che ci contraddistinguono e a cui dovremmo mantenerci connessi. (altro…)
Gioventù bruciata e senza futuro in Italia?
Forse sì e sicuramente come abbiamo detto già in altri articoli e commenti dovremmo investire molto di più in formazione ed innovazione, stimolare l’imprenditoria giovanile..ecc! se questo aspetto riguarda maggiormente la politica, in questo sito quello che vogliamo e possiamo fare, tra le altre cose, è far vedere a ciascuno nuovi spiragli di opportunità, allargare lo spazio delle possibilità individuali, stimolare percorsi alternativi per realizzarsi nel lavoro e nel business!
Per questo segnaliamo 2 iniziative che possono essere interessanti per i giovani in cerca di opportunità!
La prima è il FESTIVAL DEI GIOVANI TALENTI (TNT), che si terrà a Roma dal 17 al 21 Novembre.
La manifestazione vuole diffondere dei messaggi forti e chiari: l’esistenza di una “meglio gioventù d’Italia” troppo spesso trascurata dai mass media, la restituzione di una piena dignità al merito, la fiducia nel futuro, lo spirito di iniziativa.
Portabandiera di questa importantissima iniziativa saranno l’étoile di fama mondiale Roberto Bolle, il campione della Nazionale Italiana di Rugby Mirco Bergamasco, la cantante Malika Ayane, il fuoriclasse di pallacanestro della NBA Andrea Bargnani, l’attrice Cristiana Capotondi, l’artista Simona Atzori, il cardiologo Ruggiero Mango e l’operatrice del mondo del non-profit Selene Biffi.
Tutti giovani che, grazie alle loro storie di successo in Italia e nel mondo, confermano che con il talento, abbinato all’impegno ed alla determinazione, tutti possono raggiungere risultati importanti nei diversi settori. La loro adesione al progetto ha l’obiettivo di fornire un modello, un esempio per tutti i propri coetanei e stimolarne un processo di emulazione.
Il tutto sarà realizzato dando voce alle eccellenze nei diversi settori di attività, offrendo una visione positiva del ‘mondo giovani’ che non si riconosce nelle cronache e fornendo gli stimoli ‘giusti’ per far esprimere ad ogni giovane il proprio potenziale. Per raggiungere tale fine saranno coinvolti enti e istituzioni, aziende, associazioni di volontariato, le rappresentanze giovanili e quelle del terzo settore. (altro…)
L'idea di affrontare il tema delle competenze nasce come spunto dalla storia di Maria (il nome è fittizio), una casalinga di 40 anni del Sud Italia, alla ricerca di un…
Le fiere del lavoro, job meeting, career day sono ormai da diverso tempo punto d’incontro tra aziende che sono alla ricerca di potenziali candidati e diplomati o laureati alla ricerca di qualificate opportunità lavorative. Solitamente i Responsabili del personale o gli addetti alla selezione, tramite i loro stand o tramite meeting dedicati, le rispettive organizzazioni, illustrando le politiche di recruiting, le varie fasi del processo di selezione. A volte è possibile consegnare direttamente il curriculum alle aziende: questo vale ormai in realtà per poche aziende perché la maggior parte hanno ormai procedure di recruiting standardizzate per cui richiedono di inserire il Cv nel database aziendale.
Molti vedendo questo dicono che le aziende partecipano a queste fiere solo per farsi pubblicità…per fare employer branding come si dice in gergo!
Questa però è solo una verità parziale: in diversi casi le aziende anche se non hanno urgenza di ricoprire particolari posizioni, trovano utile incontrare possibili nuovi candidati, da contattare appena si presenta l’occasione!
Dal punto di vista di chi è in cerca di lavoro, partecipare a questi eventi è un modo per testare come si muove il mercato, capire le posizioni più richieste…e non solo! Significa anche accedere a sessioni di approfondimento su nuove professioni, laboratori di orientamento professionale sulle strategie di ricerca del lavoro e le nuove tendenze del mercato del lavoro, workshop su come redigere un cv efficace e altri ancora. (altro…)
Prendo spunto dall’interessante articolo di Alberoni sul Corriere sul tema “Ecco perchè chi ha talento fa fatica ad emergere“, per discutere sulle possibilità di successo che hanno in Italia le persone che valgono. Molti dicono che siamo il paese delle gerontocrazia piuttosto che della meritocrazia, dove si va avanti (se si va avanti!) solo per conoscenze e raccomandazioni, dove vige la conservazione piuttosto che dell’innovazione. E probabilmente hanno in buona parte ragione…
Alberoni spiega come la globalizzazione abbia portato ad una crisi dei “sentimenti morali collettivi” che ha colpito i particolare i giovani studenti, che “non hanno più la passione del sapere” e che si sono convinti che chi si impegna e chi merita “non verrà ricompensato”, mentre avrà successo solo “chi è spregiudicato, chi appare in televisione, chi trova protezioni politiche”.
Il sociologo paragona poi lo scenario attuale con quella dell‘Italia del dopoguerra, quando tutti volevano lasciarsi alle spalle la miseria e creare prosperità. Per farlo erano pronti a lavorare duramente: “gli operai lottavano per diventare piccoli imprenditori”, “gli studenti facevano a gara per sapere di più” in quanto “i più bravi erano subito richiesti dalle imprese”.
Evidentemente in poco più di 50 anni la situazione è a dir poco cambiata: siamo una società ormai industrializzata e “sviluppata” in cui i margini di crescita sono piuttosto scarsi e si assiste ad un ridimensionamento delle strutture, ormai diventate troppo “ingombranti” e poco flessibili.
Eppure, come dice anche Alberoni, vediamo che i giovani preparati, pronti a lavorare e ad adattarsi, trovano lavoro…ma con più fatica.
Diamond, Mortensen, Pissarides hanno ottenuto il Nobel per l'Economia 2010 per la loro analisi sull'andamento del mercato del lavoro. Perchè nonostante le nuove opportunità di lavoro ci sono così tanti…
Prima dell'avvento di internet, candidarsi alle offerte di lavoro era veramente molto faticoso, richiedeva tempo ed aveva anche dei costi: comprare ogni volta i vari quotidiani in cui venivano pubblicate…